Non posso credere che siamo già alle porte del nuovo anno. Mi sembra di aver vissuto sulle montagne russe per tutto il 2022. A volte ho la sensazione che il tempo si sia fermato a prima della pandemia e solo ora stia ricominciando a mettersi in movimento. 

Quindi, in questo tempo di bilanci, sono seduta davanti al computer pensando a quanto vissuto fino ad oggi. Riconosco la grande fortuna che ho nell’avere una famiglia in salute, nell’essere in grado di cogliere sempre nuove sfide con le quali crescere e nel continuare a divertirmi con questo bellissimo sport in tutti i modi che ritenevo possibili, tra i quali anche la possibilità di condividere i miei pensieri e le mie esperienze con voi lettori di Golf & Turismo.

Se potessi esprimere un solo desiderio “golfistico” per l’anno che ci aspetta, riassumerei tutto in una parola: stabilità. 

Vorrei una nuova era nella quale tutti giocatori possano competere per i punti del World Ranking, nella quale i diversi Tour si allineino tra loro per far sì che i top player di tutto il mondo continuino a portare gioia ed entusiasmo a milioni di fan. Vorrei assistere a una partnership sempre più consistente tra tutti i massimi circuiti del mondo, PGA, DP World, LPGA, LET, LIV e Asian Tour, affinché il golf cresca e si sviluppi a nuovi livelli.

Onestamente, sono molto fiduciosa nel 2023 e credo fermamente che sarà un grande anno per questo sport e una vera festa per il movimento golfistico italiano che culminerà con la Ryder Cup a Roma. Ricordo ancora la mia esperienza in occasione della “Road to Ryder Cup” tenutasi nel 2017 nella Valle dei Templi, in Sicilia. Ero semplicemente sbalordita dalla magia che si respirava in quel luogo e dalle bellezze architettoniche e culturali che ogni parte d’Italia sa regalare. Roma e la Ryder Cup sono un binomio perfetto, è come assistere a una partita giocata in paradiso. Amo l’Italia e, se ricordate il mio editoriale di settembre, sono un fan del Belpaese in tutte le sue sfaccettature, soprattutto della pasta al dente e del buon il vino. 

Spero sinceramente che la Federazione Italiana Golf riesca a superare la soglia dei 100.000 tesserati, a testimonianza del grande lavoro svolto in questi anni per far crescere il nostro gioco. È quindi tempo di far parlare il golf e di farlo entrare nelle case di tutti. Non vedo l’ora che arrivi fine settembre dell’anno prossimo e provare quell’emozione che solo la Ryder sa regalare. La tensione che si prova sul tee della 1, imbucare un putt per conquistare ½ punto prezioso per la propria squadra e portare con orgoglio i colori dell’Europa. Tutte sensazioni che provai nei 2002 in occasione della Junior Solheim Cup e della Junior Ryder Cup. Bene, 21 anni dopo, non vedo l’ora di rivivere quell’esperienza da spettatrice. Io ho già i miei biglietti, voi cosa state aspettando?