Ieri sera la Federgolf ha diffuso una lettera sulla situazione dell’apertura dei campi in Italia. Firmata dal presidente, Franco Chimenti, condensa è quanto emerso dalla seduta on line della Consulta di ieri sera. Molte voci, spesso contraddittorie, si sono rincorse in questi giorni, dopo la decisione di quattro Presidenti di regione (Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Sicilia e Veneto) di semaforo verde per la pratica del golf. Nelle altre il semaforo è ancora giallo, ma non crediamo ci vorrà molto per sbloccare la situazione.

La lettera, secondo noi, chiarisce in maniera efficace il fatto che “la Federazione non porrà obiezioni ai Circoli che decidessero di riavviare le proprie attività sociali e sportive”. Unico vincolo, il completo rispetto delle norme igieniche, sanitarie e di distanziamento sociale valide per l’intera nazione. Via libera, quindi, ma con stretta osservanza di quanto comunicato nei vari DCPM del Governo.

Sta adesso a noi golfisti tenere in campo un comportamento consono alle regole generali. Quelle speciali relative al golf non sono terribili. Anche perché il nostro sport, per definizione, è la sintesi di aria aperta, natura e distanze fra i praticanti.

E la fondata speranza, senza se e senza ma, è quella di un semaforo verde per tutti a partire da lunedì 18 maggio, se non prima. Visto che si parla di apertura di palestre e piscine, a quel punto il golf non potrà che avere via libera su tutto il territorio nazionale. In attesa che il 1° giugno anche le clubhouse ricomincino a vivere, con l’apertura di bar e ristoranti.

Qui sotto la lettera odierna del Presidente della Federgolf, Franco Chimenti.