Diciannove mesi fa Paul Casey scende in campo ad Augusta per la 13esima volta in carriera. Sarà una giornata da dimenticare in fretta, chiusa con un pesantissimo 81. Il 73 di venerdì non cambierà un torneo ampiamente compromesso: con +10 in 36 buche l’inglese torna a casa a mani vuote dal Masters 2019.

Ritornare ad Augusta con quel pensiero in testa non era facile ma Casey, che ad Augusta in carriera ha sempre ottenuto ottimi risultati, ha voltato pagina in fretta.

Complice un percorso decisamente diverso da quello che i giocatori affrontano in primavera, con in più il pesante acquazzone che ha costretto a sospendere per tre ore, Casey ha firmato un primo giro impeccabile senza bogey in 65, prendendo la leadership provvisoria prima dell’interruzione per oscurità.

“Avrei potuto fare anche meglio – ha dichiarato in conferenza stampa subito dopo aver terminato – 2/3 colpi in meno potevo tirarli ma non mi lamento. Questo è un torneo che da sempre mi piace e, a parte la brutta esperienza dello scorso anno, negli ultimi quattro Masters ho chiuso tre volte nei primi dieci.

Devo ammettere che giocare ad Augusta senza pubblico è stato davvero strano, c’era un silenzio irreale. Si avverte l’importanza del torneo e la tensione è alta ma la magia del Masters si alimenta anche attraverso l’emozione e l’intensità trasmessa dal pubblico, che ne è parte integrante.

Senza i fan a volte si ha quasi l’impressione di giocare un giro di prova, una sensazione strana. Ne ho parlato con molti colleghi e tutti concordano sul fatto che paradossalmente è più difficile giocare in queste condizioni: l’effetto del pubblico sulle nostre performance è determimante ed è un aspetto che manca a tutti tremendamente. Speriamo solo che presto si possa tornare alla normalità, significherebbe che questo tremendo virus lo abbiamo sconfitto”.

“Essere qui comunque è sempre un grande onore. Quando sono arrivato lunedì non sono mai stato così felice di superare un test COVID-19 in vita mia. Temevo di non superarlo, non so perché visto che ho rispettato tutti i protocolli come sempre, ma visto quanto è successo a Garcia ho temuto lo stesso. Ai miei figli la scorsa settimana è stato addirittura proibito uscire a giocare perché il loro papà doveva andare al Masters…”.

Nel 65 di Casey di giovedì un eagle alla buca 2, cinque birdie e 12 par, frutto dell’eccellente lavoro svolto con il suo coach di lunga data, Peter Kostis. “Ho passato molto tempo a lavorare sul ritmo – ha precisato Casey -. Timing, una grande rotazione e colpire la palla un po’ più forte del normale”.

E gli effetti della cura Kostis si sono visti eccome. Ora l’inglese è atteso dalla conferma di venerdì, con un campo sicuramente molto diverso dal primo giro. Le previsioni per il weekend sono infatti buone e i green torneranno ad essere molto simili a quelli temibili e da mal di testa del mese di aprile.