Pietrobono e Lattanzi, le dichiarazioni dei nuovi Campioni PGAI. Video Report

Emmanuele Lattanzi iniziava a giocare a sette anni, Gianluca Pietrobono, quattordicenne, lo portava in campo.

Amici da sempre («come fratelli», dicono), hanno vinto per la seconda volta il campionato di doppio di PGA Italiana, con lo score di 128 colpi (65-63), 16 sotto il par del campo.

Davvero una coppia storica di questo torneo alla sua 27esima edizione: hanno giocato insieme negli ultimi 13 anni, vincendo all’esordio nel 2006 a Salice Terme, arrivando quattro volte secondi e altrettante sul podio.

A Castelgandolfo il successo è arrivato sull’ultima buca e sull’ultimo colpo.

Due coppie erano già in club house con un totale di -15: il team di Jonathan Baglioni e Giulio Castagnara, maestro e allievo per tanti anni a Lignano, e quello di Andrea Rota e Pietro Ricci, entrambi autori del miglior score di giornata, 62.

«Ci serviva un birdie e ho fatto il colpo migliore della gara, ci ho messo fiducia, convinzione e sensibilità, perché con la bandiera corta (68 metri da giocare) e il vento c’erano pochi calcoli da fare.

Poi da un metro ho imbucato», parole di Emmanuele Lattanzi.

Erano partiti forte nel primo giro, guadagnando otto colpi dopo 12 buche, «ma poi ci siamo inceppati», ha detto Gianluca Pietrobono, «e siamo rimasti a due lunghezze dai leader.

Oggi meno cinque nelle prime nove, poi una grande buca 11 con due approcci imbucati: il mio per il birdie (dopo essere andato in acqua), quello di Emmanuele per l’eagle centrando l’asta da dietro al green».

Ai sette colpi guadagnati sono però seguiti due bogey di fila, e poi ancora birdie di Pietrobono alla 14, 15 e 17 prima del gran finale.

Per il giocatore romano, classe 1968 (che già nel 2003 aveva vinto il torneo di doppio con Silvio Grappasonni), un recente ritorno alle gare con la prima volta da senior all’Italian Open della categoria, a Udine, migliore tra gli italiani.

Alle spalle 150 gare nel Challenge Tour, venti nel circuito maggiore (inclusi otto Open d’Italia), fino al 2006 e alla nascita della prima figlia; da sempre legato al Marco Simone di Guidonia (Roma), prima da giocatore, poi come maestro; da 11 anni allena anche la squadra nazionale professionisti.

Di Fiuggi, 44 anni, Emmanuele Lattanzi ha il suo anno da ricordare, il 2003, quando chiuse in testa l’ordine di merito dell’Alps Tour: in quella stagione vinse quattro tornei, incluso l’Omnium, e ricevette dal Coni la medaglia di bronzo al merito sportivo.

Anche lui insegna (da tre anni al Golf Le Fonti di Bologna) e il Senior Tour è l’obiettivo: «Mi sento ancora molto competitivo e, in attesa dei cinquant’anni, cerco di giocare tante pro-am.

Devo ringraziare il mio presidente, Ivano Serrantoni, che mi dà questa possibilità».