Un primo round da studenti quello che abbiamo visto nel giovedì dell’Acaya Open. Si scruta il territorio fatto di fairway incastonati tra la macchia mediterranea della Puglia.

Il percorso urla tutta la sua difficoltà che mette a dura prova gli swing soprattutto nelle seconde nove buche. Ci vuole strategia dal tee e molta pazienza nei colpi di recupero.

Pierre Verlaar è la scoperta delle prime 18 buche, l’olandese sfrutta il vento per le sue vele, vola in alta calssifica già dalle prime luci del mattino. Un gioco regolare il suo che vede lo spunto di creatività sui green a suo favore.

-6 è il numero che lampeggia sul leaderboard e che decreta il livello di gioco da superare.

Gli italiani non mancano all’appello, l’esperienza americana è nella sacca di Scalise che lotta per un solido -3.

Soffre nelle prime nove ma chiude con raffiche di birdie per togliere ruggine dallo score. Bravo Lollo sei un grande lottatore.

Anche Zucchetti si fa notare, all’ombra del suo tipico cappello da pescatore. A lui la menzione d’onore per la rubrica Shot of the Dailies.

Si concentra, intuisce la via maestra e alla 7 scaglia un ferro in green col secondo colpo ad un par 5.

Un colpo di potenza e precisione che ha permesso un altro grande birdie ad un giocatore che continua a migliorare. Anche per lui -3 in compagnia di Pitoni e Bravetti.

Vorremmo citare altri nomi famosi del circuito ma la classifica è stretta ed il caldo manda tutti negli spogliatoi.

Domani ci sarà il verdetto del taglio che manderà in finale i migliori giocatori della classifica.

Noi siamo qua, pronti a goderci lo spettacolo e a contare quante bottiglie d’acqua hanno bevuto i giocatori

 

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