Decidere di intraprendere un viaggio in Irlanda del Nord vuol dire immergersi totalmente in un’esperienza dove la realtà odierna si mescola alla sua storia antica fatta di leggenda e mistero.

Dove le tradizioni ancestrali si fondono nella cultura, nella cordialità e nella calorosa accoglienza dei suoi abitanti.

Ed in primavera che l’Isola Verde dà il meglio di sé, quando le giornate si allungano e la luce del sole esalta i suoi colori.

Paesaggi così unici e suggestivi che hanno reso questa terra uno dei luoghi più ricercati dai registi che qui trovano le location più spettacolari come la serie televisiva di culto il Trono di Spade.

Senza dimenticare la tradizione gastronomica che ha reso l’isola una nuova meta per buongustai fino a quella sportiva, in particolare quella golfistica, che può contare su alcuni dei campi più rinomati del mondo. 

È da qui che parte il nostro viaggio, alla scoperta dell’area intorno al Royal Portrush Golf Club circolo che quest’anno ospiterà per la seconda volta nella sua lunga storia l’Open.

Un momento epocale per il golf nordirlandese che dopo 68 anni sarà di nuovo protagonista della sfida più affascinante, più dura, unica nel suo genere e, per questo, ancora più ambita.

Vincere l’Open ha un sapore assolutamente diverso perché per arrivare ad alzare il suo trofeo, la Claret Jug, una delle più grandi icone sportive.

Per farlo bisogna prima aver compreso la vera essenza del golf, poi domato il peso della tradizione e infine sconfitto la forza degli elementi naturali e le incredibili asperità dei celebri links.

Ad accogliere a luglio i più forti giocatori del mondo ci sarà proprio lui, il Royal Portrush Golf Club, nella contea di Antrim, un suggestivo percorso su un promontorio roccioso dell’Atlantico, protetto da alte dune lungo una lingua di spiaggia bianca sulla Causeway Coastal Route.

Un links selvaggio, plasmato dal vento e dalla natura, reso ancora più enigmatico dai molteplici bunker invisibili lungo i fairway e green ondulati come montagne russe.

Chi ama questo sport infatti non può non fermarsi almeno una volta nella vita in Irlanda del Nord che conta 95 campi da golf tutti nella distanza di massimo 40 chilometri l’uno dall’altro, tutti con disegni spettacolari che lasciano un segno indelebile nella memoria di chiunque voglia giocarci.

A soli 15 km di auto dal Royal Portrush troviamo il tracciato del Portstewart Golf Club, un vero capolavoro che si estende, all’ombra delle colline di Donegal, in una penisola con l’acqua su tre lati, tra la spiaggia e l’estuario del fiume Bann.

Dall’altra parte del fiume Bann troviamo il Castlerock Golf Club, altro storico percorso circondato da territori inesplorati e selvaggi.

Con il suo par 73 mette a dura prova anche i golfisti più esperti che, arrivati alla buca 4 dovranno affrontare quello che i locali chiamano “Leg O’Mutton”.

Un par 3 di 182 metri dominato dal vento e percorso dalla ferrovia sulla destra e da un ruscello, che chiamano “burn” sulla sinistra. 

L’Irlanda del Nord vanta molti altri percorsi centenari.

Il Massereene Golf Club, fondato nel 1895 sulle rive del Lough Neagh.

Il Newtownstewart Golf Club, aperto nel 1914 nella tenuta di Baronscourt, casa del duca di Abercorn.

Il Tandragee Golf Club, risalente al 1911 nella tenuta del Duca di Manchester e Omagh Golf Club, inaugurato nel 1910 e passato da 9 a 18 buche solamente nel 1983.


Ma quando si parla di campi nord irlandesi è impossibile non citare il Royal County Down, a Newcastle nella contea di Down.

Annoverato dalla classifica di Golf Digest come il miglior campo al mondo nel 2017 e 2018, è il tracciato preferito del campione Rory McIlroy.

Nel 1889 Tom Morris portò le nove buche originali a 18 per una cospicua somma (all’epoca) di ben 4 sterline.

Le modifiche successive al links furono affidate a Harry Vardon e Harry Colt e, infine, a Donald Steel per l’assetto che oggi conosciamo.

Al termine delle 18 buche i golfisti potranno brindare con un calice di Guinness nel bar della clubhouse più antica al mondo, costruita come un castello più di 600 anni fa con cannoni ancora esistenti che puntano dritto sui fairway.

Spostandoci verso la capitale dell’Irlanda del Nord a soli 15 minuti di macchina dal centro città, troviamo il Royal Belfast Golf Club, il campo più antico dell’isola.

Progettato nel 1881 da Harry Colt, sorge sulle rive del Belfast Lough ed è uno dei pochi percorsi parkland dell’isola.

Stessa tipologia di percorso anche per il Lough Erne Resort, disegnato dal sei volte campione major Sir Nick Faldo. 

Nei dintorni di Belfast da non perdere una tappa sul percorso che ha dato i natali a Rory McIlroy, l’Holywood Golf Club.

Percorrendo la clubhouse si possono ammirare le fotografie di un giovanissimo e riccioluto Rory e dei suoi primi anni di gioco oltre che le repliche dello US Open e di alcuni trofei vinti sull’PGA Tour.

La bellezza dell’Isola Verde offre agli appassionati di golf anche momenti indimenticabili tra cultura e natura inesplorata.


Facilmente raggiungibile in aereo, Belfast ha collegamenti con Milano Bergamo tramite Ryanair, con Napoli e Venezia tramite easyJet e Verona e Napoli con Jet2.

Da lì è possibile raggiungere facilmente Dublino con meno di due ore di macchina.

Immancabile quindi una visita alla capitale, dinamica, in continuo rinnovamento, con una scena culturale tra le più vivaci e giovani dell’isola.

Stretta tra mare e montagna e percorsa dal fiume Lagan, si visita facilmente a piedi, camminando tra edifici in elegante stile vittoriano ed edwardiano.

Punto di riferimento della città è la City Hall, il municipio realizzato all’inizio del XX secolo in stile rinascimentale con pietra di Portland impreziosita da vetrate colorate che illustrano leggende e miti celtici.

A breve distanza, si trovano edifici come la Linen Hall Library, la Grand Opera House in sontuoso stile vittoriano e, verso il fiume, l’Albert Memorial Clocktower, la torre dell’orologio pendente.

Da questo punto, si possono vedere in lontananza le giganti gru dei cantieri navali Harland and Wolff, soprannominate dagli abitanti Sansone e Golia, dove fu varato, nel 1911, lo sfortunato Titanic.

Al transatlantico più famoso del mondo è stato dedicato il Titanic Quarter.


Un quartiere completamente riqualificato nel luogo dove prese il largo l’RMS Titanic e dove oggi è possibile ripercorrere tutta la sua vicenda.

Da Belfast si sale in macchina o, ancora meglio, in sella alla moto, e si percorre la Causeway Coastal Route.

Non una semplice strada costiera, ma un insieme di avventure, con le sue scogliere a picco sull’Oceano, le spiagge bianche e le misteriose grotte che si incontrano lungo uno degli itinerari più famosi del mondo, votata da Lonely Planet come “Best in Travel 2018”.

Lungo la monumentale estensione costiera della Causeway Coastal Route non si può non fare una deviazione nella contea di Antrim e seguire il profumo del whiskey fino alla Bushmills Distillery, a poca distanza dal Royal Portrush, al cui interno sono racchiusi i segreti e la storia di questa bevanda.

Oltre 110mila turisti ogni anno fanno visita al tempio del whiskey per scoprirne tutti i segreti e degustare i diversi distillati.

Proseguendo il viaggio, sulle scogliere della Causeway Coastal Route, si possono ammirare i resti del Dunluce Castle, la cui immagine troneggia anche all’interno del booklet di “Houses of the Holy”, quinto album dei Led Zeppelin.

Un maniero costruito nel 1200 su un blocco di basalto nero a picco sul mare, un luogo sopravvissuto al tempo che racconto le gesta eroiche dei suoi proprietari.


Al termine della strada costiera si arriva a Derry~Londonderry, piccola e vivace cittadina circondata da mura costruite oltre 400 anni fa.

Se si è stanchi di guidare, sono tante le proposte che l’Irlanda del Nord offre ai turisti:  accoglienti B&B, hotel e castelli per i momenti più romantici.

La bellezza dell’Isola Verde trascende i confini geografici e politici toccando dapprima Belfast e arrivando a Giant’s Causeway.

Impossibile riassumere tutte le meraviglie che l’Irlanda del Nord offre.

Difficile sintetizzare in poche pagine l’empatia che si prova con queste terre millenarie, con le sue leggende e le sue storie fantastiche.

Improbabile non sentire il battito vibrante dell’isola: i suoi abitanti, la sua energia, i suoi paesaggi e i suoi spettacolari campi da golf.

Per gli amanti di questo fantastico sport il prossimo appuntamento è dal 14 al 21 luglio al Royal Portrush e grazie al Turismo Irlandese  si avrà la possibilità di vivere da protagonista 148° Open a bordo fairway accanto ai grandi campioni del golf mondiale.