L’RCB Canadian Open ha regalato a Rory McIlroy il 21° titolo in carriera sul PGA Tour, proiettandolo al 31° posto tra i giocatori più vincenti nella storia del principale circuito statunitense insieme a Davis Love III, Willie Macfarlane, Lanny Wadkins e Craig Wood.

Il 33enne nordirlandese ha inoltre fatto un bel balzo in avanti anche nel World Ranking, dove è passato dall’8° al 3° posto. McIlroy è stato numero 1 del mondo per ben 106 settimane ( la prima volta nel 2012, l’ultima nel 2020) ed è uno dei soli quattro giocatori da quando esiste la speciale classifica mondiale ad aver superato quota 100 settimane oltre all’inarrivabile Tiger Woods (683), a Greg Norman (331) e a Dustin Johnson (139).

Justin Thomas, terzo in Canada dietro a McIlroy e Tony Finau, è salito di una posizione (5°), mentre ne perdono due Cameron Smith (ora 6°) e Collin Morikawa (7°), una sola invece Viktor Hovland (8°).

In vetta staccato dal gruppo resta Scottie Scheffler, con Jon Rahm sempre secondo e Patrick Cantlay ora quarto alle spalle di McIlroy. Invariate le posizioni 9 e 10, con Sam Burns e Jordan Spieth.

Tony Finau, grazie al secondo posto nel Canadian Open, sale di tre posizioni (da 18° a 15°), mentre spicca la graduale ascesa di Harold Varner III che è ora 35° dopo aver iniziato l’anno solare al 94° posto.

In attesa di conoscere cosa deciderà il comitato del World Golf Ranking in merito all’attribuzione o meno di punti validi per gli eventi del LIV Golf Tour, fa specie vedere il vincitore del London Invitational, Charl Schwartzel, aver guadagnato solo una posizione (da numero 126 a 125) pur avendo vinto questo weekend l’assegno più alto mai assegnato in un singolo torneo a un giocatore professionista, 4 milioni e 750mila dollari.

Capitolo Italia: Guido Migliozzi resta ancora il primo degli azzurri (171°) ma ora la sua posizione è incalzata da Francesco Molinari (175°), a sole 4 lunghezze dal vicentino. Francesco Laporta è 232°, Edoardo Molinari 233°, mentre sale Matteo Manassero (da 365° a 347°). Chiudono gli azzurri nei Top 500 Nino Bertasio (438°) e Renato Paratore (492°).