Rory McIlroy si aggiudica The Players Championship (PGA Tour) e conquista così il suo successo numero 15 sul PGA Tour.

Il fuoriclasse nordirlandese è riuscito nell’impresa non facile di dimenticare il brutto doppio bogey alla 4 che l’aveva costretto a inseguire i suoi avversari fin dalle prime battute e a imporsi in quello che da tutti viene definito il “quinto major”, anche grazie alla spettacolarità del TPC Sawgrass di Ponte Vedra Beach (California) e al suo mostruoso montepremi: 12 milioni e mezzo di dollari di cui 2.250.000 finiti sul conto corrente di Rory.

Nel suo score sono poi entrati due birdie e un bogey nelle altre buche della prima metà, che l’hanno portato al giro di boa +1 rispetto al par.

Migliore il ritmo sulle seconde: accanto al bogey della 14, i birdie della 11 e 12, ma soprattutto quelli della 15 e della 16, determinanti per il suo successo.

Un certo aiuto gliel’hanno dato i suoi due avversari più pericolosi al termine del terzo giro, e cioè Jon Rahm, che guidava la classifica, e Tommy Fleetwood che era appaiato a Rory, a un colpo di distanza dal leader. Lo spagnolo è crollato al 12° posto con un pesante +4, reso ancora più amaro dal doppio bogey alla 17, la celeberrima buca con green a isola dove Rahm è finito in acqua con il primo colpo.

Anche l’inglese ha subito la stessa sorte alla 17, ma se l’è cavata con un bogey. Al termine uno score complessivo comunque poco interessante per la lotta al vertice (+1). Per lui quinto posto finale.

In definitiva, a fare più paura a McIlroy è stato l’intramontabile Jim Furyk, 48enne dell’Arizona e recente capitano americano di Ryder Cup a Parigi, che ha chiuso a -15, un colpo dietro Rory. Per lui un ottimo -5 di giornata, ottenuto grazie a un eagle alla 2, cinque birdie e due bogey, l’ultimo dei quali alla 18 fra le ovazioni degli spettatori presenti.

Terzo posto pari merito (-14) per l’inglese Eddie Pepperell e il venezuelano Jhonattan Vegas, entrambi autori del miglior giro finale chiuso a -6 (con loro anche l’argentino Grillo, 26°). Subito dietro, al quinto (-13), il numero uno del mondo, Dustin Johnson, Brandt Snedeker e il già citato Fleetwood.

Interessante anche il quartetto successivo con gli ottavi pari merito a -12, formato da Matsuyama, Rose, Harman e Day. Ha recuperato 13 posizioni Tiger Woods (-3 di giornata, con 4 birdie e un bogey, e -6 per il torneo), terminato 30° in graduatoria.

Classifica quasi inalterata per Francesco Molinari (56°, -2), che nell’ultimo giro ha lottato non poco per strappare uno score in par. Il nostro fuoriclasse ha infatti dovuto segnare ben sette birdie per pareggiare due doppi bogey (10 e 17, dove anche lui è finito in acqua) e tre bogey.

Brutto soprattutto il finale, con tre colpi persi nelle ultime due buche. Ma le scorie delle emozioni accumulate con il successo della settimana scorsa al Palmer Invitational non potevano non farsi sentire e il suo risultato non brillantissimo rientra totalmente nella norma.

Per il prossimo torneo, il circo del PGA Tour resta in Florida. Da giovedì sono in palio 6.700.000 dollari nel Valspar Championship, a Palm Harbor.