Sergio Garcia non ci aveva impiegato tanto ad abbandonare i due massimi circuiti mondiali per abbracciare il LIV Golf. Ultima spiacevole scena è stata in occasione del primo giro del Wells Fargo Championship nel maggio scorso dove, a seguito di una errata applicazione di una regola da parte del PGA Tour, ha esordito: “Non vedo l’ora di andarmene da qui, un altro paio di settimane e non avrò più nulla a che fare con queste cose”.

E così è stato. Garcia ha poi consegnato la sua member card del DP World Tour e del PGA Tour provocando, di fatto, una spaccatura netta tra sé e i due circuiti.

Ora però, alla luce di tutte le decisioni prese per contrastare la strapotenza del LIV Golf, lo spagnolo fa marcia indietro. Fondamentale uno scambio di opinioni con Jon Rahm, suo compagno di foursome alla Ryder Cup del 2021.

“Dopo l’Open Championship ho parlato con Jon Rahm, con un paio di miei colleghi del DP World Tour e sono pronto a continuare su questo circuito. Almeno fino a quando saranno resi noti i criteri per entrare nella squadra di Ryder Cup in Italia. A Keith Pelley (ceo del DP World Tour) ho spiegato di voler giocare almeno il numero minimo di gare previsto, aiutare il circuito ed essere a disposizione della squadra di Ryder. Lui ha ringraziato e mi ha detto che vedrà il da farsi”.

Garcia e la Ryder, binomio indissolubile

L’amore e la passione che Sergio Garcia nutre nei confronti della Ryder Cup è sotto gli occhi di tutti. In carriera ne ha giocate 10 e detiene il record di punti conquistati (28,5).
Il suo obiettivo, l’ha sempre dichiarato, è giocare per la compagine del Vecchio Continente, darsi più occasioni possibili per qualificarsi di diritto e nel suo futuro, un ruolo da capitano non glielo toglie nessuno.
Pelley è stato chiaro: “Chi gioca sul LIV Golf non gioca sul DP World Tour” e, di conseguenza, non acquisisce punti per la Ryder Cup. Vediamo cosa succederà. A oggi, data questa tolleranza zero, il passo indietro di Garcia non credo gli permetterà di ripulirsi la coscienza e permettergli una deroga.