Xander Schauffele ci racconta cosa ha fatto per arrivare a vincere lo scorso anno due major, PGA e Open Championship, e ci spiega cosa possiamo fare per raggiungere i nostri obiettivi golfistici.
L’anno scorso al Royal Troon, dopo che le dichiarazioni ufficiali erano terminate e la folla se n’era andata, mio padre e io riuscimmo finalmente ad avere un momento per riflettere e goderci tutto quello che era appena successo. Ricordo che diede un’occhiata ai nomi incisi sulla Claret Jug, poi mi guardò e disse: “Se ancora una schiappa…”.
Ci facemmo una bella risata.
Dovreste conoscere mio padre per capire le sue battute, ma quelle parole, in realtà, avevano un significato molto profondo. Mi stava ricordando che, nonostante il successo della giornata, nella vita ci sono sempre altri traguardi da raggiungere, si può sempre ottenere di più, si può puntare ancora più in alto. È così che la vediamo noi due.
Vincere lo scorso anno il PGA Championship e l’Open Championship è stato qualcosa di fantastico per me, ma non di incredibile.
Sono una persona che crede molto nel metodo. I risultati arrivano quando segui i passaggi giusti. Ho la fortuna di avere una grande squadra che mi aiuta a valutare costantemente il mio corpo, la mia mente e il mio swing, consolidando ciò che funziona ed eliminando ciò che non va bene.
Ho fatto alcuni cambiamenti allo swing che mi hanno permesso di tirare i colpi che voglio più spesso e mi sono allenato per diventare più forte fisicamente, il che mi ha dato più velocità. A un livello più ampio, ho lavorato con il mio performance coach, Ara Suppiah, per controllare meglio come mi sento giorno per giorno. Lui la chiama la mia “disponibilità”, in modo da poter ottenere di più da tutte le altre cose che sto facendo. Diamo un’occhiata a ciò su cui mi sono concentrato per portare il mio gioco a un livello superiore. Sono sicuro che troverete alcune idee che funzioneranno anche per voi.
Preparatevi per il golf fuori dal campo
Sono sempre stato una persona che mangia sano, ma non stavo mettendo il giusto carburante nel mio corpo. Evitavo i carboidrati e per determinati periodi di tempo mangiavo meno per cercare di sentirmi in forma. Ara Suppiah mi ha fatto aggiungere i carboidrati a basso contenuto di zucchero, come il riso integrale e le patate dolci, e i grassi sani, come le noci, l’avocado e le uova. In realtà, ho aumentato il mio apporto calorico. Se il vostro corpo non è pronto all’azione, si romperà quando si troverà sotto pressione.
Quando si tratta di fitness, la mobilità è stata il nostro primo obiettivo. Uno dei miei problemi era una cosa con cui molte persone combattono: la mobilità toracica della colonna vertebrale, che detta la rotazione del corpo. Quindi, abbiamo iniziato con quello e abbiamo aggiunto un lavoro di rinforzo muscolare con il mio personal trainer, David Sundberg, lavorando anche sulla parte superiore della schiena e sulle spalle, per combattere la postura “ingobbita” che i golfisti tendono ad avere.
Il cardio era un altro obiettivo perché una base di cardio migliore mi aiuta ad allenarmi più duramente, a colpire la palla più lunga, a competere per sei settimane di fila e così via. Il golf è subdolamente impegnativo per il nostro corpo. Preferisco la bici per fare cardio perché la mia postura quando corro non è eccezionale, inoltre, è meno stressante per le articolazioni. L’ultimo passo riguardava il riposo e il recupero. Stavo facendo cose molto stupide, tipo le docce fredde o allenarmi di notte. Suppiah mi ha fatto capire che dovevo rilassarmi, dormire in una stanza fresca e completamente al buio. Inoltre, sono diventato più bravo a rilassarmi senza sentirmi pigro, lasciando tempo alle mie energie di ricaricarsi.
Impegnarsi, eseguire, accettare
Mio padre mi preparava le mappette con le distanze quando ero un golfista juniores, e questa frase era presente in ognuna di esse. È nel mio DNA ora, e, a volte, mi torna ancora in mente durante i miei giri in gara. Sono orgoglioso di essere disciplinato: scelgo rapidamente il colpo che voglio fare e il bastone, lo eseguo e accetto qualsiasi cosa accada. Che sia bella o brutta, vado avanti.
Ricordo anche che mio padre mi chiese, quando avevo circa 15 anni, se ero un Tiger o un Freddie. Woods vuole sapere tutti i meccanismi dello swing, cosa causa cosa, mentre a Couples non piacciono i dettagli. Sono decisamente più simile a Tiger, quindi, ha iniziato a spiegare tutto ciò che stavamo facendo, passo dopo passo. Ovviamente, funzionano entrambi gli approcci. Penso che dobbiate solo essere costanti e fedeli a noi stessi.
A questo punto della mia carriera, modificherei un po’ la frase e inizierei con “accettare” perché ho imparato che rispettare il risultato prima ancora di fare qualsiasi cosa è molto importante. Ci sono molte cose che non posso controllare, come l’infortunio alla costola che mi ha tenuto fuori i primi due mesi di questa stagione. Ho passato molto tempo sdraiato a non far niente, a guardare programmi TV in streaming o gli altri colleghi giocare. Ho dovuto accettare questa cosa. Ho passato un po’ di tempo a piangermi addosso, certo, ma quella vecchia frase mi ha fatto tornare in me.
Lavorate per avvicinare il vostro swing il più possibile a una posizione neutrale
Durante il Covid, ho giocato molto a golf in un piccolo campo di San Diego chiamato The Farms. Lì, i fairway sono super stretti, quindi, ho iniziato a colpire delle palle basse e tagliate per mantenere il controllo. Il problema è che ho iniziato a fare lo swing dall’esterno verso l’interno, con il bastone troppo “laid-off” all’apice (lo shaft del bastone puntava a sinistra del bersaglio). Questo mi rendeva difficile eseguire i draw, quando sono tornato sul Tour. Avevo bisogno di uscirne.
Nel 2023, chiesi a Chris Como di aiutarmi con il mio swing. Per prima cosa, Chris mi ha fatto rintracciare tutti i vecchi video del mio swing che riuscivo a trovare. Ha notato che il mio bastone all’apice era molto più in linea qualche anno fa. Abbiamo iniziato a riorganizzare il backswing in una forma più “interno-alza-ruota”, dove a me sembrava che stessi portando il bastone “across the line” all’apice (lo shaft del bastone puntava a destra del bersaglio). Abbiamo anche lavorato per farmi girare le spalle con un angolo più verticale quando faccio il back. Questo mi ha messo in una posizione più neutrale all’apice, in modo da poter colpire sia fade che draw, cosa che voglio sempre essere in grado di fare.
Qui ci sono due lezioni per voi: in primo luogo, fate molti video del vostro swing, specialmente quando colpite la palla nel modo che desiderate, in modo da avere un punto di riferimento con cui confrontarvi. In secondo luogo, se avete un movimento eccessivamente dall’esterno verso l’interno o dall’interno verso l’esterno, provate a ritrovare il centro. La dispersione nei vostri errori sarà minore e sarete in grado di colpire una maggiore varietà di colpi.
Giocate i colpi scomodi per mettervi alla prova
Ho iniziato a giocare a golf andando in un campo pratica locale, prima cercando di colpire il cartello dei 100 metri, poi quello dei 150 e così via. Come la maggior parte dei bambini, amavo sperimentare, cercare di eseguire colpi particolari e, naturalmente, swingare più forte che potevo. Quei primi anni mi hanno insegnato ad amare la capacità di eseguire una varietà di colpi.
Quando vado in campo pratica ora, passo ancora molto tempo a lavorare la palla in modi diversi. Colpisco cinque slice, poi cinque ganci, calibrando come far arrivare la faccia del bastone all’impatto per dare alla palla determinati effetti. Cercare di colpire colpo dopo colpo allo stesso modo diventa noioso e non vi prepara per il campo, dove la situazione è sempre diversa. Giocare a golf significa adattarsi, non colpire sempre i soliti colpi.
Detto questo, tornare alle basi è una parte importante della pratica. Ho un ferro 7 con uno di quei grip con l’impugnatura preimpostata, così posso controllare la posizione delle mani: la mia mano sinistra tende a diventare troppo forte. Uso anche un T-square, uno strumento che mi aiuta a monitorare il mio allineamento e la mia distanza dalla palla. Piccole cose facili da sistemare possono rimettervi in carreggiata velocemente.
Quando mi alleno in campo, cerco di eseguire dei colpi scomodi. Se c’è un ostacolo d’acqua a sinistra o a destra, miro in mezzo all’acqua e cerco di riportare la pallina in fairway. Aumentare il grado di difficoltà è un buon allenamento. Lo faccio anche in gara perché è un’ottima preparazione per i major. Voglio essere pronto per quelli più di ogni altra cosa.
Non sprecate la pratica sul putting green
La buona notizia riguardo i putt è che probabilmente già gli state dedicando del tempo. Quando colpite alcuni putt prima di iniziare, in realtà, vi state allenando, se usate bene il vostro tempo. La chiave è fare ripetizioni di qualità, non semplicemente colpire putt a raffica da una buca all’altra.
Sono molto intenzionale quando mi alleno sul putt, grazie al mio putting coach, Derek Uyeda. Per prima cosa, leggo ogni putt come se fossi in campo. Se il putt ha un po’ di pendenza, immagino due linee: una linea alta a bassa velocità e una bassa per un putt più veloce. Poi controllo se il putt è in salita o in discesa. Un putt in discesa, come quello per cui mi sto allineando qui, passerà vicino alla linea alta; un putt in salita passerà vicino alla linea bassa.
Una volta che mi piace la mia linea, scelgo un punto vicino alla buca, tra i 15 e i 30 centimetri, su cui il putt perfetto dovrebbe rotolare a causa della pendenza. Poi, lo riconduco alla pallina e decido dove devo puntare per farla rotolare su quel punto vicino alla buca.
Quando mi sento a mio agio con quei due punti, so di avere buone possibilità di imbucare.
Lavoro molto duramente per seguire questo metodo quando putto e non pensare ai risultati, durante la pratica o in gara. Lo so, è molto evidente quando si sta puttando bene – imbuchi o non imbuchi – e può essere difficile non reagire, ma posso solo leggere bene la pendenza e mandare la palla sulla linea giusta facendo un buon colpo. Se sbaglio, non mi vedrete alzare le mani.
Seguo sempre lo stesso principio: impegnarsi, eseguire, accettare.
Goccia a goccia si scava la pietra
Quest’ultima frase trasmessa da mio padre si adatta a come voglio gestire la mia carriera e penso che vi aiuterà con il vostro golf. Il concetto di “goccia a goccia” per me significa che se vi impegnate, a poco a poco, tutto è fattibile. I grandi obiettivi sono fantastici, ma potete lavorare solo sulle cose quotidiane.
La prima domanda che Ara mi fece anni fa fu: “Cosa vuoi ottenere?”. Un concetto semplice, ma era esattamente quello che avevo bisogno di sentire. Gli dissi che volevo il Career Grande Slam e diventare il numero uno del mondo. All’epoca sembrava lontano, ma ora ho un paio di major e sto inseguendo Scheffler e McIlroy. Ho il mio team con me e adoro il metodo che sto seguendo.
Forse il vostro obiettivo è quello di fare meno di 90 o aggiungere 20 metri al vostro drive. Qualunque cosa sia, fate il primo passo e iniziate, che si tratti di mantenere statistiche dettagliate, di trovare un maestro locale, o di valutare la vostra forma fisica. Bisogna andare alla linea di partenza per correre una maratona.
Il concetto di “goccia a goccia” si applica anche ai singoli giri. L’anno scorso all’Open Championship sapevo che le seconde nove sarebbero state difficili. Tutti parlavano di quanto fosse brutale la buca 11, con la ferrovia a destra e la ginestra a sinistra. Ho avuto la fortuna di mettere vicino il colpo al green e fare birdie, il che mi ha dato un enorme sollievo. Dopodiché, sapevo che se avessi pensato a giocare colpo per colpo, avrei potuto vincere. Ho fatto tre birdie nelle ultime sei buche per finire la migliore settimana di golf della mia vita.