“No way”. Questa la risposta categorica del numero uno del mondo alla domanda su un possibile riavvicinamento con l’amico e compagno di Ryder Cup Garcia.
I due campioni sono sempre stati legati tant’è che McIlroy è stato anche testimone di nozze dello spagnolo nel 2017.

Dopo la decisione dell’iberico di abbandonare i Tour maggiori per “arruolarsi” nel LIV Golf qualcosa si è rotto allontanando progressivamente Garcia dalla cerchia di amicizie storiche. Ciliegina sulla torta uno scambio acceso di messaggi tra i due fuoriclasse in occasione dello U.S. Open.
Che McIlroy si sia sempre schierato contro la Superlega araba è ormai storia conosciuta quello che non sapevamo però è che alla vigilia di Natale era stato citato in giudizio proprio dal LIV come “presunto cospiratore” contro Greg Norman & Co. e diffamazione nei confronti del nuovo circuito in Medio Oriente.

La rottura definitiva

Tutte pezzi del puzzle che, composti, hanno portato alla definitiva rottura con gli amici di sempre.
Non solo Garcia infatti. Anche Lee Westwood e Ian Poulter hanno mostrato contrarietà nei confronti di numerosi vecchi colleghi del Tour. Allontanati da tutti come pestilenziali “solo” perché hanno deciso di abbracciare una nuova filosofica di pensiero golfistico.

“L’ho detto un centinaio di volte e non smetterò di ripeterlo – dichiara McIlroy – Ritengo che i ragazzi che hanno deciso di giocare sul LIV non debbano più prendere parte alla squadra europea di Ryder Cup. L’edizione di Whistling Straits ha segnato un momento di passaggio e demarcazione. Ora bisogna voltare pagina e affidarsi ai giovani talenti del golf, il futuro della nostra Ryder. I veterani hanno fatto il loro tempo, decidendo di lasciare il PGA e il DP World Tour hanno definitivamente detto addio alla speranza di poter essere in squadra”.