Prima causa legale contro il DP World Tour e primo successo (parziale) per tre dei cosidetti ‘ribelli’ che hanno giocato nel LIV Golf, la superlega saudita.

Ian Poulter, Justin Harding e Adrian Otaegui, in un primo momento esclusi dai tre eventi co-sancioned con il PGA Tour, potranno così scendere in campo questa settimana nel Genesis Scottish Open.

Il 24 giugno scorso il DP World Tour aveva pubblicato una nota nella quale vietava ai suoi membri scesi in campo in almeno uno dei tornei del LIV Golf di giocare Scottish Open, Barbasol Championship e Barracuda Championship, i tre eventi validi anche per il circuito statunitense, oltre che multarli con 100mila sterline.

Ma la prima udienza davanti all’HHJ Sycamore, ente indipendente del Regno Unito, ha stabilito che Poulter, Harding e Otaegui possono invece giocare al Renaissance Club.

L’amministratore delegato di DP World Tour, Keith Pelley non è entrato troppo nei dettagli del verdetto, ma ha affermato che il DP World Tour è “deluso dall’esito dell’udienza”.

Pelley ha aggiunto che non si pronuncierà sul tema fino al termine della JP McManus Pro-Am, in corso di svolgimento all’Adare Manor in Irlanda in questi giorni.

Questa la dichiarazione ufficiale del DP World Tour:

“A seguito di un’udienza davanti all’HHJ Sycamore CBE, nominato da Sport Resolutions (UK), le sospensioni inflitte a Ian Poulter, Adrian Otaegui e Justin Harding sono state temporaneamente annullate in attesa di analizzare in modo più approfondito i loro ricorsi.

Keith Pelley, amministratore delegato del DP World Tour, ha dichiarato: “Per rispetto di JP e Noreen McManus, della loro meravigliosa Pro-Am e dell’eccezionale raccolta fondi che intraprendono per conto di enti di beneficenza nell’Irlanda occidentale, non darò un risposta dettagliata su questo argomento in questo momento.

“Dirò semplicemente che siamo delusi dall’esito dell’udienza odierna, ma ci atterremo alla decisione. È importante ricordare, però, che si tratta solo di una sospensione delle sanzioni inflitte, in attesa del ricorso presentato dei giocatori in merito al fatto che tali sanzioni siano appropriate”.

Poulter, che ha giocato in entrambi i primi due tornei della LIV Golf Invitational Series, aveva parlato dell’argomento con Iain Carter della BBC dichiarando che avrebbe fatto tutto il possibile per giocare questa settimana al Renaissance Club.

“Continuerò sempre a lottare per far valere il mio diritto a giocare a golf”, ha detto l’inglese. La sentenza, anche se temporanea, gli ha dato per ora ragione, creando un primo importante precedente nella querelle Tour-Superlega.