L’inimmaginabile potrebbe diventare presto realtà.

Pensare a una Ryder Cup senza pubblico è, per ogni appassionato golfista e per i protagonisti stessi, qualcosa di impensabile, un sacrilegio assoluto.

Ma la dura realtà dei giorni nostri e la pandemia in corso hanno costretto a rivedere molte situazioni e abitudini e lo stesso ha dovuto fare il mondo dello sport, golf compreso.

L’opzione ‘a porte chiuse’ del più coinvolgente ed emotivo evento golfistico mondiale, la Ryder Cup, è più che una ipotesi. È chiaro che nessuno, dai giocatori al pubblico, faccia i salti di gioia se così sarà ma il rischio concreto sarebbe in alternativa quello di vedere l’edizione statunitense di Whistling Straits posticipata di un anno, facendo tornare la biennale sfida Europa-Stati Uniti agli anni dispari, come prima degli attacchi terroristici dell’11 settembre 2001.

McIlroy: “La Ryder senza fan non è Ryder”

Rory McIlroy, numero uno del mondo e uno dei pilastri del team europeo ha già preso una posizione netta in tal senso: meglio rimandare che giocare la Ryder senza pubblico, non avrebbe alcun senso e si falserebbe la bellezza del torneo e il suo risultato.

Ma la PGA of America non la pensa proprio così e negli ultimi giorni ha portato avanti con insistenza l’ipotesi di confermare l’edizione 2020, in programma dal 25 al 27 settembre in Wisconsin, ma di disputarla rigorosamente senza pubblico.

Waugh: “Lavoriamo per un’esperienza virtuale”

A parlare è stato il CEO, Seth Waugh: “È difficile pensare a una Ryder senza fan – ha dichiarato – però abbiamo iniziato a riflettere se sia possibile, con gli strumenti tecnologici che abbiamo a disposizione, creare per loro un’esperienza virtuale che possa comunque coinvolgerli in maniera assoluta.

Cercheremo di essere più creativi possibili perché sinceramente dobbiamo ancora prendere una decisione definitiva sul fatto che questa edizione possa essere disputata o meno con la presenza del pubblico”.

Se si giocasse a porte chiuse quella di Whistling Straits sarebbe un’edizione unica e allo stesso tempo molto polemica, questo è certo, e la PGA of America è cosciente che la decisione finale è delicata. “Sappiamo che il successo della Ryder Cup e la sua dimensione internazionale è determinato dal pubblico e dall’atmosfera fantastica in cui si disputa.

Tutti i tornei sono più entusiasmanti quando sono contornati da migliaia di fan a bordo campo: la Ryder ha sempre avuto qualcosa di magico, unico, un dna che abbiamo l’obbligo di preservare ma senza mettere in pericolo la salute di nessuno”, ha aggiunto Waugh.

Il danno economico

Al momento comunque, a cinque mesi dall’evento, tutte le opzioni rimangono aperte. Il nodo della questione è come sempre quello economico: giocare senza pubblico significherebbe una perdita in solo merchandising di svariati milioni di dollari, senza contare l’indotto giornaliero che generano 40/45.000 spettatori nell’area dell’evento.

Se si decidesse di posticipare questa edizione al 2021 le implicazioni economiche sarebbero pesanti sia per la PGA of America, che gestisce la Ryder quando si gioca in suolo statunitense, sia per i suoi partner tra cui ovviamente c’è lo stesso European Tour.

La decisione alla ripresa del PGA Tour

La decisione non è prevista a breve comunque: la PGA of America attenderà il ritorno del PGA Tour a metà giugno per analizzare e verificare la fattibilità delle porte chiuse durante i primi quattro tornei del circuito programmati senza spettatori.

Al termine verrà redatto un rapporto che servirà a prendere una decisione finale sulla delicata questione.

Non bisogna dimenticarsi che l’ente che comanda Seth Waugh è lo stesso che organizza annualmente il PGA Championship, major che è stato posticipato dal 3 al 6 agosto, e dove si sta già pensando di giocare senza pubblico.

PGA Championship ad agosto senza spettatori

Il governatore della California, Gavin Newson (il PGA si gioca ad Harding Park, a San Francisco) ha infatti dichiarato che fino all’estate prossima non saranno autorizzati eventi che prevedano una notevole aggregazione di persone, dando quindi per scontato che il PGA Championhsip sarà disputato a porte chiuse.

Uno scenario che quindi prevederà massimo 1.000-1.500 persone, ha dichiarato Waugh, tra giocatori, caddie, arbitri, media e personale dell’organizzazione, un numero che consentirebbe, viste le dimensioni di un campo da golf, di gestire in sicurezza le misure di distanziamento sociale richieste.