Una seconda giornata difficile da dimenticare quella a Louisville.

Questa mattina alle 5 (ora locale) una navetta che procedeva nella sua corsia preferenziale aveva investito e ucciso una persona dello staff di Valhalla che si stava recando al circolo.

Poco dopo questa notizia ne arriva un’altra scioccante: Scottie Scheffler ammanettato, arrestato e condotto in cella.
Non sappiamo come siano andate realmente le cose ma dal video diventato virale di un giornalista presente sulla scena, la polizia avrebbe senza troppi problemi arrestato Scheffler, reo di aver tentato di reagire a un pubblico ufficiale oltre ad accuse tra le quali guida spericolata.

Morale, ci si aspettava che il numero uno del mondo avrebbe avuto difficoltà in campo dopo essere stato rilasciato più di due ore dopo l’arresto e recatosi a Valhalla alle 9:30 del mattino con appena mezz’ora di tempo per il riscaldamento e l’esperienza dell’arresto sulle spalle,  Tutto questo mentre online circolava già la sua foto segnaletica dell’arresto.

Ma così non è stato. Un arresto, un po’ di stretching in cella, il rilascio, mezz’oretta di campo pratica e un secondo giro in 66 colpi. Una leggenda!

Venerdì 17 maggio, il ragazzone noioso, allergico alle polemiche e tutto casa e chiesa si è trasformato nell’uomo del momento e sotto i riflettori. Arrivato in campo pratica non sono mancati i cori da stadio che lo hanno paragonato a Tiger Woods, alle sue peripezie penali e agli arresti. Lungo i fairway impazzavo le magliette con la sua faccia e l’hashtag #Freescottie.
Tante, forse troppe sono state le urla e l’ironia che ha accompagnato il giocatore in tutte le sue 18 buche. Ma la forza mentale di un fuoriclasse si distingue anche in questo.
E il 66 di oggi con con sei birdie e un bogey è la dimostrazione che nulla lo può scalfire.

In conferenza stampa al termine del secondo giro Scheffler non ha dato troppe spiegazioni sull’accaduto dicendo semplicemente che è stato tutto un grosso malinteso che ora la situazione verrà gestita nelle sede opportune dai suoi legali. Si è però lasciato andare allo sconforto emotivo del momento dell’arresto. Ha dichiarato di essere stato per un’ora abbondante sotto shock, tremolante e spaventato.
Dopo il rilascio ha provato a minimizzare la situazione cercando di riprendere il controllo sul suo corpo e la sua mente. E dal risultato raggiunto diciamo che ci è riuscito.