Dalla sua definizione alla Regola 8.1 “Azioni del Giocatore che Migliorano le Condizioni che Influenzano il Gioco” o ad altre situazioni che possono portare a un potenziale vantaggio
Quando i latini decisero che doveva esserci una parola per descrivere qualcosa che fosse “più che buono”, coniarono l’idioma melior, che è il comparativo di maggioranza del termine bonus. Diversi secoli dopo, le Regole del Golf dovettero codificare quali, secondo il codice, fossero le azioni compiute dal giocatore che gli portassero un vantaggio – consentito talvolta e proibito altre – nel giocare la palla.
Voce del verbo migliorare
Il verbo “migliorare” e l’aggettivo “migliore” nelle loro varie forme compaiono 116 volte nell’attuale testo della Guida Ufficiale alle Regole del Golf e, essendo uno aspetto molto importante del gioco, abbiamo deciso di farvi scoprire alcune curiosità che riguardano uno dei principi fondamentali: gioca il campo come lo trovi e gioca la palla come si trova.
Nelle Regole del Golf, la definizione di Migliorare significa “modificare una o più condizioni che influenzano il colpo” e che sono:
- Il lie (posizione della palla sul campo)
- Lo stance (posizione del corpo del giocatore per prepararsi ed eseguire un colpo)
- La linea di gioco (la direzione che il giocatore intende far prendere alla palla…ahinoi spesso differente da quella che in effetti la palla poi prenderà)
- L’area dello swing (tutto il movimento, sia backswing, sia colpo e sia il finish)
- Il posto in cui il giocatore deve droppare o piazzare una palla.
o altre condizioni fisiche, come per esempio spezzare un ramo o schiacciare l’erba dietro la palla, al fine di influenzare il gioco, in modo che il giocatore ottenga un potenziale vantaggio per un colpo.
E qui iniziano le difficoltà, soprattutto per un arbitro, nel far capire al giocatore che può esserci infrazione alla regola quando il giocatore ha migliorato una (o più) delle condizioni che influenzano il colpo, ottenendo un “potenziale” vantaggio, anche se poi questo vantaggio non l’ha ottenuto effettivamente. Cosa vuole dire ciò? Facciamoci aiutare da un semplice esempio, che poi è un episodio accaduto realmente (Rory McIlroy, Abu Dhabi 2012): la palla del giocatore si trova a pochi metri dal green e sulla sua linea di gioco, in avantgreen (quindi sempre fuori green), questi rimuove della sabbia.
Il giocatore decide di fare un approccio facendo volare la palla sopra la zona da cui è stata tolta la sabbia; poiché però, potenzialmente, il giocatore avrebbe potuto anche giocare un putt e quindi avrebbe potuto far rotolare la palla nella zona “ripulita”, ecco che si attiva il potenziale vantaggio con la conseguente penalità di due colpi in infrazione alla regola 8.1. Non serve quindi che l’azione del giocatore dia un vantaggio effettivo perché s’infranga la regola; basta che l’azione crei, come detto, un vantaggio potenziale.
Torniamo ora alla regola 8.1 che, nel suo primo paragrafo, introduce uno dei capisaldi del golf, ovvero il principio di “giocare il campo come si trova”, tutelando questo concetto in qualsiasi posto dentro o fuori dal campo, non consentendo al giocatore di migliorare:
- il lie della palla ferma del giocatore;
- l’area dello stance che il giocatore intende prendere;
- l’area del movimento che il giocatore intende effettuare;
- la linea di gioco del giocatore;
- l’area dove ovviare nella quale il giocatore droppa o piazza la palla.
Ma la regola usa anche il buonsenso, elencando per la maggior parte le azioni non concesse – e che quindi possono portare a una penalità – ma anche quelle permesse, considerando il fatto che comunque il giocatore deve poter cercare e trovare la sua palla, giocarla in qualche modo e che col corpo occupa uno spazio ed è quindi ragionevole aspettarsi, a condizione che non si “esageri”, che qualche cosa (rami, erba alta ecc…) si possa rompere.
E qui la seconda difficoltà: capire se le azioni del giocatore sono state ragionevoli (e sappiamo che la ragionevolezza è un concetto piuttosto soggettivo) e quindi non c’è penalità, oppure se potevano essere fatte azioni “meno intrusive”, e quindi il giocatore è in infrazione alla 8.1.
Addirittura, ed è questa una apertura delle regole dal gennaio 2019, in taluni casi il giocatore può ripristinare le condizioni migliorate, evitando quindi una penalità (per esempio riposizionando nello stesso punto un paletto del fuori limite che era stato rimosso); anche in un caso del genere sta all’arbitro decidere se in effetti le condizioni sono state ripristinate il più possibile, eliminando di fatto il vantaggio che si era originariamente potenzialmente creato.
Le difficoltà nell’applicare questa regola, sia da parte dei giocatori stessi sia anche per un arbitro, sono il fatto già spiegato che si deve decidere sulla ragionevolezza o meno delle azioni, capire il concetto di potenziale vantaggio e anche il fatto che in base alle diverse aree del campo, alcune azioni sono vietate e altre permesse. Tornando all’esempio della penalità comminata a Rory, sabbia e terreno sparso nell’area generale non si possono rimuovere, mentre sul putting green sì. Il bastone non può essere appoggiato dietro la palla in bunker, mentre nelle altre aree del campo si; a tal proposito è interessante enfatizzare quanto previsto sempre dalla regola 8.1b (nel suo quarto paragrafo) la quale spiega il significato di “appoggiare leggermente il bastone sul terreno”, ovvero quando si consente al bastone di essere sostenuto dall’erba, terra, sabbia o altro materiale senza poter schiacciare, magari per crearsi uno spazio dietro la palla per un colpo più facile.
L’aggettivo “migliore” lo troviamo però anche in altre regole
Nelle gare four-ball (quattro palle) i partner possono giocare nell’ordine che la parte ritenga migliore, mentre il chiarimento 16.1/6 spiega che quando la palla si muove nell’acqua temporanea, se il giocatore sceglie di alzare la palla in movimento o sostituirla nell’ovviare secondo la regola 16.1, è permesso lasciare che la palla si sposti in un punto migliore prima di determinare il punto dove ovviare, purché non si ritardi irragionevolmente il gioco.
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