È stato numero 1 del mondo per 22 settimane nel 2010, in carriera ha conquistato 44 titoli, di cui 25 sull’European Tour.

Lee Westwood, classe 1973, è ancora lì, sui fairway di Winged Foot, a lottare tra i primissimi per quello che, ad oggi, rimane il suo più grande rimpianto golfistico: non aver mai vinto un major.

Il 47enne inglese è giunto a Winged Foot questa settimana per disputare il suo 83° major. È lui il giocatore in attività che vanta la più lunga striscia di partecipazioni senza vittorie nelle prove dello Slam.

Nel mirino di questo poco piacevole record ha ora Jay Haas, che tra il 1974 e il 2008 prese parte a 87 major senza mai avere la gioia di alzare un trofeo.

Westwood, attuale numero 42 del World Ranking, non ha però mai smesso di vincere, anzi, quest’anno a gennaio si è messo in tasca nientemeno che l’Abu Dhabi HSBC Championship, prima prova delle Rolex Series della stagione 2020 dell’European Tour, e il conseguente diritto a partecipare a U.S. Open e Masters.

Tra il suo primo successo, il Volvo Scandinavian Masters nel 1996, e quello di Abu Dhabi c’è un intervallo di ben 24 anni, una longevità di vittorie che in pochissimi possono vantare nella storia del golf sui due circuiti maggiori, PGA ed European.

Westwood conta nei major ben tre secondi posti (Masters e Open Championship 2010, Masters 2016) ed è giunto terzo addirittura in sei occasioni (U.S. Open 2008, Open Championship e PGA Championship 2009, U.S. Open 2011, Masters 2012 e Open Championship 2013).

Con sei prove dello Slam nei prossimi dieci mesi l’inglese è a rischio di agganciare Haas proprio in occasione dello U.S. Open del 2021, in programma a Torrey Pines dal 17 al 20 giugno prossimo, ed entrare così tristemente nella storia con il record meno desiderato da ogni professionista.

A meno che la favola a lieto fine sia dietro l’angolo già a Winged Foot…