Guardando l’attuale World Ranking, oggi al mondo ci sono soltanto 14 golfisti migliori di Billy Horschel. Il 37enne della Florida, sette volte vincitore sul PGA Tour ed ex campione FedEx Cup è una delle stelle del prossimo Genesis Scottish Open, al via domani al Renaissance Club di Gullane.

Il primo americano dopo Arnold Palmer nel 1975 a vincere il BMW PGA Championship lo scorso anno è entrato a gamba tesa sulla querelle PGA-DP World/LIV che popola tutte le prime pagine dei media sportivi e non in queste ultime settimane.

“Per giocare sul PGA Tour devi disputare almeno 15 eventi – ha detto -, il programma del LIV ne prevede l’anno prossimo 14. Quindi sentire dire da alcuni miei colleghi che nel 2023 giocheranno 29 eventi continuando a essere membri del PGA Tour è ridicolo. Devi giocarne solo quattro di tornei del DP World Tour al di fuori delle major e dei WGC.

Venire a giocare i grandi eventi del DP World Tour aiuta, ma non è un supporto vero per il circuito. Vai a giocare un torneo che non sia un evento della Rolex Series o uno che non sia in Medio Oriente. Questo è importante per il DP World Tour e per la sua crescita.

I giocatori che hannno aderito al LIV continuano a parlare di come il PGA Tour non li ascolti ma sono ipocriti, non stanno dicendo la verità. Non sopporto più di stare qui seduto e cercare di essere diplomatico come lo sono stato in passato. Non biasimo nessuno di coloro che hanno scelto il LIV Tour, non ho rancore nei loro confronti. Ma Jay Monahan e tutto il PGA Tour stanno lavorando senza tregua da anni per darci ricompense finanziarie sempre maggiori e creare nuove opportunità di gioco”.

È vero, siamo liberi professionisti indipendenti ma firmiamo un contratto per soddisfare determinati requisiti del PGA Tour – ha continuato Horschel -. Ma abbiamo l’opportunità di fare sempre i nostri programmi. Dire che dobbiamo giocare X quantità di tornei e poi sostenere che non abbiamo tempo libero è inaccettabile.

Sono in viaggio da cinque settimane, non vedo la mia famiglia da tre. Questo è ciò che io e mia moglie abbiamo deciso quando abbiamo stabilito il nostro programma di vita e funziona così. Ho preso la decisione di non vedere mia moglie e i miei figli per cinque settimane. Sto piangendo per questo? No, lo accetto perchè fa parte del mio lavoro.

Sto vivendo il mio sogno, cercando di giocare a golf a livello professionale per sostenere finanziariamente i miei cari. Quindi sono solo stanco di sentire questi commenti. Se giochi il LIV allora dimenticati il PGA Tour. Forse non lo vogliono supportare in futuro ma non ditemi che giocherete nel LIV e poi anche 15 eventi del PGA Tour perchè è falso. Non si tratta di un programma snello ne di giocare meno, anzi”.

Parole di fuoco dirette anche a uno dei maggiori sostenitori del circuito saudita, Ian Poulter. “Poulter è un amico da molti anni e conosco Justin Harding dai tempi del college. Con Adrian Otaegui ho giocato un paio di volte. Non ho problemi con questi ragazzi. Poulter è molto inglese, schietto e diretto. Ho due ragazzi che sono inglesi nella mia squadra e io stesso amo dire le cose come stanno. Non ho sparato a nessuno personalmente, sto solo riprendendo alcuni dei commenti che hanno fatto. Ho ottimi rapporti con la maggior parte di questi ragazzi e sarà sempre lo stesso”.

Beh, forse non proprio la stessa cosa. Almeno non dopo oggi.