Un recente report effettuato da England Golf ha affermato che nel Regno Unito è in atto un vero e proprio boom dei giri di golf a 9 buche e il fenomeno sembra prendere sempre più piede anche in Italia.
Lo sappiamo tutti che la Gran Bretagna è la patria del golf, dove si gioca più per il mero piacere del gioco che per la gara della domenica. Lo spirito agonistico passa sicuramente in secondo piano a queste latitudini.
Ed è proprio per questo motivo che l’esplosione de giro breve sta prendendo sempre più piede. Sicuramente ai puristi del gioco e ai più tradizionalisti e alla “vecchia guardia” questa pratica può far storcere il naso, ma addentriamoci nel report inglese per capire meglio le motivazioni che stanno alla base di questo boom e come anche il nostro Paese potrebbe prendere spunto per favorire lo sviluppo del golf e attrarre sempre più nuovi praticanti.
I numeri inglesi
I numeri sono i seguenti: i golfisti inglesi hanno registrato l’anno scorso 10.213.894 score. Mai così tanti, ben 811.712 in più rispetto al 2023. A colpire è il dato legato ai giri a nove buche con 142.043 score in più rispetto l’anno precedente.
Si tratta di un +17,89%. In netto aumento poi sono stati i General Play (13,67%).
Secondo Richard Flint, Chief Operating Officer di England Golf, questo significa che c’è sempre più una domanda per forme di gioco più brevi come il golf a nove buche, soprattutto perché aiutano a soddisfare lo stile di vita delle persone”.
Nello specifico la Federazione inglese sta puntando sull’app MyEG dove confluiscono gli score di chiunque giochi a golf in Inghilterra. “L’app soddisfa le esigenze di tutti – aggiunge Richard Flint – da iPlay a iGolf, fino ai soci di un qualsiasi circolo. Offriamo alle persone la possibilità di iniziare a giocare e a inserire i loro score”.
Parlando alla PGA lo scorso ottobre, Sir Nick Faldo ha dichiarato di essere un “grande fan” dei campi più corti. Il sei volte campione Major ha insistito sul fatto che sono anni che spinge per il cambiamento e che vorrebbe vedere i club scendere a 12 buche. “Ci sono voluti più di 20 anni, ma finalmente la gente sta capendo: ‘Sapete cosa? Diciotto buche sono troppe. Non posso sparire dalla famiglia per sei ore”, ha aggiunto Faldo. “Sono un grande fan delle 12 buche, perché puoi fare due giri da sei buche ciascuno”.
L’esempio del Chiddingfold Golf Club
È il caso del Chiddingfold Golf Club, un percorso parkland che ha preso la controversa decisione di ridurre il proprio tracciato.
L’head golf coach Phil Stevens ha dichiarato a bunkered.co.uk che il club sta raccogliendo i frutti. “È assolutamente decollato”, ha detto. Abbiamo più richieste per giri di 12 buche che a 18. È una clientela diversa. Una clientela molto più giovane. Le persone che giocano per due ore tendono a essere un po’ più allegre e a fermarsi a bere una birra più a lungo. Non abbiamo mai avuto una risposta così buona”.
Il giro tradizionale a 18 buche non è comunque morto, anzi. Sempre l’England Golf ha rilevato che sono stati registrati 669.669 score in più rispetto allo scorso anno (aumento del 7,78%). Lo stesso report ha rilevato che sono stati effettuati 57.703 giri dalle donne (aumento del 5,98%) e 754.009 score in più dai maschi (aumento dell’8,93%).
Quel che emerge da questo report è il desiderio sempre più crescente, soprattutto da parte dei golfisti di nuova generazione, ma non solo, di riuscire a disputare giri di golf più brevi, sia per avere più tempo da trascorrere con la propria famiglia e sia per una questione tecnica e di fattibilità e facilità di approccio al gioco per i neofiti del golf.
E in Italia cosa succede?
Anche nel Bel Paese, da qualche anno ormai, sono sempre più frequenti gare e circuiti di gare non più solo da 18 buche. Di esempi ce ne sono tantissimi, numerosi sono i circoli che da nord a sud, soprattutto infrasettimanalmente, organizzano queste giornate più brevi dedicate al golf. Certamente una soluzione per provare a far giocare gli appassionati anche durante la settimana “con lo score in tasca”, senza forse una reale convinzione in questa tipologia di format, ma è pur sempre un segnale.
Come abbiamo detto vengono organizzate spesso durante la settimana e magari in periodi meno di appeal per gli sponsor del settore, lasciando via libera nel week end alle canoniche gare a 18 buche. Eppur qualcosa inizia a muoversi.
Ne è un esempio il Brianza Golf & Country Club che da qualche anno organizza un circuito da 12 buche ogni giovedì.
O come Le Robinie che solitamente il martedì e il venerdì, alternando prime nove e seconde nove, accoglie soci ed esterni per nove buche di gara sullo splendido tracciato disegnato da Jack Nicklaus. Personalmente in passato ho preso parte ad alcune gare a nove buche e devo dire che hanno un perché, nonostante preferisca comunque sempre le tradizionali 18 buche.
Per un lavoratore, che magari si prende la mezza giornata libera, oppure per il signore di una certa età che fa fatica a camminare per 5 ore, o ancora per il neofita che è alla prime armi e che magari ha timore ad affrontare l’intero tracciato o ancora il bambino/ragazzo che ha piacere di approcciare il gioco a livello non agonistico e che vuole soltanto divertirsi con i propri amici o con la propria famiglia.
Ecco che per queste categorie di golfisti e non solo, la soluzione delle 9/12 buche può essere l’ideale.
In un modo o nell’altro il golf deve per forza di cosa, soprattutto e in particolar modo nel nostro Paese, provare ad aprirsi a nuovi potenziali appassionati e sicuramente il fatto di facilitare e rendere più veloce e semplice il gioco può facilitare il raggiungimento di questo obiettivo. Quel che è certo è che rispetto al Regno Unito, dove il golf è nato e dove si pratica molto più per piacere che per agonismo, in Italia si è ancora molto legati al mondo delle gare e dei tornei e all’alzamento e abbassamento dell’hcp, quindi con le gare da 18 buche che ne fanno da padrone.
In ogni caso anche su questo aspetto, basandoci sull’ultima versione WHS anche le gare a nove buche, così come i General Play hanno avuto il loro riconoscimento quindi non ci sono più scuse e freni a che questo fenomeno possa esplodere definitivamente anche nel nostro Paese.
Borgo di Camuzzago e Brianza, due esempi virtuosi delle gare a 9 buche
Abbiamo intercettato Edoardo Eller Vainicher, direttore del Brianza Golf & Country Club ed ex direttore del Golf Borgo di Camuzzago.
Parlando con lui ci ricorda che già dal 2009, quando era al Borgo di Camuzzago, dopo che la Federazione Italiana Golf aveva concesso la validità alle gare sulla distanza delle 9 buche, aveva preso la decisione di organizzare esclusivamente gare con questo format. Da allora, il circolo brianzolo è un punto di riferimento per chi ha piacere di giocare a golf ma non ha tutta la giornata a disposizione da dedicare alla propria passione. Come ci racconta Eller: “Organizzare gare su 9 buche è perfetto per i lavoratori che durante la settimana hanno comunque piacere di ritagliarsi un po’ di tempo per giocare, o per chi durante il weekend vuole passare del tempo in famiglia o dedicarsi ad altro. Oltre tutto queste gare ogni weekend fanno sempre un minimo di 100 iscritti”. Sulla sua esperienza da direttore del Brianza Eller aggiunge: “In questi ultimi cinque anni, da quando sono direttore del circolo, sono stato sempre un sostenitore accanito del golf a 9 buche.
Mi sono anche scontrato più volte con chi riteneva il giocare sulla distanza breve non fosse realmente golf.
Fin dall’inizio ho iniziato a inserire in calendario delle gare a 9 buche che negli ultimi anni stanno sempre più prendendo piede.
Le organizziamo nel periodo invernale, per motivi climatici e di luce, durante i weekend e riusciamo ad avere una buona cinquantina di giocatori che vi partecipano, sia il sabato che la domenica”.
Su un altro nuovo format che si sta facendo largo nei circoli nostrani, quello delle gare a 12 buche Eller aggiunge: “Negli ultimi anni abbiamo avuto sempre un circuito sponsorizzato il giovedì con questo format. Ha sempre avuto successo. Nonostante lo sponsor non ci sia più, abbiamo comunque deciso di tenerlo in calendario e organizzarlo direttamente noi visto il grande successo riscontrato”. Con il Borgo di Camuzzago e Brianza, il Villa Paradiso fa parte della stessa società che fa capo al presidente Colombo. Grazie a una quota unica speciale, i soci hanno la possibilità di scegliere tra tre bellissimi percorsi che organizzano gare per ogni esigenze e gusti, dalle 9, alle 12 fino alle 18 buche.
9, 12 o 18 buche?
