Per concludere sotto il par il secondo giro ad Augusta a Si Woo Kim il putter non è servito! Il coreano infatti ha completato le ultime quattro buche utilizzando un legno tre per imbucare. Il motivo? Tanto scontato quanto pazzesco, specie se rapportato all’importanza della gara. Kim ha rotto il proprio putter alla buca 15 e, non essendo avvenuto per un motivo di gioco, non ha potuto cambiarlo!

Stupido? Solo sfortunato? O  ingenuo?

Sino alla buca 13 il secondo giro ad Augusta di Kim è stato perfetto. Quattro sotto il par e nessun bogey sullo score. Alla 14 il coreano ha giocato il secondo colpo al green da 140 metri. Palla che ha rimbalzato ad altezza asta ed è uscita di un paio di metri lunga al green. Il putt per il birdie non è passato lontano dalla buca superandola di circa un metro. L’errore grave è arrivato in quello di ritorno per il par che, beffardo, ha sbordato. Da possibile birdie a primo bogey di giornata. Errore, grave ma non capitale.

Kim e la rottura del putter alla 15 di Augusta

Buca 15, par 5 di recupero. Tee shot perfetto, secondo al green da 200 metri che rimbalza e si ferma nel collar. Approccio in discesa delicato. Kim lo gioca bene ma la pallina scappa fermandosi a bordo green. A quel punto, mentre attende il proprio turno il fattaccio. Vuoi la reminiscenza dell’errore alla buca precedente. Vuoi la consapevolezza di un putt per il birdie difficile. Ecco la bastonata sul terreno e lo shaft che si piega. Il bastone è stato modificato e, visto che ciò non è avvenuto durante il gioco, non è sostituibile.

Lo zen del golfista

In quel momento Kim era a tre colpi dal leader Justin Rose. Probabilmente sarebbe stato meglio continuare ad avere il putter utilizzabile in sacca sui green di Augusta. Il coreano ha invece iniziato a usare il suo legno tre. Due colpi alla 15 per il par. Due putt, o meglio legni 3, da circa tre metri e mezzo per il par alla 16 (ha sfiorato il birdie!). Quindi ancora solo due colpi sul green da circa 10 metri per il par alla 17. Sino ad arrivare alla 18 dove, ancora con due colpi, ha portato a casa il par chiudendo in 69 colpi il giro e -4 per il torneo.

Ora. Sicuramente è stato impressionante constatare come abbia reagito Kim alla rottura del putter sulle ultime quattro buche di Augusta. Non possiamo avere la riprova del fatto che con il putter in mano avrebbe realizzato dei birdie piuttosto che dei par. In compenso, ci hanno sempre detto che per vincere il Masters bisogna avere il controllo delle proprie emozioni per 72 buche. Kim potrebbe rappresentare l’eccezione poiché, in caso di vittoria, l’avrebbe avuto per 71 buche e 3/4!