Nel Portugal Master Edoardo Molinari ha offerta un’altra bella prestazione chiudendo il torneo in al 15° posto, merito di un ultimo giro in 65 che gli ha fatto conquistare ben 22 posizioni. Bella giornata finale anche per gli altri due italiani che hanno passato il taglio, Renato Paratore che ha chiuso al 18° posto e Filippo Celli, 27°.

Sul percorso del Dom Pedro Victoria Golf Course, a Vilamoura, ha prevalso con -30  l’inglese Jordan Smith dopo un lungo duello con il malese Gavin Green, secondo con -27.

Smith, trent’anni a novembre, nativo di Bath, ha firmato il secondo titolo sul DP World Tour per un palmarès in cui figurano anche due successi sul Challenge Tour e tre su circuiti minori (due sul PGA EuroPro Tour e uno sul Jamega Pro Golf Tour). Il “meno 30” è anche il punteggio più basso sulle 72 buche nella storia del DP World Tour, ma non potrà essere omologato perché la palla si piazzava. Quindi rimane imbattuto il “meno 29” del sudafricano Ernie Els ottenuto nel 2003 (Johnnie Walker Classic, 259 colpi). Per lo stesso motivo il primato del torneo resta al connazionale Steve Webster con il “meno 25” (263 colpi) siglato nella prima edizione della gara datata 2007.

La stagione del DP World Tour sta volgendo a termine e purtroppo per molti italiani si aprono le porte della Qualifying School.
Fuori dai primi 117 dell’ordine di merito europeo infatti sono terminati Renato Paratore, al 118° posto, Francesco Laporta 123°, Andrea Pavan 153°, Nino Bertasio 156°, Lorenzo Gagli 169° e Filippo Celli che però dovrà ancora ricevere la categoria di gioco per la stagione 2023.

Andrea Pavan ha ancora l’esenzione categoria 3 come vincitore di un torneo sul DP World Tour nel 2019.

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