“Sogno Tiger Woods alla Ryder Cup 2023. Abbiamo già provato a portarlo all’Open d’Italia e ci riproveremo” queste le parole di Franco Chimenti alla quinta edizione del Festival dello Sport a Trento.

Un’ambizione non certo semplice da realizzare ma oramai con il Presidente nulla stupisce. “Se ci siamo guadagnati la possibilità di ospitare la Ryder Cup – dice Chimenti – è anche e soprattutto grazie al fascino inimitabile di Roma, fascino al quale nessuno è indifferente, Tiger compreso”.

L’obiettivo quindi è avere Tiger alla Ryder 2023, in campo come giocatore o meno. Una presenza che aumenterebbe sicuramente il valore dell’evento facendo salire le attenzioni a livelli stellari. Non una promessa quella di Chimenti bensì una premonizione, come una delle tante fatte sui giocatori azzurri in passato. “Dissi che i fratelli Molinari sarebbero arrivati in alto. Non mi sbagliavo. Ora sono certo che Celli avrà un futuro roseo – spiega il numero Uno della Fig che poi loda Rocca – È stato un’apripista e un’icona per molti”.

Anche Costantino era presente a Trento all’evento “Ryder Cup il golf più bello che c’è” e ha ripercorso i trascorsi delle sfide con gli americani. “Tiger era l’unico contro cui non avrei voluto giocare, ma sono riuscito a batterlo nel 1997. La Ryder Cup è l’appuntamento più speciale che possa esserci. Tutti vorrebbero giocarla, in pochi riescono a farlo. Lì i soldi non contano e far parte del Vecchio Continente è qualcosa d’inspiegabile. Verso l’appuntamento di Roma, tra gli azzurri, ne vedo alcuni che possono giocarsi le proprie carte”.