È mancato il vento e le condizioni tipiche dei links scozzesi ma non certo lo spettacolo e le emozioni forti nella seconda giornata del 150° Open Championship.

All’Old Course di St Andrews l’australiano Cameron Smith con un giro in 64 e un totale di -13 ha stabilito il nuovo record del punteggio più basso mai realizzato in trenta edizioni giocate del major brittanico sul campo tempio del golf mondiale.

Vincitore quest’anno del Player Championship a Sawgrass, considerato di fatto il quinto major della stagione, Smith ha confermato l’ottimo feeling con i grandi tornei dopo il terzo posto al Masters e il 13° al PGA Championship.

Senza vento e con un gioco perfetto per strategia e solidità di colpi, il numero sei del mondo ha messo insieme un giro senza sbavature impreziosito dal fantastico eagle alla 14 e da una serie di decisivi putt per il par salvati con grande sicurezza.

Alle sue spalle la sopresa Cameron Young, 25enne di New York alla prima assoluta all’Open Championship ma con un ottimo terzo posto nel PGA Championship a maggio vinto da Justin Thomas.

Con re Tiger Woods uscito tristemente al taglio (78 75, +9) ma acclamato dal pubblico di St Andrews in un finale da pelle d’oca alla 18, tocca ora a Rory McIlroy, l’altro grande fenomeno del golf mondiale, rendere questo Open ancora una volta memorabile.

Tutti lo aspettavano al varco, nel timore di vedere l’ennesima delusione di un giro sotto tono dopo l’ottima partenza di giovedì invece Rory non ha tradito, mettendo insieme un giro solido e di grande spessore, impreziosito da un fantastico biedie alla 17 che lo ha portato a sole tre lunghezze dal leader Smith.

Il suo 68 finale lo lascia in piena corsa per la seconda Claret Jug a distanza di otto anni da quella conquistata dominando al Royal Liverpool. Con lui a -10, terzo, un altro europeo dal grande futuro, Viktor Hovland, mai così in alto in classifica dopo 36 buche in un major.

Quinto a -9 Dustin Johnson che aveva preso la testa della classifica in mattinata con uno splendido 67 di giornata. Sesti un colpo dietro a DJ ci sono il numero 1 del mondo Scottie Scheffler e l’inglese Tyrrell Hatton.

Con il taglio caduto in par che ha lasciato fuori clamorosamente di un solo colpo il campione uscente Collin Morikawa, restano in gara due dei tre azzurri al via di questa edizione, un fantastico Filippo Celli, autore di un parziale di giornata di 67 che lo ha proiettato al 35° posto con un totale di -3, e Francesco Molinari, 71 oggi e in par per il torneo, 67°. Torna a casa invece Guido Migliozzi, autore di un secondo giro in 74 e un totale di +3.

Saranno 82 i giocatori che da sabato mattina scenderanno in campo sognando la Claret Jug. Dopo Tiger all’Old Course è tempo di incoronare il nuovo re del golf mondiale.

Questa la classifica dopo 36 buche del 150° OPEN CHAMPIONSHIP