Dieci anni dopo la vittoria di Phil Mickelson a Muirfield, un altro mancino americano, Brian Harman, solleva la Claret Jug dell’Open Championship al Royal Liverpool in una 151esima edizione letteralmente dominata. Harman è il terzo mancino a riuscirci nella storia del più antico e prestigioso major del golf professionistico (il primo fu il neozelandese Bob Charles nel 1963) e il 31esimo statunitense a conquistare il torneo.

Nulla hanno potuto nelle ultime 18 buche i suoi principali inseguitori, a partire da Rory McIlroy e Jon Rahm, rispettivamente numero due e tre del mondo. Partito con cinque colpi di vantaggio, Harman ha come sabato sofferto solo all’avvio con i bogey della 2 e della 5 che avevano portato il suo vantaggio sui secondi a soli tre colpi.

Ma come successo nel terzo giro, il 36enne della Georgia, due titoli del PGA Tour all’attivo sin’ora, ha continuato a macinare un gioco praticamente perfetto da tee a green (due soli bunker presi in 72 buche) recuperando i due colpi persi già alla 6 e alla 7 e poi gestendo nelle ultime buche un vantaggio ormai incolmabile.

Il suo punteggio finale, 13 sotto il par, è la conferma di un torneo vinto meritatamente e dominato già dal secondo giro. Alla 400esima gara sul Tour, Harman si porta a casa il primo major alla 30esima partecipazione in carriera in uno Slam dopo il secondo posto allo U.S. Open 2017.

Dietro a lui a ben sei colpi di distanza hanno chiuso secondi il coreano Tom Kim, l’austriaco Sepp Straka, l’australiano Jason Day e lo spagnolo Jon Rahm.

Sesto con -6 il grande deluso di questa 151esima edizione, Rory McIlroy, il cui inizio spettacolare aveva fatto sperare il pubblico in una storica rimonta.

Dopo tre birdie nelle prime cinque buche però, il nordirlandese si è spento come sabato, iniziando a mancare alcuni colpi al green e a fallire putt decisivi per la rincorsa ad Harman.

Il suo 68 per il -6 totale, stesso punteggio dell’argentino Emiliano Grillo, gli lascia l’amaro in bocca per un edizione in cui avrebbe potuto lottare sino alla fine ma che invece è stata costellata da tante, troppe occasioni perse nei quattro giorni di gara.

Dopo il successo di Jon Rahm nel Masters e di Brooks Koepka nel PGA Championship, gli ultimi due major della stagione 2023 sono così andati a due outsider, Wyndham Clark e Brian Harman, entrambi però ora a un passo da far parte del team USA alla prossima Ryder Cup di Roma.

Giornata finale purtroppo da dimenticare per Guido Migliozzi: partito 24° a -1, il vicentino è incappato in una giornata difficile chiudendo il torneo con un pesante 80 che lo ha fatto scivolare di 40 posizioni sino al 64° finale.

Questa la classifica del 151° Open Championship