Jake Knapp, alla sua nona partecipazione sul PGA Tour, conquista il suo primo titolo sul maggior circuito americano, vincendo il Mexico Open at Vidanta, sul percorso del Vidanta Vallarta.

Con un 71 (par) conclusivo al Vidanta Vallarta che farà parlare gli statistici per anni, Knapp ha superato il compagno di gioco, il finlandese e debuttate sul Tour, Sami Valimaki, in una battaglia tra giocatori appena fuori dai primi 100 al mondo.

Per il vincitore uno score finale di -19 costruito soprattutto grazie al 63 (-8) della terza giornata di sabato, dopo aver realizzato il record di 28 colpi nelle prime nove buche, grazie al quale è riuscito a prendere il largo sui suoi diretti inseguitori.

Come abbiamo detto, dietro a Knapp, Sami Valimaki chiude in seconda posizione con -17. Il due volte vincitore del DP World Tour, con l’ultima vittoria ottenuta nel Commercial Bank Qatar Masters lo scorso anno, ha chiuso con un 69 (-2), perdendo l’occasione di mettere pressione a Knapp alla prima buca di domenica, quando ha tirato il suo driver proprio contro una barriera di recinzione ed è stato costretto a un colpo di penalità.

In un torneo in cui erano presenti solo quattro dei primi 50 dell’Official World Golf Ranking e quattro dei primi 30 della classifica della FedEx Cup, completano il podio in terza posizione a pari merito a -14, Stephan Jaeger (65), C.T. Pan (65) e Justim Lower (68).

Al torneo ha partecipato anche Francesco Molinari, che non ha passato il taglio, chiudendo le 36 buche in +2.

La scalata e il passato da buttafuori per Jake Knapp

E pensare che solo due anni fa, dopo aver perso la carta per giocare sul Korn Ferry Tour a fine 2021, il giovane americano ha fatto il buttafuori in un night club per nove mesi.

L’orario gli permetteva di allenarsi alla luce del giorno e di guadagnare soldi per gli eventi del mini-tour e del PGA Tour Canada.

L’anno scorso poi è tornato al Korn Ferry Tour e una solida stagione gli ha permesso di ottenere una carta per il PGA Tour di quest’anno.

L’anno scorso, tuttavia, è stato agrodolce: Knapp ha perso suo nonno, Gordon Bowley, in aprile, dopo una battaglia di due anni contro il cancro al colon.

Suo padre era uno dei suoi più grandi sostenitori e Knapp si scambiava un messaggio o una telefonata con Bowley dopo ogni gara. Knapp ha infatti le iniziali del nonno tatuate appena sotto il bicipite sinistro e, in un ultimo gesto di affetto e riverenza, mantiene viva la tradizione, continuando a inviare messaggi al nonno.

Knapp è il terzo rookie a vincere il suo primo titolo sul Tour in questa stagione, eguagliando il numero di tutta la scorsa stagione.

Le dichiarazioni del vincitore

“Sì, ho avuto una piccola conversazione con lui questa mattina e gli ho parlato della giornata e avrei voluto che fosse qui a guardarla e a vivere tutto questo. So che se mi fossi abbattuto o se mi fossi innervosito o iniziavo a fare qualcosa di sbagliato, lui (il nonno ndr.) mi avrebbe dato una specie di bacchettata sulla nuca e mi avrebbe detto: ‘Dai, mettiti al lavoro'”.

Numeri e statistiche del Mexico Open at Vidanta

Sebbene Knapp abbia trovato nove green in regulation nell’ultimo giro, non è andato meglio dal tee, centrando solamente due fairway.

Dal 1983, anno in cui le statistiche sono state rilevate per la prima volta, nessun giocatore aveva mai vinto un evento del Tour colpendo due o meno fairway nel giro finale.

Per Knapp una prima moneta da 1,458 milioni di dollari e l’accesso al Masters e al PGA Championship. Si è inoltre qualificato per i restanti eventi dell’anno, tra cui il Players, passando dalla 101esima posizione al n. 52 del mondo. Se rimarrà tra i primi 60, giocherà anche lo U.S. Open.

Suo nonno, se fosse ancora vivo, esclamerebbe diversamente. “Vincitore, vincitore, cena a base di pollo… era il suo modo di fare” – racconta Knapp, che poi aggiunge: “So che mi manderebbe un messaggio con questa frase e probabilmente mi direbbe: ‘Offro io, offro io i sigari’ quando torno a casa. Sarebbe molto eccitato. Quindi nonno, grazie”.

Questa sì che è una bella storia. Anche se alla fine, ci ricorda che mentre un vuoto deve essere riempito, alcuni vuoti non lo saranno mai.

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