Una storia senza fine quella del Saudi International, gara inserita nel calendario dell’Asian Tour 2022, che continua a far discutere.
Il torneo fa parte di uno di quegli eventi fortemente sponsorizzati dalla Super Golf League che sta cercando di mettere in campo un nuovo circuito di golf mondiale. 16 tappe, dieci milioni di dollari a gara, soli 48 giocatori in campo su tre giorni e 54 buche, un superbonus finale e, ciliegina sulla torta, la creazione di quattro “scuderie” di 12 giocatori.
Il progetto ha senz’altro un certo appeal, come già dichiarato da Rory McIlroy e Phil Mickelson. Ma questo nuovo circuito, ipotizzato a partire dal 2022 o dal 2023, cozzerebbe frontalmente con PGA Tour ed European Tour, che giocoforza non staranno a guardare.
Infatti hanno già inviato a tutti i loro professionisti una bella e-mail che non lascia dubbi:
Chi dovesse dire sì alla PGL sarebbe fuori dai due circuiti mondiali più affermati. E con l’accesso vietato ai quattro major.
Ecco quindi che con l’avvicinarsi del torneo, in programma dal 3 al 6 febbraio al Royal Greens Golf and Country Club di King Abdullah Economic City, molti giocatori si stanno mobilitando per entrare nel field.
Nell’aria c’è la richiesta di un’autorizzazione al PGA Tour per giocare il Saudi International senza incorrere in provvedimenti disciplinari.
Sono al momento otto i giocatori del massimo circuito americano a tentare di giocare il torneo delle polemiche. Tra questi, nomi come quello di Dustin Johnson, Graeme McDowell, Abraham Ancer, Lee Westwood, Tommy Fleetwood, Henrik Stenson, Kevin Na e Jason Kokrak.