Lo scorso weekend, sul celebre Old Course di St Andrews, è andata in scena la 49esima edizione della Walker Cup, vinta al fotofinish dal team americano .

Questo storico trofeo a squadre, che si disputa esattamente da 100 anni, viene giocato negli anni dispari dai principali golfisti dilettanti maschi di Stati Uniti e Gran Bretagna e Irlanda.

Il nome ufficiale è “Walker Cup Match” ed è organizzata dall’R&A e dalla United States Golf Association (USGA).

Alla fine è andato tutto bene per gli Stati Uniti, ma solo per poco

Sebbene armati di quella che sembrava essere una squadra nettamente superiore (a giudicare dalla classifica mondiale dei dilettanti), è stato solo quando David Ford della Georgia ha vinto il 26° match su 26 (uno era ancora da decidere) e ha portato la sua squadra oltre la soglia dei 13 punti e mezzo di vittoria, che gli americani hanno infine conquistato la vittoria domenica nel 49° incontro della Walker Cup sull’Old Course di St Andrews.

Fino a quel momento, vari dubbi hanno pervaso quella che poi si è trasformata nella 39esima vittoria americana (contro nove sconfitte e una pareggiata) nella lunga competizione biennale a squadre del golf dilettantistico, che risale esattamene a un secolo di storia.

Al termine di ciascuna delle prime tre serie di incontri degli ultimi due giorni, era infatti il team della Gran Bretagna e l’Irlanda a condurre. Ma alla fine la situazione è cambiata: il punteggio finale è stato di 14½ a 11½ per gli ospiti, quarto successo consecutivo, record assoluto dalla metà degli anni Ottanta.

Predominio assoluto di Gordon Sargent

Sebbene sia sempre inopportuno individuare singoli individui all’interno di una competizione a squadre, gran parte del merito per il successo della sua squadra va al dilettante n. 1 al mondo, Gordon Sargent.

Sebbene solo due dei suoi compagni di squadra non siano riusciti a segnare nemmeno un punto, il giovane di Vanderbilt è stato l’unico giocatore di entrambe le squadre a uscire imbattuto da questa competizione, vincendo tutte e quattro le sue partite. Tutti gli altri 19 partecipanti hanno perso almeno una volta.

Ma anche Sargent ha avuto le sue difficoltà. La sua vittoria per 1 up sull’inglese John Gough, ottenuta con un magnifico legno 3 alla 18 nella seconda serie di singoli, è stata la terza delle sue quattro vittorie a concludersi sull’ultima buca. In totale, Sargent ha dovuto giocare un un totale di 70 buche nei due giorni.

Le sue dichiarazioni

“Questo è il più grande risultato della mia carriera. Vincere quattro incontri per gli Stati Uniti è un’impresa enorme, soprattutto se si considera il significato che ha per tutti gli altri. È una cosa davvero importante. Ho giocato bene per tutti e quattro i turni e ho concluso con quello che è stato il mio miglior colpo della settimana sul tee 18. Era un legno 3 pieno. Il mio caddie mi ha detto sul tee come avrei dovuto tirare e così ho fatto. Ho colpito bene la palla per tutta la settimana, quindi sapevo esattamente cosa fare”.

Continua il campione NCAA 2022: “La cosa più bella per me è che di recente, nei match play, ho avuto spesso problemi nelle buche finali. Quindi questa settimana è stato proprio bello ottenere questo successo. Vincere tre partite all’ultima buca è una cosa enorme. Questo mi dà molta fiducia. Non giochiamo molti match play. Saper di poter competere con i migliori giocatori del mondo è davvero speciale”.

Alan Tulleth, il caddie di Sargent, non ha dubbi sulla direzione che sta prendendo il suo giocatore

“Penso che possa arrivare molto, molto in alto. Tutto ciò che riguarda il suo gioco è assolutamente straordinario. Se continua a lavorare sodo, vedo la sua carriera andare solamente in una direzione”.

Il 60enne capitano del team USA, Mike McCoy, ha dunque evitato per un soffio di aggiungere il suo nome a quello degli unici due capitani americani di Walker Cup americani Francis Ouimet e John M. Winters, che hanno perso a St Andrews.

Le dichiarazioni di Mike McCoy

“Abbiamo giocato duramente, fino alla fine. Avevamo i due Tar Heels di North Carolina Austin Greaser e David Ford negli ultimi due posti. Avevo molta fiducia in loro. Nick Dunlap ha lottato per ottenere un mezzo punto, da tre punti di svantaggio con quattro buche ancora da giocare contro Barclay Brown, ed è stato grandioso così come Caleb Surratt che ci ha portato avanti battendo Calum Scott. Hanno giocato tutti alla grande. Mi sento molto fortunato. Grande merito va alla squadra di GB&I. Hanno combattuto duramente. Credo sia stata una Walker Cup epica”.

Gli avversari sconfitti del team GB&I

Dall’altra parte, il capitano del team della GB&I Stuart Wilson era giustamente orgoglioso della sua squadra e dei suoi ragazzi, dove tutti hanno registrato almeno mezzo punto contro uno degli avversari, che secondo la maggior parte degli osservatori avrebbero dovuto trionfare a mani basse.

La prestazione dei ragazzi di Wilson, che 20 anni fa proprio sull’Old Course di St Andrews aveva vinto il British Amateur, è stata, a detta di tutti, un’impresa rara e caparbia, il cui assoluto protagonista è stato l’irlandese Mark Power (3-1-0).

Le parole del capitano europeo Stuart Wilson

“Sono ovviamente deluso. Abbiamo sempre saputo che sarebbe stato un match combattuto. Nella penultima giornata è andato a nostro favore, con sei incontri che sono arrivati all’ultima buca, ottenendo quattro punti e mezzo. Domenica però, tutto lo slancio era dalla parte degli Stati Uniti. Loro sono un’ottima squadra e hanno gestito le condizioni molto meglio dei nostri ragazzi. Stamattina avevamo un bel vantaggio, ma abbiamo perso parecchio nei foursome. I ragazzi soffriranno di più perché sanno di non aver disputato i match del pomeriggio alla loro altezza”.

Nei dieci match singoli della domenica infatti il team della GB&I ne ha vinti solamente due. Come spesso accade, alla fine la maggiore profondità della squadra statunitense ha fatto la differenza.