L’European Tour traccia una riga dopo il Nedbank Golf Challenge sudafricano e tira le somme della sua stagione. A casa del grande Gary Player, è andato a un raggiante Tommy Fleetwood quello che fino a oggi è stato il più cospicuo premio di tutti i tempi sul Tour. Il massimo circuito del Vecchio Continente oggi gli ha staccato un mega-assegno da due milioni e mezzo di dollari. Una somma pazzesca anche per un mondo, come quello del golf professionistico, abituato a bonifici con molti zeri.

Eppure, nemmeno questa gigantesca carota è stata capace di attrarre tutti i grandi purosangue che orbitano in Europa. Alle spalle del sorprendente numero 1, Peter Wiesberger, e di Tommy Fleetwood, lo confermano infatti le assenze di Jon Rahm e Shane Lowry, sicuri però di essere fra i primi cinque della Race to Dubai. Ma suonano stonate soprattutto quella di Rory McIlroy, che dai top five è invece uscito, e le altre di Matt Wallace e Tyrrell Hatton, che per quelle posizioni erano in pieno ballottaggio. I due inglesi sono stati così giustamente sorpassati dal connazionale Matthew Fitzpatrick. Il 25enne di Sheffield ha infatti giocato quattro dei cinque più importanti tornei da fine settembre (Open d’Italia compreso) e così nel rush finale è riuscito ad avere la meglio.

L’assalto finale ai cinque milioni di jackpot

L’importanza di finire nei posti più ambiti è legata al regolamento 2019 della Race to Dubai. I primi cinque della classifica all’inizio del torneo conclusivo, il DP World Tour Championship che inizia giovedì 21, si divideranno infatti la fetta più grande della torta. Negli Emirati li aspetta un jackpot da cinque milioni di dollari, che si contenderanno lottando fino all’ultimo putt. Di questi, due andranno al primo della RtD. E altri tre milioni, il premio più alto di tutti i tempi per una singola gara, saranno il sontuoso regalo di fine stagione per chi si imporrà nella quattro giorni sul percorso Earth del Jumeirah Golf Estates di Dubai.

All’ombra del Burj Khalifa, l’edifico più alto del mondo con i suoi 829 metri, saranno al via i primi 50 classificati nella RtD. Al termine di un intero anno di gare, sono quelli che hanno saputo cavarsela meglio nei 47 appuntamenti dell’European Tour, disputati in 31 nazioni di quattro continenti. Tre, come già noto da tempo, gli italiani. Migliore in graduatoria è stato Francesco Molinari(28°), seguito a ruota da Andrea Pavan. Guido Migliozzi ha invece chiuso al 40° posto.