Brooks Koepka e Rory McIlroy sono stati i due protagonisti principali del PGA Tour 2018/2019. Nessuno come loro ha saputo essere in prima fila negli appuntamenti che contano. E non a caso il circuito di tornei più importante  del mondo chiude la sua stagione con questa coppia al vertice della classifica mondiale.

Koepka, un amore per il Grande Slam

L’americano, che potrebbe essere soprannominato “Mr. Major”, nei quattro appuntamenti dello Slam ha fatto faville. Ha infatti incassato una vittoria (PGA Championship), due secondi (Masters e U.S. Open) e un quarto posto (The Open), ruolino di marcia stratosferico. Per lui il quarto trionfo in un major significa anche l’aggancio proprio di Rory McIltroy nella classifica di tutti i tempi. Meglio di loro, fra i golfisti in attività, solo Tiger Woods (15) e Phil Mickelson (5).

In aggiunta, il 29enne campione di West Palm Bech, può aggiungere al bottino di caccia grossa anche la vittoria in un WGC, il St.Jude Invitational, una bella ciliegina sulla sua torta 2019. Il totale di premi vinto è di 9.684.006 (primo assoluto), cui si devono aggiungere i 3.500.000 della classifica finale FedExCup per il suo terzo posto. Questo pesantissimo bonus (ricordiamo che ad esempio il Masters ha elargito 2.070.000 dollari al suo vincitore, Tiger Woods) fa infatti storia a sé e non viene computato nei guadagni complessivi del PGA Tour.

McIlroy, il più ricco del 2019

Nella classifica dei dollari, Rory McIlroy segue Koepka al secondo posto. Se il 30enne fuoriclasse nordirlandese ha dovuto “accontentarsi” di 7.785.286 dollari, si è poi rifatto con gli interessi (e che interessi!). Per lui il superjackpot finale della FedExCup significa addirittura 15 milioni in più nelle casse di famiglia, grazie al premio più alto della storia del golf. Se Rory non può certo vantare il ruolino di marcia di Koepka nei major (per lui miglior risultato l’8° posto nel PGA Championship e la macchia infamante del taglio a The Open, sul “suo” Royal Portrush), nel resto della stagione ha fatto miracoli.

Su 19 gare disputate, tre vittorie: The Players (il “quinto major), RBC Canadian Open e il Tour Championship ad Atlanta, gran finale della FedExCup. Più un secondo e un quarto posto in due dei tre WGC 2019 giocati finora. Già questo sarebbe sufficiente per etichettare la sua stagione 2018/2019 sul PGA Tour come nettamente migliore di quella precedente. Ma quello che lascia a bocca aperta è che nei 17 tornei in cui è stato in campo nel weekend (due soli i tagli subiti), ben 14 volte è finito fra i primi 10. Per un incredibile 82 per cento di Top Ten.

Alle spalle di Koepka e McIlroy

Non è difficile concedere il ruolo di protagonisti agli altri tre vincitori di major. Il posto più in vista spetta naturalmente a Tiger Woods e alla magia del suo trionfo al Masters. Nessuno ci avrebbe sperato anche poco tempo fa, ma il Fenomeno è tornato a ruggire, dopo avere comunque già portato a casa il Tour Campionship 2018, non una garetta qualunque. Il resto della stagione non è stato così scoppiettante, ma il bilancio finale parla comunque di quattro top ten su 13 gare e quasi 3 milioni e 200mila dollari di premi. Partito al 13° posto del World Ranking a inizio anno, chiude la stagione americana all’ottavo. Per lui perciò un gran bel voto in pagella, in attesa di vedere nel prossimo futuro se la sua schiena sarà sotto controllo. Nel mirino, traguardi come la vittoria numero 82 sul Tour, per eguagliare il record di tutti i tempi, detenuto da Sam Snead, e il major numero 16, per avvicinare i 18 di Jack Nicklaus.

Ben diverso il discorso per Gary Woodland (U.S. Open) e Shane Lowry (The Open). Entrambi ottimi giocatori, al momento sembrano però avere tirato fuori il classico coniglio dal cilindro. Nessun appunto per le loro vittorie, meritatissime sul campo, ma solo il tempo ci potrà dire se si è trattato di un’impresa irripetibile o dell’inizio di un’ulteriore crescita.

Promossi e rimandati

Malino Dustin Johnson, Justin Rose e Bryson DeChambeau. Di nuovo protagonista Justin Thomas e confermati Xander Schauffele (secondo nel Tour Championship dietro McIlroy) e Jon Rahm, il vero nome nuovo dell’anno è però quello di Patrick Cantlay. Il 27enne di Long Beach (California) si è arrampicato al settimo posto della graduatoria mondiale partendo dal 18° di inizio anno. E pare che abbia nelle sue corde le qualità per salire ancora. In brutte acque, Jason Day, Bubba Watson e, soprattutto Jordan Spieth, l’ombra del ragazzo che aveva saputo vincere ben tre major.

Di Francesco Molinari abbiamo già scritto la scorsa settimana. Esce ora dai primi dieci del mondo (è infatti 11°), ma davanti ha grandi occasioni per tornare a brillare. È al via la parte più avvincente dell’European Tour: BMW Championship, Dunhill, Open d’Italia, Turkish Open, Nedbank Challenge e la finale della Race to Dubai. In palio parecchi milioni e tanti punti per la classifica. Nel Vecchio Continente, siamo sicuri che Chicco ritroverà lo smalto dei giorni migliori.