Nick Taylor (-19, 63 66 69 70) raccoglie la sua seconda vittoria sul PGA Tour. E il nemico numero uno nel giro finale dell’AT&T Pebble Beach Pro-Am è stato il vento, più che il suo compagno di gioco Phil Mickelson. Dopo tre splendidi giri, Lefty (-14) è incappato in un brutto 74 e ha dovuto lasciare la piazza d’onore al connazionale Kevin Streelman (-15), che ha girato con un eccellente 68, secondo score di giornata.

Chi si aspettava il record del sesto trionfo di Mickelson nell’AT&T è rimasto deluso. Ma Taylor ha strameritato il successo, costruito con un vantaggio di ben cinque colpi a nove buche dalla fine. Raffiche fino a 60 all’ora hanno battuto la costa californiana, mettendo in grossa crisi tutti i 68 rimasti in gara dopo i tre giri a Pebble Beach, Spyglass Hill e Monterey Peninsula. Giornata finale per pro e dilettanti, come da tradizionale copione, sulle magiche buche di Pebble Beach.

Taylor aveva vinto da rookie, nel 2015, al suo quarto torneo, il Sanderson Farms Championship disputato in Mississippi. Per arrivare al secondo successo, di gare invece ce ne sono volute 146. Ma l’attesa è valsa la pena, visto il livello del torneo di Monterey. Nel suo carnet di sei anni da pro, solo due major giocati (PGA Championship 2015, 68°, e U.S. Open 2019, 43°).

“È stato fantastico – ha dichiarato Nick – Ho creduto di potercela fare, visto che c’ero già riuscito in passato. E giocare con Phil (Mickelson, ndr) mi ha dato una grande spinta per arrivare al traguardo”. Partito dopo 54 buche con un solo colpo di vantaggio sul cinque volte major champion, Taylor si è addirittura visto raggiungere per un bel up-and-down dal bunker sul par 5 della 2. Ma sette buche dopo, al giro di boa, i giochi erano già fatti. Per Taylor tre birdie, un eagle e un bogey, per Mickelson due birdie, un bogey e un doppio bogey.

Da segnalare ancora il bel quarto posto di Jason Day (-11), nonostante il pessimo 75 finale. Per l’australiano, che di recente aveva addirittura pensato al ritiro, ottime notizie per il mal di schiena che lo tormenta da varie stagioni. Quinti pari merito (-9) Mc Nealy, Berger, l’australiano Jones e il sudafricano Schwartzel. Da segnalare infine il grandissimo recupero di Jordan Spieth. Il suo 67 nel giro finale, cinque sotto par, gli ha consentito di ottenere il miglior score di giornata e di recuperare ben 46 posizioni. Un segnale di ripresa per il fuoriclasse texano, in crisi prolungata nell’ultimo anno?