Faccio una doverosa premessa: l’autocelebrazione non ha mai fatto parte del mio personale modo di essere e di intendere la vita. Non sono mai stato un grande fan delle esternazioni seriali e mirate, volte a esaltare i propri meriti professionali o quelli prettamente golfistici.

Ho sempre mantenuto per indole un atteggiamento misurato, cercando semplicemente di dare il meglio di me stesso nella vita di tutti i giorni.

Se ci pensiamo bene, è esattamente ciò che accade ogni volta che noi golfisti ci presentiamo sul tee della 1. Guardiamo la prima buca e i suoi ostacoli, scegliamo con attenzione il bastone, tiriamo un grande sospiro e, prima di swingare, un desiderio ricorrente ci attraversa i pensieri: giocare sotto par, superare i nostri limiti e spostare l’asticella del nostro golf a un livello superiore.

Da ormai 19 anni ho la fortuna e il piacere di lavorare per un Gruppo che la pensa esattamente come il sottoscritto. In campo, come nella quotidiana attività lavorativa, Golf & Turismo ha sempre messo davanti a tutto e tutti quei valori che a lungo andare hanno decretato il suo successo. Parliamo di competenza, serietà, professionalità e soprattutto tanta, tantissima passione. Quella per uno sport, il golf, che tutti noi abbiamo nel nostro DNA, anche coloro (in verità pochissimi colleghi) che ancora non sono stati investiti dal sacro fuoco per bastoni e palline.

Trent’anni di passione

Mi è sembrato quindi doveroso ricordare in questo primo editoriale del 2023 un compleanno davvero speciale. Ricco di significato per tutti coloro che in questi primi trent’anni hanno lavorato per questa testata.

Attraverso le pagine di Golf & Turismo, stagione dopo stagione, si sono susseguiti grandi penne del giornalismo italiano e campioni che hanno scritto la storia del nostro sport. Dallo storico primo direttore, Giorgio Mistretta, che insieme ad Amedeo Stevaraglia e al nostro editore Alessandro Zonca lanciò nel 1994 la testata, a Fulvio Golob, da Maria Pia Gennaro a Nicola Forcignanò, passando attraverso l’indimenticabile Mario Camicia, che di questo giornale è stato direttore editoriale nonché la ‘Voce’ del golf italiano per oltre trent’anni. Un maestro di lavoro ma soprattutto di vita per tutti noi che siamo cresciuti masticando golf al suo fianco.

Mario più volte ci aveva confessato di avere ancora un solo grande desiderio dal punto di vista golfistico: quello di vedere il golf alle Olimpiadi. Purtroppo se n’è andato nel 2011, molto prima del ritorno del nostro sport ai Giochi a Rio de Janeiro, nel 2016.

Ma quello che Mario non si sarebbe mai nemmeno lontanamente aspettato era poter assistere un giorno a una Ryder Cup disputata sul suolo italiano. Più che un sogno questa sembrava una vera chimera, anche per chi come lui conosceva il golf e le sue dinamiche alla perfezione. Un’utopia che solo una persona a lui molto vicina poteva essere in grado di trasformare in realtà, il Presidente Federale Franco Chimenti.

Eccoci allora qui, caro Mario, pronti a vivere in prima fila una stagione memorabile per il nostro amato golf. Lo faremo con la stessa passione ed entusiasmo di sempre attraverso servizi e contenuti esclusivi. Tra questi, le sette speciali interviste ai capitani che dal 2010 hanno guidato la squadra europea di Ryder Cup.

E lo faremo anche con due grandissime novità, Francesco Molinari e Guido Migliozzi, che da questo primo numero di marzo si uniscono al nostro parterre d’eccezione di editorialisti. Non ci resta quindi che metterci comodi e goderci lo spettacolo. Buona lettura e soprattutto buon 2023 golfistico a tutti.