Quando non gioca a golf lo si può trovare facilmente immerso per ore nelle pagine di un libro oppure impegnato in una partita a gin con gli amici di sempre.

La lettura e le carte sono due attività che il 28enne californiano ama durante il suo tempo libero. Perché? Gli consentono di stimolare la mente e mantenerla sempre attiva.

Cosa stai leggendo Patrick?

“I principi del successo” di Ray Dalio. Non sono ancora arrivato al fulcro del libro ma finora racconta il modo in cui Dalio ha ideato il suo piano di investimento partendo da un approccio sistematico, concetto con cui riesco in qualche modo a relazionarmi. Si tratta di come costruire il miglior processo decisionale per gli investimenti, dando priorità alla totale onestà tra le persone del proprio team.

Ti ha suggerito qualcuno questo libro?

Non mi ricordo. Sono sicuro che qualcuno l’abbia fatto. Cerco di ottenere suggerimenti per i libri da persone che reputo siano particolarmente brillanti o più intelligenti di me, così mentre leggo imparo qualcosa. In passato leggevo più narrativa mentre ultimamente tendo più alla saggistica, qualcosa che posso applicare anche alla mia vita personale.

Quali sono i tuoi tre libri preferiti?

“Il Signore degli Anelli” di Tolkien è stato a lungo il mio libro preferito. È una lettura assolutamente coinvolgente, è molto facile perdersi tra le sue pagine e in quel mondo. Fu la prima volta che mi entusiasmai davvero per un libro. “Pensieri lenti e veloci” di Daniel Kahneman è un altro libro che mi piace molto. È facile estrapolarne piccole perle di saggezza e poi applicarle alla propria vita. Ho imparato molto da quella lettura. Mi ha entusiasmato molto anche “A Spasso per Wall Street” di Burton G. Malkiel. È stato il primo libro di investimenti che ho letto. Ora che sono più grande e ho avuto la fortuna di guadagnare un po’ di soldi, saper investire è diventata una parte importante della mia vita, quindi saperne di più sull’argomento è fondamentale.

Hai sempre un libro con te sul campo da golf o quando viaggi?

Di solito una volta arrivato sul percorso di gioco non perdo molto tempo. Leggo un po’ prima della gara a volte, a seconda di ciò che devo fare. Non direi che lo faccio in misura folle però mi piace leggere sempre qualcosa. Non finisco un gran numero di libri ma ne ho sotto mano sempre uno o due.

Abbiamo saputo che sei un grande giocatore di carte. Come hai iniziato?

Gioco un bel po’ a Gin Rummy e ho iniziato quando ero infortunato. Ho incominciato a farlo con i ragazzi del Virginia Country Club (a Long Beach, California), dove sono cresciuto. Mi piace molto trovare situazioni, che non siano il golf, in cui poter confrontarmi con altre persone. Mi diverte molto perché sono di natura un tipo molto competitivo.

Hai giocato a carte con molti soci più esperti di te al Virginia Country Club. Com’è stato?

Una delle cose belle di iniziare a giocare a carte è che ho incontrato diverse persone che hanno alle spalle una notevole esperienza di vita e che sono molto più intelligenti di me. Solo passare del tempo con persone intellettualmente brillanti, fargli alcune domande e ascoltare ciò che hanno da dirti mi ha aiutato molto nella vita e mi ha procurato delle amicizie che sono state davvero piacevoli e utili. Non credo che avrei fatto queste conoscenze se non avessi giocato a carte e non avessi passato del tempo con alcuni dei ragazzi del club.

Quanto spesso giochi a carte ora che non vivi in California?

Non tanto come quand’ero infortunato. A quell’epoca giocavo minimo due volte a settimana. Era anche un modo per distrarmi e per avere qualcosa da fare mentre ero inattivo. Sto ancora cercando di mettere insieme una partita fissa in Florida. Ho giocato alcune volte con Xander Schauffele e anche Jordan Spieth è un buon giocatore.

Di solito vinci?

No, ma sono sempre delle sfide avvincenti. Sono entrambi ragazzi davvero brillanti e a cui piace giocare come me.

Che tipo di qualità cerchi in un giocatore?

È sempre divertente farlo con persone competitive perché sai che vogliono vincere e stanno facendo del loro meglio. Questo fatto rende la vittoria più emozionante perché sai che anche loro stanno dando tutto per imporsi come te.

Speri un giorno di aiutare qualcuno come te a superare le proprie difficoltà giocando a carte?

Penso che accadrà naturalmente. Un giorno, che io stia giocando a carte o stia facendo altro, avrò vissuto la maggior parte della mia vita e avrò riscosso i miei successi e i miei fallimenti. A quel punto sarà arrivato il momento di consigliare qualcuno più giovane di me e di aiutarlo a indirizzare al meglio il suo destino.