Dopo il decimo posto al BMW International Open ho finalmente ritrovato un buon feeling che mi era mancato negli ultimi tornei.

A Monaco è stata una settimana molto intensa, cominciata non sotto un buon auspicio, visti soprattutto i miei risultati e il gioco espresso nell’ultimo periodo.

Non mi capita molto spesso visto il mio carattere, ma ero più teso del solito, perché ci tenevo a far bene in Germania.

Dopo aver passato il taglio, mi sono rilassato e sono riuscito ad esprimere finalmente un buon golf per tutto il weekend, tornando a colpire la palla come voglio io, ritrovando buone sensazioni e sentendo dopo un po’ di tempo quel feeling e quel ‘killer instinct’ che contraddistingue il mio gioco, che di solito porta anche a buoni risultati.

Nelle ultime settimane io e il mio coach, Niccolò Bisazza, abbiamo lavorato molto sulla tecnica ma sono certo che per ritornare ad esprimermi al meglio devo ritrovare prima di tutto il mio istinto naturale.

Pronto per un rush di gare importanti

Adesso sono pronto a un rush di gare molto importanti e decisive in Europa, che evocano in me dolci ricordi: British Masters, Danimarca, Scottish Open fino ad arrivare all’Open Championship di Liverpool.

Dei primi due tornei ho un ricordo dolce/amaro in quanto a Belfry, in occasione del British Masters del 2021, sono andato al play-off per poi perdere contro Richard Bland.

Lo stesso è capitato anche al Made in HimmerLand in Danimarca, dove sono arrivato sempre secondo alle spalle di Bernd Wiesberger.

Nonostante la delusione delle due vittorie sfumate, questi due piazzamenti mi hanno permesso di qualificarmi tramite un mini-ranking allo U.S. Open di quello stesso anno a Torrey Pines, e partecipare al mio primo major in carriera.

Dopo la Danimarca volerò in Scozia, sul bellissimo percorso del Renaissance Club a North Berwick, dove parteciperò al Genesis Scottish Open, che avrà un field stellare, visto che come di consuetudine si gioca la settimana prima dell’Open Championship.

Probabilmente non tutti lo sanno, ma finendo 30esimo lo scorso anno nella Race to Dubai, mi sono guadagnato l’accesso diretto all’edizione di quest’anno e non vedo l’ora di giocare di nuovo a Liverpool, campo dove avevo disputato qualche anno fa un British Amateur.

So che hanno fatto qualche modifica al percorso, mi ricordo che quella è una zona molto ventosa e bisognerà saper lavorare la palla in condizioni atmosferiche molto delicate, cosa che non mi spaventa affatto!

I miei due Open Championship

Se penso alle due edizioni del The Open a cui ho partecipato, la prima nel 2021, un anno magico per me, quando si è giocato a Royal St. George’s, quella che però non dimenticherò mai è stata la seconda volta, la 150esima della storia del major più antico del mondo, la scorsa estate all’Old Course di St Andrews.

Avevo già giocato nella patria del golf, ma vederlo allestito per il suo importante anniversario è stato qualcosa di incredibile.

Praticare accanto a Tiger

Ho avuto l’occasione di praticare vicino a Tiger Woods. Anche per noi vederlo dal vivo è strano, senti come una presenza che si avvicina, tutti i giocatori quando arriva si fermano, ha davvero un’aura magica che lo avvolge e che rende speciale ogni singola cosa che fa e tutto ciò che capita attorno a lui.

Se si parla di Open Championship non si può non far riferimento all’impresa che ha realizzato Francesco Molinari nel 2018 a Carnoustie, quando vinse quell’edizione storica, il primo successo italiano in un major.

Per chi non se lo ricordasse, Molinari giocò l’ultimo giro proprio con Tiger Woods, che fino alla buca 12 si trovava anche in vetta alla classifica, ma che poi si arrese, come tutti gli altri, alla giornata impeccabile del nostro Chicco.

Memorabile una delle innumerevoli foto di quella giornata con Molinari che stringe la mano a Tiger alla 72esima buca, che sembra proprio pensare “Ti ho battuto ancora”. Possiamo dire che Chicco sia in qualche modo la kryptonite di Woods. 

Tutti noi, in ogni caso, ci auguriamo vivamente di poter rivedere e rivivere presto queste scene, con Tiger di nuovo in campo e un italiano competere ai massimi livelli per la vittoria in un major, per il bene dei tifosi italiani e per lo sviluppo del gioco più bello del mondo anche nel nostro Paese. 

Io farò di tutto per farmi trovare pronto per vivere e farvi vivere questi momenti, l’importante è che il mio istinto non mi abbandoni mai, e sembra che finalmente dopo tanto tempo sia proprio tornato!

A presto dal vostro @migliaus