Il Golf Club Cavaglià si conferma uno dei circoli più attivi e sensibili ai cambiamenti e alle nuove esigenze. Nato nel 1998, ha concluso la difficile stagione 2020 con un interessante novità che farà sicuramente discutere e potrebbe aprire la strada a nuove soluzioni sui manti erbosi.

In Italia quello di Cavaglià sarà infatti il primo campo con i tee in sintetico. Nei primi giorni di dicembre in tutti i battitori (partenze standard gialle) è stata tolta l’erba naturale ed è stata sostituita da un tappeto di erba sintetica della larghezza di quattro metri per una decina di lunghezza.

«Partiamo dal fatto che nel nostro percorso si gioca tutto l’anno, senza giorni di chiusura e senza pause estive e invernali. Organizziamo diverse gare, per fortuna molto frequentate, e oltre a un buon numero di soci abbiamo numerosi frequentatori esterni – dice il Presidente del club e AD della struttura Paolo Schellino -.

Di conseguenza le nostre aree di partenza, anche per problemi di estensione che limitano gli spostamenti dei tee, erano spesso rovinate e sotto stress, soprattutto alcune che si trovano in zone ombreggiate e vicino agli alberi. Tutto questo comportava continue sabbiature e risemine e diverse operazioni di rizollatura durante l’anno, peraltro costose, senza di fatto risolvere il problema.

A quel punto parlando con Paolo Tremolada di Ideal Prati ci è venuta in mente questa soluzione già adottata ad esempio nei campi da calcio».

I rotoli di erba artificiale sono composti da un supporto su cui sono applicati fili sintetici di circa 5 cm. Dopo averli stesi sul terreno vengono intasati per circa 3/4 con pura sabbia silicea e speciali gommini colorati di gomma nobilitata verde, lasciando fuori circa un centimetro dello stelo. Il sistema così composto genera le condizioni di perfetta ossigenazione e l’ideale equilibrio aria-acqua-suolo.

«Un buon lavoro – prosegue Schellino -, l’aspetto estetico è bello e il tappeto soprattutto d’estate si mimetizzerà quasi perfettamente con l’erba naturale. In un colpo solo abbiamo ridotto le manutenzioni ordinarie e straordinarie, senza considerare il risparmio di acqua e corrente per l’irrigazione e la risoluzione del posizionamento dei tee standard in inverno».

Come conferma Paolo Tremolada, titolare di Ideal Prati, azienda che da trent’anni si occupa di creazione di parchi, installazione di manti erbosi per impianti sportivi, creazione e manutenzione di campi da golf: «Questa idea nasce seguendo il ragionamento del calcio dove ormai quasi tutti gli stadi di serie A per esigenze tecnico/pratiche ed estetiche hanno adottato per i campi il sistema misto naturale/sintetico».

I “tappeti” totalmente sintetici sono stati realizzati da Limonta, azienda leader del settore: «Questo prodotto ha la caratteristica di essere molto resistente all’usura – prosegue Tremolada -, i fili d’erba sono talmente robusti che non si riescono a tagliare nemmeno con la forbice. Un tappeto può durare tranquillamente 15/20 anni e necessita di pochissima manutenzione, l’unica operazione periodica è una sorta di spazzolatura».

Ma cosa dice il regolamento delle aree di partenza? «Non c’è nulla nelle regole a imporre che le aree di partenza siano d’erba vera – chiarisce Davide Ivan Lantos, director of tournament operations at Ladies European Tour -. Ma ci devono essere caratteristiche tecniche che garantiscano una certa giocabilità».

Da qualche mese è entrata in funzione anche l’app del Golf Cavaglià che consente di prenotare facilmente i tee time per giocare e ricevere in tempo reale le news sulle attività del circolo.

L’app è stata creata da Query, start up innovativa italiana guidata da Paolo Schellino, specializzata nella realizzazione di app personalizzate per l’assistenza clienti. La stessa app è poi stata customizzata anche per il G.C. Biella e per il Circolo Golf Torino che con Cavaglià e Royal Park fanno parte di Torino Golf Destination.

A Cavaglià dalle iniziali 6 buche del 1998 si è arrivati nel 1999 a 9 buche Par 73 a cui nel 2001 sono state aggiunte 6 buche executive. Nel 2014 sono iniziati i lavori per la trasformazione dei terreni in un unico percorso par 68 di 18 buche, poi allungato nel 2018.

Il Club dispone di un ampio e curato campo pratica mentre la clubhouse in stile coloniale è sede del bar e del rinomato Ristorante del Golf. Nel parcheggio è stata installata la prima stazione in Piemonte di Supercharger Tesla per ricarica elettrica.