L’inizio di maggio ha ridato il via al gioco in quasi tutte le regioni d’Italia. La Sicilia, per prima, ha dato disco verde al golf, seguita a ruota dall’Abruzzo. È successo lunedì 4 maggio e poco dopo è arrivato l’ok anche per Friuli Venezia Giulia e Veneto. Come i loro colleghi Musumeci e Marsilio in precedenza, i due Governatori Fedriga e Zaia hanno emesso ordinanze in cui si citava espressamente il nostro amato sport.

Poco alla volta, il puzzle del golf giocato ha continuato a inserire le tessere regionali una dopo l’altra. La Toscana ha dato il via libera il 7 maggio, precedendo di poche ore la Lombardia, l’Emilia Romagna e le Marche. Nel weekend sono riparti anche quasi tutti campi della Liguria. Fra le regioni italiane golfisticamente importanti, a questo punto mancano solo Piemonte e Lazio, i cui Governatori, Cirio e Zingaretti, non hanno preso a lungo decisioni sulla riapertura alla pratica di alcune discipline sportive individuali. Via libera comunque da lunedì 18 maggio.

Il primo weekend di gioco

Sabato e domenica scorsi la voglia di golf repressa per mesi si è tradotta in un “tutto esaurito” in molti circoli. Ne abbiamo sentiti una ventina, tra ieri e oggi, distribuiti in tutta Italia. Le prenotazioni per i tee time sono piovute appena si è sparsa la voce della riapertura. I telefoni delle segreterie sono squillati ininterrottamente fin dal primo mattino e a volte non è stato possibile trovare posto per tutti in campo.

Durante il fine settimana l’unico limite all’entusiasmo dei giocatori è stato quello delle ore di luce. Abbiamo sentito parlare di partenze dalle 7,30, che si sono protratte fino alle 16. I numeri in campo sono stati quelli delle grandissime occasioni e delle giornate con gare di cartello di un prestigioso circuito nazionale. Da un minimo di 150 fino a 200 golfisti in gioco, anche in base alla distanza delle partenze e alla scelta di limitare o meno a nove le buche il “battesimo” in campo dopo il lockdown.

Un applauso alla disciplina dei golfisti italiani

Altro dato rilevante e questo davvero comune a tutti i circoli, la grande compostezza e disciplina dei giocatori. La necessità di prenotazioni on line o al telefono ha dato ordine alle giornate. Nessun problema di affollamento e nuove regole seguite con incredibile diligenza. Tutti si sono presentati con mascherina e guanti, la stragrande maggioranza ben informata sul comportamento da tenere in campo e all’esterno della clubhouse.

Non potendo aprire bar e ristoranti, sono stati allestiti tavoli con panini, frutta e bevande da asporto. Questa attenzione ha ricevuto il plauso dei giocatori, che hanno anche potuto verificare l’impegno degli staff nel sanificare ogni spazio. Molti hanno costruito percorsi obbligati di ingresso e uscita, per evitare incroci fra i vari team, e le segreterie si sono anche trasferite all’esterno, sotto una tenda o un gazebo, per evitare l’ingresso in clubhouse. Ci sono stati anche controlli individuali della temperatura, durante la compilazione delle autocertificazioni. Insomma, tutto è filato via liscio come l’olio.

Tanta voglia di gare

In attesa di decreti validi per tutta l’Italia, c’è già comunque qualcuno che ha programmato la prima gara. Evitando la premiazione, gli appuntamenti del golf agonistico amatoriale sono infatti identici ai normali giri di campo. E per la compilazione e la consegna degli score già sono previste buche delle lettere in cui infilarli al termine, per evitare qualunque contatto. Senza contare che non sembra ormai troppo lontana l’ipotesi di utilizzare, insieme a una app per le prenotazioni, anche quella per la compilazione degli score.

Abbiamo raccolto la voce piacevolmente stupita di direttori e segretari, che in pochissime occasioni hanno dovuto intervenire. Un bel segno di maturità e di attenzione alle regole cui dobbiamo sottostare in questo momento, che fa onore ai golfisti di tuta Italia. La voglia di giocare era tantissima, ma non per questo si è perso di vista l’obiettivo della sicurezza comune, evitando qualunque contagio. La speranza di tutti è che da lunedì 18 si possa fare un altro passo avanti, cioè la riapertura di bar e ristoranti, che toglierebbe i sigilli alle clubhouse. Dando il bentornato anche ai golfisti di Piemonte e Lazio.