In compagnia di DS 4 CROSS, la nuova berlina compatta del marchio automobilistico premium francese, visitiamo uno dei circoli storici del golf italiano, dove tradizione e modernità convivono armoniosamente al servizio della qualità assoluta.

Classe, signorilità, stile, ma soprattutto la capacità innata di comportarsi nel modo più adeguato in differenti circostanze. Nel significato intrinseco del termine ‘savoir-faire’ c’è tutta la filosofia che caratterizza la produzione di DS Automobiles. DS 4 CROSS, protagonista del nostro itinerario di questo mese di aprile, ne è l’esempio lampante.

Basta uno sguardo per rimanere catturati dalle sue linee inconfondibili e dalla sua marcata personalità, servono solo pochi minuti alla guida per capire che quella che vivremo sarà un’esperienza visiva e sensoriale di assoluta qualità alla scoperta del puro piacere di viaggiare.

Ruote larghe, silhouette atletica, profilo aerodinamico. Le linee di DS 4 CROSS si caratterizzano per la straordinaria fluidità di movimento, il design dei fari posteriori è scultoreo e si integra perfettamente alla carrozzeria, conferendole un’identità moderna e inconfondibile.

Grazie poi a una motorizzazione ibrida E-TENSE da 225 cv ricaricabile di ultima generazione, che associa un motore benzina da 180 cavalli a uno elettrico da 110, DS 4 CROSS offre prestazioni e fluidità di guida straordinarie, con oltre 50 chilometri d’autonomia elettrica in ciclo misto WLTP. 

L’arte di viaggiare all’ennesima potenza quindi, a partire dalle innovazioni tecnologiche, tutte perfettamente integrate con il design degli ambienti interni, capaci di amplificare la serenità dell’atmosfera a bordo. DS 4 CROSS coltiva uno spirito di straordinaria purezza grazie alla perfetta integrazione degli schermi nella plancia, al selettore E-TOGGLE, al design stilizzato dei pulsanti degli alzacristalli elettrici e al DS AIR, le bocchette centrali invisibili.

Grazie all’esperienza DS, sono stati inoltre selezionati materiali pregiati e inediti quali il carbonio, il legno di frassino e il cuoio, la pelle pieno fiore o Nappa con lavorazione a braccialetto, iconica firma del marchio DS. Nessun dettaglio viene mai tralasciato, per un risultato finale di grande spessore.

DS 4 CROSS incarna la cosiddetta “tecnologia dell’eleganza”, un’alleanza esclusiva tra tecnologie d’avanguardia, realtà aumentata e design sofisticato. Più efficienza, più connettività e più innovazioni al servizio dell’esperienza di guida e della sicurezza. 

Il circolo

Tra Milano e la destinazione finale del nostro itinerario, il Golf Club Varese, ci divide poco meno di un’ora di viaggio ma più che sufficiente per innamorarsi di una vettura decisamente piacevole da guidare e da vivere in ogni suo aspetto.

Fondato nel lontano 1897, il Golf Club Varese si è stabilito nella sua attuale sede, quella di Luvinate, dal 1934.

Annoverato tra i circoli più affascinanti e prestigiosi della nostra penisola, è mondialmente riconosciuto per avere una tra le club house più belle al mondo. Unica, ci permettiamo di aggiungere, visto che a memoria non ci risulta che nemmeno i più antichi e blasonati circoli di golf britannici possano vantarne una simile per bellezza e pregio storico-architettonico. Stiamo parlando di un antico Convento, esempio di splendida architettura Romanico-Lombarda, edificato nel XII secolo dai ‘Magistri Comacini’ che ospitò le suore Benedettine fino al XV secolo quando San Carlo Borromeo ne decretò la chiusura. Un edificio dall’atmosfera magica impreziosito dal magnifico chiostro con affreschi del 1500 contornato da glicini secolari, e dalla bellissima chiesa, recentemente restaurata. 

L’attuale percorso, progettato originariamente dagli architetti Gannon e Blanford e ampliato a 18 buche verso la metà degli anni ’50, è un par 72 ondulato e tecnicamente molto interessante. Ogni buca, immersa tra il verde di maestose piante secolari, offre scorci di incomparabile bellezza panoramica che raggiungono la Catena del Monte Rosa, i Laghi Maggiore, di Varese e di Monate, nonché le colline del Sacro Monte e del Campo dei Fiori, immediatamente alle spalle del campo da golf.

La vicinanza delle Prealpi e l’altitudine (425 metri sul livello del mare) permettono di godere di un clima piacevolmente fresco nei mesi più caldi e mai troppo rigido durante l’inverno, motivo per cui il circolo è praticamente aperto per tutto l’anno per soci e visitatori.

Ad accoglierci, in una meravigliosa giornata di inizio primavera, ci attende il direttore del circolo, Vittorio Bersotti. A Luvinate da ormai tre anni dopo un esperienza decennale a Sanremo, si è trovato subito a gestire il delicato momento Covid. “Dopo la seconda ondata  – ci racconta – abbiano ricreato tutta la progettualità legata al mandato di questo consiglio per ridare slancio al circolo. Il primo anno, il 2021, abbiamo lavorato molto bene con i ricavi ottenuti grazie al turismo golfistico nazionale, abbiamo incrementato il calendario gare e ci siamo districati abbastanza bene dal punto di vista dei costi in quanto non erano ancora iniziati i problemi legati alla guerra. Nel 2022 abbiamo cambiato marcia, focalizzandoci di più sugli incassi commerciali, ovvero quelli provenienti dagli esterni, aumentando sensibilmente i ricavi.

Il problema è giunto con l’aumento dei prezzi di luce, gas e di tutte le materie prime che hanno inciso chiaramente in maniera importante sui costi di gestione dell’intera struttura”.

Il Golf Club Varese, che attualmente conta su 480 soci, ha però sempre rivolto molta attenzione anche alla parte relativa ai green fee esterni, una voce importante nell’economia e nella gestione del circolo.

“Abbiamo una programmazione come Lago Maggiore insieme a Bogogno, Castelconturbia e Des Iles Borromées e partecipiamo attivamente a diverse fiere di turismo. Al momento non viviamo un vero e proprio effetto Ryder devo essere sincero, la nostra clientela esterna è quella tradizionale, prevalentemente svizzera, con qualche nuovo ingresso, golfisti che ci conoscono da tempo e che apprezzano la qualità del campo, dei servizi e dell’accoglienza e che spesso e volentieri tornano in compagnia di altri amici”.

Insignito con la Stella d’Oro al Merito Sportivo dal CONI, Varese oltre a numerosi campionati nazionali e internazionali ha anche ospitato sui suoi fairway un’edizione dell’Open d’Italia nel 1958, vinta da Peter Allis.

Nel giugno del 2012 l’ultimo evento professionistico internazionale, il Challenge Provincia di Varese, gara inserita nel Challenge Tour europeo. “Tra le grandi novità di questa stagione c’è proprio il ritorno di Varese sul grande palcoscenico internazionale – ci confida Bersotti -. Grazie al contributo della Regione ospiteremo infatti la prima settimana di ottobre un evento del Ladies European Tour, il Lombardia Open.

È un primo passo che porterà il circolo a una serie di importanti iniziative che avranno il suo culmine con i festeggiamenti del 90° anniversario nel 2024. Per il discorso strutturale invece l’Immobiliare Varesina, che è la proprietaria del campo, è particolarmente attenta alle esigenze della struttura che, essendo piuttosto datata, necessita di diversi interventi di manutenzione. Stiamo ottimizzando il consumo di acqua, sempre più eco-sostenibile, inserendo nuove piante per integrare quelle secolari, abbiamo ammodernato segreteria e pro-shop, che ora fanno parte di un unico contesto, sistemato la prima parte degli spogliatoi degli uomini e inizieremo presto anche quello delle signore.

La vecchia segreteria è diventata una zona d’accoglienza dove saranno esposti tabelloni e targhe delle principali vittorie e scudetti conquistati nella storia dal Golf Club Varese”. Il campo, da sempre uno dei fiori all’occhiello del circolo non è da meno. “Dopo parecchi anni abbiamo deciso di effettuare un lavoro importante sul percorso con una carotatura invasiva e l’inserimento di prodotti tutti eco-sostenibili per ridare slancio a fairway e green”.

A certificare l’attualità ancora oggi del suo tracciato ci sono le parole di chi qui è nato e cresciuto golfisticamente, Alberto Binaghi, ex giocatore dell’European Tour e oggi responsabile tecnico della Squadra Nazionale Maschile Amateur.

“Varese si può definire un campo vecchio solo per la data di nascita; per il resto credo sia un percorso ancora in grado di ospitare manifestazioni importanti. Il fatto che quasi tutte le buche si stringono notevolmente all’altezza dei 230 metri suggerisce che non sia un percorso per “picchiatori” ed è uno dei motivi per il quale, nonostante i notevoli vantaggi portati dalle tecnologie delle nuove attrezzature negli ultimi anni, gli score non siano scesi cosi drasticamente come in altri percorsi. Oltre alla varietà della natura in cui è immerso, offre 18 buche nelle quali non esistono doppioni, ognuna è infatti completamente differente dalle altre”. 

Le ultime parole spettano ovviamente al presidente del circolo, Rinaldo Corti: “La situazione delicata a livello generale è nota, abbiamo dovuto anche noi come tutti stringere la cinghia mantenendo però grande qualità nei servizi, quelli che fanno sì che Varese resti uno dei club più apprezzati del nostro paese.

La parte commerciale è positiva, quella sportiva di assoluta eccellenza. Era tempo infatti che il circolo non vinceva quattro titoli nazionali individuali in due anni (2021 Davide Buchi e Francesca Pompa, 2022 ancora Francesca Pompa e Giacomo Bersotti), che conferma l’ottimo lavoro svolto da Pietro Ricci, Stefania Croce e Ivan Campi con i ragazzi.

Quest’anno poi torneremo a ospitare un evento sportivo di grande risonanza che riporterà Varese nelle rotte internazionali, dando nuovo lustro e visibilità al club. La ristrutturazione della vecchia segreteria rientra in quegli interventi che abbiamo voluto per migliorare l’accoglienza e la fruibilità del club. Il segreto di Varese?

È un connubio di tutto quello che può offrire: la bellezza dell’arte e della storia della sua club house, e il campo, storico e mai banale, sempre stimolante e sfidante, con scorci panoramici incredibili.

E poi un servizio di ristorazione nuovo e di assoluta eccellenza, in sintesi un complesso di unicità che fanno sì che il golfista ritorni a trovarci sempre con grande piacere. Spero poi che l’accoglienza renda ancor più piacevole godersi questo luogo davvero speciale. Abbiamo uno staff tra campo e club house di livello assoluto che si dà da fare con grande impegno e professionalità, sinonimo di attaccamento al lavoro ma anche a questo meraviglioso club. Siamo sulla strada giusta, l’obiettivo è continuare tutti insieme con lo stesso entusiasmo”.