Vi richiederà un po’ di tempo ma armatevi di pazienza, ne varrà la pena. I biomeccanici e molti dei migliori coach di golf del mondo concordano sul fatto che se volete fare lo swing con una sequenza migliore e tirare la palla più lunga dovreste copiare il movimento corto e veloce di Jon Rahm.
Probabilmente non ci riuscireste in un primo momento, ma il semplice tentativo di copiare l’azione scattante dello spagnolo vi farebbe bene. Il come ve lo spiegheremo più in dettaglio in seguito.
Muoversi più velocemente nel takeaway può essere una vera svolta per chi fatica a eseguire bene la sequenza cinetica dello swing e a ottenere più velocità all’impatto. Prima di entrare nei dettagli vi racconto un piccolo aneddoto di Rahm per aiutarvi a capire come è arrivato a questo.
Il talento spagnolo non ha mai pensato molto alla velocità con cui porta indietro il bastone fino a quando qualche anno fa non giocò il BMW PGA Championship. Il DP World Tour aveva installato una telecamera speciale sul tee della 11 di Wentworth che ha registrato lo swing di Rahm e quello di Justin Rose, il suo compagno di gioco in quel torneo. Poi ha deciso di mettere a confronto i due movimenti.
“Quando Justin Rose è arrivato all’impatto la mia palla aveva già fatto 140 metri… – ha raccontato Rahm -. Non ci avevo mai pensato ma mia moglie lo paragona al servizio di Andy Roddick nel tennis – breve e veloce – e c’è molto meno che può andare storto facendo lo swing in questo modo”.
Kelley Rahm fa una giusta osservazione, ed è qualcosa da cui potete imparare molto se state cercando di tirare la palla più lunga e dritta. Anche se potreste non avere la forza di Rahm o la sua incredibile coordinazione occhio-mano, anche se non vi allenate sei giorni alla settimana per ore, semplicemente cercare di copiare il modo in cui lo spagnolo porta indietro il bastone può fare miracoli per la vostra potenza e regolarità.
Ecco cosa ne pensa il coach di Rahm, Dave Phillips: “È vero che più lungo fate lo swing più tempo avete per accumulare potenza. Ma più a lungo il golfista medio fa il movimento più problemi possono venire fuori. Se volete solo colpire meglio la palla diminuite il tempo con il quale portate indietro il bastone, come Jon, e cambiate direzione più velocemente”.
Continuate a leggere se siete incuriositi da questa idea che il vecchio cliché del golf, “basso e lento”, potrebbe non essere il modo migliore per portare indietro il bastone. Abbiamo alcuni dati che potrebbero sorprendervi e alcuni suggerimenti per aiutarvi a trarne vantaggio.
Anche se non riuscirete a copiare Rahm ecco perché dovreste provarci. Il motivo per cui il backswing di Rahm è breve e veloce risale al modo in cui ha compensato un difetto congenito. Lo descrive come un “piede equino” e, sebbene sia stato corretto durante l’infanzia attraverso una serie di operazioni, la sua gamba destra è più corta della sinistra e il suo piede destro è più piccolo del sinistro.
Quando si è trattato di muovere un bastone il suo maestro d’infanzia, Eduardo Celles, ha pensato che Rahm avrebbe avuto più facilità a gestirlo con un backswing più corto.
“Quando mi hanno rotto il piede e l’hanno rimesso nell’allineamento corretto hanno dovuto ingessarlo quindi si è sviluppato più lentamente della mia gamba sinistra – racconta lo spagnolo -. E così le limitazioni della mia caviglia destra hanno dettato fino a che punto avrei potuto portare indietro il bastone per mantenere il controllo dello swing. Non intendo dire che non posso portare il bastone parallelo al terreno. Se volessi essere un campione di long drive probabilmente potrei farlo ma la mia precisione scomparirebbe”.
Ecco perché Celles ha convinto Rahm a fermare il suo backswing quando il bastone punta ancora relativamente verso il cielo. Ma prima che questo arrivi a quel punto, lui sta già cambiando direzione con la parte inferiore del corpo e si sta muovendo in modo aggressivo verso il basso e verso il bersaglio.
È una mossa che avviene in un lampo ed è alimentata dalle mani forti di Rahm e dalla potenza del suo corpo, 113 chili per 1,92 di altezza. Se provaste a copiarlo, probabilmente non sareste in grado di fermare il bastone nello stesso punto, e questo è il vero segreto del perché il backswing rapido e corto di Rahm potrebbe essere la chiave per farvi colpire meglio la palla, secondo Phillips.
La maggior parte dei dilettanti si precipita a iniziare il downswing prima di terminare completamente la torsione del backswing. Peggio ancora, iniziano con le braccia e il bastone invece di iniziare il movimento verso la palla con la parte inferiore del corpo.
Quando proverete a copiare la mossa di Rahm (anche se probabilmente non riuscirete a duplicarla) sarete obbligati a completare il backswing con la parte superiore del corpo e contemporaneamente a iniziare il downswing con le gambe e con i fianchi. Il vostro corpo andrà in due direzioni contemporaneamente, proprio come succede ai professionisti. È come dare una frustata. La vostra mano si sta ancora allontanando da ciò che state cercando di colpire, mentre il vostro braccio avanza, generando la “frustata”.

I numeri non mentono
Il vostro maestro di golf potrebbe avervi detto di prendervi il vostro tempo prima di iniziare il downswing, nella speranza che non acceleriate troppo e non roviniate la sequenza dello swing.
Ma pensate che sia così che fanno la maggior parte dei professionisti? I dati forniti da Michael Neff di Gears Golf mostrano che i professionisti del tour iniziano rapidamente il back, raggiungendo il punto dello swing in cui il braccio davanti è parallelo al terreno. In media in soli 0,62 secondi (il tempo di Jon Rahm è di 0,53). “Jon è sicuramente uno dei più veloci tra i giocatori che abbiamo testato” – ha raccontato Neff.
Come si confrontano questi tempi con quelli di un golfista medio del fine settimana? Neff dice che il loro braccio davanti arriva a quel punto in 0,75 secondi, e Rahm ha già finito il suo backswing in quel tempo (0,70).
Secondo Tyler Standifird, professore universitario di biomeccanica e consulente per SuperSpeed Golf, la cadenza è inoltre spesso opposta a quella di un golfista professionista. I dilettanti in genere fanno lo swing lentamente quando vanno indietro, danno una strattonata al bastone all’apice e poi decelerano verso la palla. I golfisti professionisti iniziano velocemente, rallentano vicino all’apice e poi accelerano di nuovo durante la discesa.
È un confronto tra lento-veloce-lento (cattivo) rispetto a veloce-lento-veloce (buono).
In un test condotto per Golf Digest, Standifird ha cronometrato lo stacco di 17 golfisti universitari di buon livello e altrettanti giocatori dilettanti con un handicap compreso tra 10 e 25.
Quello che ha scoperto è che il tempo medio impiegato dai giocatori migliori per raggiungere il punto in cui il braccio è parallelo al terreno era di 0,28 più veloce rispetto ai golfisti normali.
Nessun buon giocatore era più lento di 0,60.
“Per partire più velocemente dalla palla è importante capire come impugnare il bastone – sostiene Rahm -. All’address volete che le vostre mani siano rilassate perché se stringete troppo inizierete istintivamente a mettere tensione in altre parti del vostro corpo, limitando il vostro takeaway. Non volete però allentare troppo la presa. Dovreste sentirvi in controllo, perché quando farete il downswing andrete a stringere forte”.
L’esercizio di Rahm per voi
Se mai avrete il privilegio di giocare con Rahm a un evento del LIV Golf o altrove sappiate solo che non dirà una parola sul vostro swing e su cosa fate di sbagliato, a meno che voi non glielo chiediate.
“Ho un esercizio che uso, uno che mi ha insegnato il mio maestro quando ero bambino e che consiglio se chiedono il mio aiuto. Prendete un ferro 6 e fate il backswing finché non sentite che le vostre mani sono all’altezza dell’anca. Quando arrivate a quel punto colpite la palla a tutta velocità”.
Dopo una manciata di ripetizioni inizierete a capire come questo esercizio di backwing corto vi porterà a usare il vostro corpo per generare potenza e velocità, creando un’azione simile a una frusta, dove il bastone si sta ancora allontanando dal bersaglio mentre la parte inferiore del corpo si sta spostando verso di esso.
“C’è una dissociazione tra la parte inferiore del corpo e quella superiore che crea molta energia. Consiglio questo esercizio quando vedo persone lente e poco sincronizzate. Se non si usano i fianchi lo swing non sarà mai potente. È divertente perché quando parlo alla gente di questo esercizio e chiedo loro di portare indietro il bastone solo finché le loro mani non sono all’altezza delle anche, in realtà, loro lo portano molto più indietro di così. Ma è questo cambio di direzione che li fa swingare molto meglio”.
Al Titleist Performance Institute di Oceanside, in California, dove Phillips lavora anche con golfisti amateur, hanno un esercizio chiamato ‘Il pugno pelvico’, che è simile a quello che insegna Rahm e anche questo aiuta a muovere correttamente il corpo. Sempre usando un ferro medio Phillips dice ai suoi allievi di posizionare lo shaft del bastone nel backswing approssimativamente parallelo al terreno. Da questo punto di partenza devono swingare verso il basso e colpire la palla. I risultati positivi sono quasi immediati: “Si parte all’altezza dell’anca e si torna all’altezza dell’anca. Devono usare le gambe per farlo, non c’è altro modo”.
Vi abbiamo convinto? Ecco allora altri tre suggerimenti per eseguire lo swing come Rahm
Phillips sostiene che i golfisti anziani tendono a perdere prima la forza nelle gambe, quindi migliorare il vostro lavoro sul backswing con alcuni esercizi è una buona idea.
“Proteggerei la schiena impegnando i muscoli del tronco e delle gambe. Se perdete forza nell’addome inizierete ad inarcarvi con la schiena e andrete nell’angolo inverso della colonna vertebrale. Questo è un problema con molti dilettanti, quelli che mancano di forza o che sono ipermobili”.
Phillips consiglia anche di camminare il più possibile. “I golf cart fanno perdere la forza delle gambe. Fate anche 50 ‘air squat’ al giorno per un mese. Allungate le braccia davanti a voi per mantenere l’equilibrio e scendete abbassando le ginocchia. Scendete più in basso che potete senza provare dolore. Rimarrete scioccati da quanto diventeranno forti le vostre gambe e i glutei. Altri due esercizi che sono fantastici sono: i ‘dead bug’, che rafforzano i muscoli addominali, e ‘il ponte’ per rafforzare i glutei”.
Rahm vuole lasciarvi con un’altra riflessione su tutto questo: “Non pensate troppo. Io faccio il mio swing migliore quando non penso allo swing. Al massimo potete pensare a una cosa soltanto. Magari mettete un po’ le mani in avanti (forward press) prima di iniziare il back. Dopodiché lasciate che il vostro corpo reagisca inconsciamente a questo backswing più veloce e breve. Con il tempo esercitandovi arriverete a un punto in cui non vi sembrerà veloce ma normale”.
di Ron Kaspriske
Lo swing di Jon Rahm: corto e veloce