Diciassette degli ultimi 20 presidenti degli Stati Uniti hanno giocato a golf. E questo la dice lunga del rapporto con il nostro sport in una nazione che ha circa 24 milioni di praticanti e ogni anno ne trova almeno un altro paio disposti a iniziare. Oltreoceano, giocare a golf non è una condanna elitaria, né un’attività esclusiva per pochi ricchi e anziani, sdoganata anche dalla passione che i numeri uno della nazione dimostrano scendendo in campo. Senza il timore di scandalizzare nessuno, né paura di fotografi e operatori. E anzi spesso posando accanto a un green per dimostrare l’interesse per il golf e, anche, per i milioni di voti che si porta dietro.

L’ex presidente Donald Trump, ovviamente, ha riempito le cronache come appassionato di golf e proprietario di campi da sogno. Ma anche il suo avversario nelle ultime elezioni e 46° Presidente americano, Joe Biden, pur se con ben altre modalità, è un buon giocatore. Con lui continua così il lungo elenco di presidenti golfisti, quasi ininterrotto dall’inizio del secolo scorso.

Il capostipite è stato senz’altro William Howard Taft, che fu ospite della Casa Bianca dal 1909 al 1913. Secondo il Washington Post, Taft era così stregato dal golf che durante la campagna presidenziale del 1908 il suo predecessore, Theodore Roosevelt, lo esortò a smettere per non perdere la corsa alla presidenza. 

Più di 100 anni dopo, Trump ha speso di tasca sua 50.000 dollari per aggiornare il simulatore di golf all’interno della sua zona privata alla Casa Bianca. E, come dicevamo, tra Taft e Biden solo tre presidenti non hanno risposto al fascino e al richiamo del golf. Passiamo invece in rassegna tutti gli altri.