Imprenditore di successo e golfista sfegatato.  Dopo una carriera leggendaria in alcuni dei migliori club del mondo culminata con il Pallone d’Oro e il Fifa World Player, Luis Figo lancia il suo brand di moda senza però rinunciare alla sua grande passione per bastoni e palline.


Quando incontri un calciatore, non uno qualsiasi ma un Pallone d’Oro e aggiungo Fifa World Player, non ti immagini che abbia voglia di parlare più di golf che di calcio.

Oggi la sua più grande passione, dopo una grande carriera costellata di numerosi successi con prestigiosi club a partire dallo Sporting Lisbona, passando per Barcellona, Real Madrid e poi l’avventura italiana in Serie A nel finale di carriera con l’Inter dell’era Mancini con Samuel e Solari, è proprio il golf. Ci incontriamo al Mido a Milano, in occasione della sua nuova avventura da imprenditore nel mondo della moda. In questa speciale circostanza ha presentato un nuovo progetto industriale e di business dove alla base c’è tanta passione e voglia di fare. Prima a Firenze, durante Pitti, il lancio ufficiale del suo brand di moda ‘LF Luis Figo’, e poi al Mido a Milano, per presentare la nuova sfida nata dal desiderio di completare il total look del suo brand con un accessorio importante come gli occhiali. La capsule collection “Lozza x LF Luis Figo” è un progetto ambizioso nato dalla collaborazione e il supporto del Gruppo De Rigo e in particolare della CMO Barbara De Rigo con Lozza. Uno spot promozionale che già circola sui social lo vede in primo piano nella sua veste da golfista: Figo ‘swinga’ sul tetto di una bellissima auto d’epoca. 

Come nasce questa tua passione per la moda?

“Viaggiando e vivendo esperienze in diverse parti del mondo, ho avuto modo di immergermi in culture, tendenze e approcci alla moda molto diversi tra loro. Questi stimoli mi hanno spinto a immaginare qualcosa che fosse non solo un riflesso del mio stile personale, ma anche un’espressione dei valori in cui credo: qualità, autenticità ed eleganza senza tempo” racconta Figo. “La mia carriera calcistica ha avuto un impatto profondo sulla persona che sono oggi, e questo si riflette chiaramente nel mio approccio alla moda. Ho imparato che il successo, sia in campo che fuori, nasce dalla combinazione di disciplina, determinazione e cura dei dettagli. Sono questi i valori che mi hanno sempre guidato e che oggi cerco di trasmettere attraverso il mio brand”. 

Il golf oggi riempie il tuo tempo libero. Partiamo subito cercando di capire il tuo livello…

Attualmente gioco 7. Vivo a Madrid e sono socio del Golf Club La Moraleja. È un circolo che apprezzo molto, la più grande realtà in Spagna, con quattro campi disegnati da Jack Nicklaus. Lì ho dei maestri che mi seguono e di base gioco lì anche se giro molto per il mondo nonostante abbia chiuso la mia carriera da calciatore. 

Hai mai partecipato a Pro-Am o a eventi di golf?

Comincerei citando i Celebrity Match in Ryder Cup. Era il 2018, a Parigi a Le Golf National e nella sua squadra europea c’era anche Alex Del Piero, che è un capace amateur devo davvero ammetterlo. Giocare contro gli Stati Uniti è stata tosta infatti abbiamo perso. Un’esperienza unica aggiungerei. Poter essere in un contesto che rappresenta il meglio del golf è un’occasione speciale anche se non facile da affrontare perché un’arena come quella della Ryder Cup non è come uno stadio a cui sono abituato. Quando si è fuori dalla propria zona di comfort è più complicato. Ho visto dal vivo anche più edizioni dell’Alfred Dunhill Championship giocando nella casa del golf, a St Andrews, un’esperienza incredibile. 

Che cosa trovi più difficile del golf?

A differenza di altri sport, nel golf quello che rende tutto complicato è la tecnica, dura da acquisire, da metabolizzare oltre alla coordinazione. È difficile anche dal punto di vista mentale perché si attraversano giornate alterne: un giorno giochi bene con il putter ed il giorno dopo non ti riconosci”.

Conosci i professionisti del tour? Li hai mai incontrati?

Conosco bene Sergio Garcia, John Rham ma anche gli italiani. Ho un rapporto speciale con Francesco Laporta. Ci siamo conosciuti in Spagna, in un’edizione dell’Open di Madrid. Ci sentiamo spesso, Lapo è un grande tifoso dell’Inter. Mi ha dato spesso dei consigli, delle dritte sulla tecnica e mi ha regalato anche qualche bastone. Conosco e seguo anche Matteo Manassero e Francesco Molinari. 

Segui il golf in tv?

Devo dirti che guardo quasi più il golf del calcio in tv. Ho l’abbonamento a Madrid e seguirò sicuramente in tv la prossima edizione di Ryder Cup a New York alla fine di settembre. Tutte le settimane guardo un torneo non importa di quale circuito. Vario molto passando dal Tour europeo, passando per la Liv fino al Pga Tour. 

Quali sono i giocatori che preferisci pescando tra i diversi circuiti?

Mi piace molto il numero uno del mondo Scottie Scheffler, è davvero un fenomeno. Matt Fitzpatrick, Jon Rahm e Sergio Garcia. Non posso non citare Tiger Woods. È una leggenda alla pari di Michael Jordan, Lionel Messi e Cristiano Ronaldo. Ha fatto la storia dello sport. È un mito assoluto.