Chi segue il golf professionistico e i grandi tornei certamente se lo ricorda molto bene.
Anthony Kim, classe 1985 nato a Los Angeles da genitori coreani, è stato nel primo decennio degli anni 2000 uno dei talenti più cristallini del golf mondiale.
Passato pro nel 2006 dopo una brillante carriera da amateur, è subito decollato sul grande palcoscenico del PGA Tour, conquistando un clamoroso secondo posto al suo esordio assoluto sul circuito nel Valero Texas Open di quello stesso anno.
Da quel giorno la sua è stata una cavalcata entusiasmante: tre titoli sul PGA Tour tra il 2008 e il 2010 e una Ryder Cup, quella di Valhalla da protagonista assoluto e culminata con la batosta inflitta nei singoli a Sergio Garcia per 5&4.
Nel giugno 2012 si deve sottoporre però a un intervento chirurgico al tendine d’Achille sinistro, con una previsione di stop tra i 9 e i 12 mesi. Nel 2013, tramite una “Medical Exemption”, torna abile per giocare sul PGA Tour ma non si presenta a nessun torneo.
Nell’aprile 2014 l’emittente americana Golf Channel svela che Kim ha praticamente smesso di giocare, anche a livello ricreativo. Nel 2016, riappare per alcuni eventi di beneficenza, ma incalzato dai media, confida di non essere ancora pronto a tornare alle gare.
Dietro a dichiarazioni di circostanza c’è il disagio di un ragazzo che invece sta vivendo un momento drammatico della sua vita e che si è improvvisamente allontanato da tutto e da tutti, chiudendosi nell’uso di droghe, alcol e farmaci. Un periodo nerissimo da cui è riuscito a uscire solo un paio di anni fa attraverso un lungo e non semplice percorso di riabilitazione, supportato dalla sua famiglia e dagli amici più stretti.
Lo scorso giugno Kim ha compiuto 40 anni e oggi, passata la tempesta, guarda la sua vita con occhi finalmente diversi. È tornato a giocare sul LIV grazie a una speciale wild card nel 2024 e ieri, nel primo giro del PIF Saudi International, gara valida per l’Asian Tour, ha chiuso in 64 colpi, il suo giro più basso da undici anni a questa parte.
Dietro a un semplice score c’è tutta la forza di un uomo ritrovato che sa di aver appena vinto il suo trofeo più grande, quello della vita.
La seconda vita di Anthony Kim