Da quando Cristiano Cerchiai ha assunto la presidenza della Federazione Italiana Golf, il movimento sta vivendo una fase di rinnovamento caratterizzata da visione strategica e interventi concreti. Eletto nel febbraio 2025 con un ampio consenso, Cerchiai ha ereditato una federazione che, dopo gli importanti risultati degli ultimi anni, richiedeva un nuovo slancio organizzativo e una struttura più moderna e aperta al futuro.

Rafforzamento della comunicazione verso i tesserati e il grande pubblico, un dialogo continuo con professionisti e tecnici, un supporto più strutturato ai circoli, e un focus deciso sulla crescita del numero di praticanti. Questi alcuni punti chiave del suo progetto, a cui ha aggiunto due elementi che stanno ridefinendo l’identità del golf italiano: il rapporto con le scuole – per avvicinare sempre più giovani al gioco – e l’inclusività, con iniziative dedicate a rendere il golf accessibile a tutte le fasce d’età, abilità fisiche e provenienze socioeconomiche.

Parallelamente, sotto la sua guida la FIG ha siglato importanti accordi istituzionali, come quello con il Ministero del Turismo e il Ministero dello Sport per lo sviluppo del turismo golfistico, e ha intensificato l’impegno sul fronte della sostenibilità ambientale, supportando progetti di riqualificazione territoriale e innovazione tecnologica nei club.

Presidente, alcuni dei punti del suo programma hanno già visto la luce, altri sono in fase di lavorazione e lancio. È soddisfatto di quanto fatto? Possiamo fare già un primo bilancio?

Sono molto soddisfatto di quello che è stato fatto in questi primi mesi e il primo bilancio è decisamente positivo. Dico questo perché ho trovato un ambiente che sicuramente era desideroso di impegnarsi in nuovi progetti, e tutti gli interlocutori principali del mondo del golf si sono resi disponibili a collaborare per dare una spinta decisiva e rilanciare il nostro movimento. Questo ovviamente ha reso tutto più semplice e, nell’ambito di questo spirito di collaborazione, stiamo progredendo a mio avviso in modo molto positivo.

Che anno è stato il 2025 in termini di tesserati? Si sente parlare di una nuova iniziativa, GOLFPOP, in cosa consiste?

Il 2025 è stato un anno sostanzialmente in linea con quello precedente. Questi mesi ci sono serviti per mettere a punto nuovi progetti, i cui risultati speriamo di vedere già dalla prossima stagione. Uno di questi è GOLFPOP, la cui finalità essenziale è quella di trasmettere una volta per tutte che il golf è una disciplina che sa essere divertente, fresca e dinamica.

Abbiamo deciso di lanciare una campagna di comunicazione con l’obiettivo di attirare le nuove generazioni e far capire loro quanto sia oggettivamente spettacolare e unico questo gioco. Un’iniziativa che non è solo dedicata a chi non ha mai preso un bastone in mano ma anche a coloro che già giocavano e che, per motivi vari, hanno smesso da oltre tre anni. L’obiettivo è coinvolgere e fare emozionare attraverso un modo di comunicare molto diverso da prima.

La tessera di GOLFPOP sarà digitale, più rapida e innovativa, poi ovviamente i nuovi tesserati dovranno associarci a un circolo. All’interno di questa promozione è prevista anche una prima lezione di golf gratuita presso un circolo, momento in cui il golf club avrà la possibilità di far conoscere al neo-golfista il proprio ambiente e i servizi.

Ci saranno poi nel corso dell’anno diversi eventi specifici sul territorio, anche in collaborazione con altri sport, sempre finalizzati a far conoscere meglio il golf. Abbiamo realizzato una piattaforma digitale, collegata al sito Federgolf, che ci darà la possibilità di tracciare i nuovi tesserati e continuare a dialogare con loro, anche dopo la prima lezione, per continuare il processo di ingaggio.

Da un lato questa piattaforma consentirà alla Federazione di avere un contatto diretto con i nuovi giocatori, dall’altro permetterà ai circoli di inserire le loro promozioni in modo che il neofita possa, quando entrerà in questo sito, avere le informazioni necessarie per scegliere la struttura più adatta e venire a conoscenza di tutte le opportunità per continuare a giocare. L’obiettivo è che poi da qui inizi a dialogare direttamente con la segreteria del circolo scelto, aderendo a uno dei pacchetti promozionali che il golf club gli proporrà.

Ha siglato un protocollo d’intesa con il Ministro del Turismo e quello per lo Sport e i Giovani. L’obiettivo è promuovere e sviluppare sempre più il turismo golfistico in Italia. Quali sono i progetti legati al turismo?

Il protocollo ha permesso di riprendere con il Ministero un discorso che era fermo da molto tempo. Lo abbiamo riattivato e anche declinato in modo concreto e operativo, e anche grazie al coinvolgimento di ENIT ci stiamo muovendo per lavorare su alcune importanti fiere. Il progetto più importante resta però quello di rappresentare l’Italia nella sua integrità come un paese a destinazione golfistica. Questo richiede che le varie Regioni presentino la loro completa offerta di golf unita anche a una serie di percorsi di natura artistica ed enogastronomica che valorizzino il territorio.

La sinergia con il Ministero è questa, il golf come volano per esaltare le nostre bellezze, uniche al mondo. In questo senso abbiamo in progetto di realizzare una piattaforma dove saranno inserite ogni tipo di informazioni e presentazioni delle varie Regioni, materiale che i Comitati Regionali stanno già mettendo a punto.

Qui potranno accedere i tour operator specializzati così come i singoli golfisti, e sarà attivato in collaborazione e integrazione con il sito del Ministero, www.italia.it. È un progetto ampio che dovrà essere abbondantemente sostenuto e che ci consentirà di recuperare in tempi ragionevoli quello che oggi è sicuramente un divario importante rispetto ad altri paesi europei. Noi siamo più completi e belli, dobbiamo quindi assolutamente recuperare, e recupereremo presto questa distanza, ne sono certo.

È in fase di definizione l’introduzione di una somma extra di 5 euro su ogni green fee estero, cifra che poi la Federazione reinvestirà nella promozione turistica. Ci spiega meglio questa iniziativa?

Se vogliamo essere operativi e concreti dobbiamo realizzare strumenti innovativi, moderni ed efficienti che richiedono però investimenti. Dobbiamo quindi trovare il modo di finanziarli adeguatamente.

Ovviamente l’obiettivo principale è quello di supportare i circoli italiani ed è evidente che il modo più efficiente, in linea peraltro con quanto già applicato in altri paesi europei da tempo con risultati positivi, è l’introduzione di un contributo sui green fee dei golfisti stranieri.

Lo scopo però, ci tengo a precisarlo, non è quello di generare ricavi per la Federazione: il progetto prevede che questa somma venga accantonata in un fondo poi messo integralmente a disposizione dei Comitati Regionali per promuovere le nostre strutture, anche attraverso la creazione di questa nuova piattaforma on line, in cui gli stessi Comitati, e quindi il territorio, possano supportare i progetti dei golf club.

Una soluzione che ci consentirà di recuperare rapidamente la distanza con gli altri paesi di cui parlavamo prima. Grazie ai nostri rappresentanti territoriali, stiamo dialogando per questa iniziativa con i nostri circoli onde spiegarne compiutamente le finalità e ascoltare al tempo stesso le loro esigenze.

Il 2025 è stato un anno di grandi risultati sia a livello professionistico che amateur. Qual è il segreto di questo successo?

Il segreto è nel grande lavoro del nostro staff tecnico. Siamo un paese che oggi non esprime ancora un numero elevato di praticanti; quindi, la bravura dei nostri tecnici è quella di andare a individuare le figure che hanno le maggiori potenzialità e sviluppare il loro talento.

Dalla splendida vittoria ai Campionati Europei, ai dieci giocatori che nel 2026 avremo sul principale tour europeo maschile, un record storico per il golf italiano, ai tanti successi ottenuti dai nostri ragazzi e ragazze su ogni campo.

Ultimamente all’assemblea dell’EGA, alcuni colleghi mi hanno espressamente fatto i complimenti, una soddisfazione e un orgoglio che conferma la qualità di tutto il nostro movimento. Complimenti che vanno in primis girati al nostro staff tecnico, poi chiaramente ai ragazzi.

Un elemento chiave è stato il progetto di supporto e di riforma dell’attività giovanile, che vedrà sempre più un dialogo continuo e costante tra le strutture federali e quelle regionali, perché si possa creare quella rete di osservatori sempre pronta a segnalare i migliori talenti. Io sono molto fiducioso e sono convinto che anche in futuro continueremo a sfornare grandi campioni.
L’obiettivo ovviamente resta quello di far crescere sempre più la base da cui attingere.

Lei ripone molta attenzione all’inclusività e la FIG è in primo piano nella sensibilizzazione del tema. Quali sono le novità che avete introdotto?

Siamo partiti riorganizzando e rinforzando la struttura tecnica, creando il ruolo di commissario tecnico e di ambassador. Siamo riusciti a portare avanti un duplice messaggio, tecnico e di immagine, che sicuramente ha giovato.

Poi abbiamo sviluppato un programma importante di eventi che porteremo avanti anche nel 2026 allargandolo ulteriormente. Devo fare i complimenti a molti Comitati Regionali che si sono impegnati quest’anno particolarmente sotto questo aspetto con ottimi risultati.

Stiamo lavorando a un progetto promozionale con l’INAIL per l’accessibilità di nuovi praticanti e soprattutto per la produzione di una ‘standing chair’ che permetta ai giocatori con disabilità seduti di poter assumere una posizione eretta, e quindi di effettuare il colpo.

Abbiamo elaborato un progetto di formazione per professionisti e volontari facendo in modo che i circoli siano in grado di offrire un’esperienza a tutti.

Il prossimo anno, oltre all’Open d’Italia disabili, ospiteremo anche i Campionati Europei a Squadre per golfisti con distinte disabilità. Quello che però mi fa più piacere constatare è che ci stiamo muovendo in parallelo sia con eventi di carattere nazionale e internazionale sia con gare e manifestazioni sul territorio. Questo è il percorso che porteremo avanti e che ci sta dando già grandi soddisfazioni.

C’è già qualcosa di ufficiale sui prossimi Open d’Italia?

Il Circolo Golf Torino La Mandria sarà la sede dell’Open d’Italia maschile 2026. Ho voluto però già individuare e richiedere la disponibilità di altri circoli per gli anni successivi, perché questo ci consente di programmare e di ottimizzare gli oneri che devono essere sostenuti per realizzare questo tipo di eventi. Avere un programma a medio e lungo termine consente anche ai partner coinvolti una maggiore visibilità nel tempo e al nostro advisor commerciale di poter lavorare con strumenti più concreti. Abbiamo rinforzato il team di lavoro, stiamo cercando di rendere l’Open sempre più un evento moderno e aperto al pubblico, pur mantenendo le sue caratteristiche sportive. In più, confermo uno dei miei obiettivi per il 2026, ovvero il ritorno dell’Italian Ladies Open, che si giocherà al Golf Club Milano.

Quali sono le leve su cui puntare per rendere il golf più appealing?

Io sono convinto che il progetto GOLFPOP sarà una grande novità e lo strumento giusto per attirare nuove generazioni di golfisti. Come dicevo prima non si tratta solo del lancio di una tessera promozionale ma è anche uno strumento per presentare il golf in modo diverso, più accattivante, moderno, coinvolgendo anche tutto il mondo dei social.

Non trascuro inoltre l’impegno che continueremo a mettere nel progetto Golf e Scuola, tutte attività che devono essere portate avanti parallelamente. Questo progetto, unitamente a una stretta collaborazione con i circoli, sono convinto che potrà portare definitivamente nuovi tesserati al golf italiano.

Quali sono le prospettive del golf italiano e cosa si augura per il 2026?

Se continuiamo su questa strada, collaborando sempre più con i principali interlocutori del settore, dai circoli all’AITG, da PGAI a GolfImpresa, tutti uniti e compatti nel cercare di far crescere il movimento, le prospettive per il golf italiano sono molto positive. In più, lavorando sulla nuova promozione GOLFPOP e sul progetto turismo, sono certo che riusciremo a supportare i circoli e dare loro nuova linfa.

Cosa mi auguro per il 2026? Di concludere e portare a termine tutti i progetti avviati e quindi, di conseguenza, di aumentare il numero di praticanti, oltre a investire su una comunicazione che presenti il golf per quello che davvero è, non un hobby per pochi eletti ma uno sport meraviglioso, sano, divertente e soprattutto aperto a tutti.