Che sia stata una sconfitta dolorosa quella che l’Europa ha inflitto lo scorso dicembre al Team USA a Bethpage nella 45esima Ryder Cup, Keegan Bradley non lo hai nascosto, anzi.
Il 39enne originario di Woodstock, nel Vermont e da anni residente a Jupiter, in Florida, ha un ricordo dolce/amaro della stagione 2025.
Dolce perchè, dati alla mano, è andato a un passo a qualificarsi lui stesso per la squadra statunitense di Ryder Cup, grazie a una delle migliori stagioni da quando è professionista, impreziosita dal secondo successo in tre anni a giugno nel Travelers Championship.
Eppure, quando gli è stato chiesto di assegnare un voto alla sua stagione, è stato brusco e cupo.
“Direi un 4” – ha detto Bradley, che non riesce ancora a separare il successo ottenuto sul campo come giocatore da ciò che è accaduto fuori dal campo come capitano della squadra statunitense sconfitta a Bethpage. “Avrei dovuto andare lì e vincere, in questo modo il giudizio sarebbe cambiato. È davvero difficile dare un voto alla mia stagionne, ne parlavo con il mio coach che mi ha detto: ‘Ricordati che hai vinto quest’anno’. E io: ‘No, non me lo ricordo affatto’…”.
Bradley era stato scelto come capitano della squadra statunitense proprio per questo motivo. Tiene immensamente alla Ryder Cup e mostra questa sua passione apertamente, più di qualsiasi altro giocatore americano moderno. Sperava di trasmettere questa ossessione e voglia di vincere anche a tutta la squadra. Ha passato più di un decennio cercando di tornare a giocare in Ryder Cup dopo essere stato parte del team americano sconfitto del 2014 a Gleneagles, ma è stato più volte scartato pur essendo uno dei giocatori più meritevoli. È riuscito a tornare in Ryder nelle vesti di capitano a Bethpage Black, campo su cui aveva giocato innumerevoli volte ai tempi del College, e per lui era come un sogno che si avverava. I mesi successivi alla sconfitta in Ryder invece sono stati l’esatto contrario.
“Probabilmente il post Bethpage è stato il periodo più buio della mia vita – ha detto -. Non saprei come altro descriverlo. Sicuramente lo è per la mia carriera”.
Bradley si assume la colpa
Bradley ha attribuito a sé stesso la responsabilità della sconfitta a Bethpage, rifiutando di dare la colpa al team di greenkeeper di Bethpage che, secondo Justin Thomas, “gli è stato contro” non preparando i green veloci come avevano chiesto. Bradley invece si è assunto tutta la responsabilità. “Vorrei poter dare la colpa a qualcuno ma non possiamo. Date la colpa a me, io la dò a me stesso per questa sconfitta. Sarebbe bello poterla attribuire ad altri ma non è giusto farlo”.
Ritorno alle gare
Bradley ha detto di aver iniziato a sentirsi di nuovo sé stesso nelle ultime settimane mentre ha ricominciato ad allenare corpo e mente in vista del ritorno alle gare della nuova stagionne del PGA Tour. Ha vinto “The Skins Game”, disputato in Florida nel Black Friday, e poi ha preso un volo per le Bahamas per l’Hero World Challenge, in cui sarà impegnato questa settimana.
“È stato difficile per tutti, non solo per me ma anche per i giocatori. Ogni volta che vedo un giocatore della squadra di Bethpage vorrei solo abbracciarlo e sedermi a parlare. Mi trovo in una posizione unica: potrei qualificarmi di nuovo per la squadra americana tra due anni in Irlanda, cosa che non è mai successa. Mi piacerebbe essere il primo”.
Voglia di rivincita
Bradley ha detto che gli piacerebbe anche tornare a ricoprire il ruolo di capitano. Ha descritto la sconfitta di Bethpage come “un vuoto enorme” nella sua carriera, qualcosa che non potrà mai colmare o cancellare. Non è come in un torneo, dove puoi lavorare e cercare di avere un’altra possibilità. Per farlo dovrebbe essere scelto nuovamente come capitano del Team USA, e questo potrebbe non accadere mai più.
“Mi piacerebbe vendicare quella sconfitta ma non dipende da me. Non credo sia giusto che io venga qui a dirlo ma non nascondo che mi piacerebbe rifarlo un giorno. Non so se accadrà mai, probabilmente no. Penso che se chiedessi a qualsiasi capitano sconfitto in Ryder, tutti mi risponderebbero allo stesso modo: certo che la voglio la rivincita”.
Fonte Golf Digest
Bradley: "Vorrei avere la rivincita di Bethpage"