Sabato 22 novembre la club house del Golf Club Milano, nel cuore del Parco di Monza, ha ospitato una serata speciale dedicata all’Ing. Gianni Albertini, figura chiave per lo sviluppo del golf in Lombardia e in Italia.
Presidente del Circolo per 14 anni, e poi della Federazione Italiana Golf, Albertini è ricordato per la sua visione moderna e lungimirante, capace di imprimere un forte sviluppo al movimento golfistico nazionale.
Il giornalista Gian Giacomo Schiavi ha catturato il pubblico con un racconto avvincente, svelando momenti poco noti della vita di Albertini. Tra i più emozionanti, il suo ruolo nelle ricerche dei superstiti del dirigibile Italia, scomparso il 20 maggio 1928 nel corso della spedizione scientifica italiana al polo nord.
Grazie a immagini d’archivio, fotografie e ritagli di giornale dell’epoca, Schiavi ha ricostruito le straordinarie imprese di Albertini e dei suoi compagni: migliaia di chilometri percorsi a piedi e sugli sci, temperature medie di -20°C, tempeste di ghiaccio, difficoltà nel condurre i cani da slitta, incontri con orsi polari, il tutto nella disperata ricerca del gruppo di superstiti del gravissimo incidente.
Nonostante non furono in grado di localizzare la leggendaria tenda rossa, dove si erano rifugiati il comandante Umberto Nobile e una parte dell’equipaggio sopravvissuto allo schianto sul pack, Albertini e i suoi compagni, tra cui l’inseparabile amico Sergio Matteoda, tornarono in Italia accolti come eroi nazionali a bordo della nave Città di Milano.
Il loro coraggio rimase negli annali e la fama acquisita permise ad Albertini, solo pochi mesi dopo il suo rientro in Italia, di raccogliere i fondi necessari per organizzare immediatamente una seconda spedizione artica. In questa nuova avventura sui ghiacci polari, con i nuovi compagni di ricerca, Albertini percorse 700 chilometri nel vano tentativo di ritrovare i membri che ancora risultavano dispersi dell’equipaggio dell’Italia.
Pur senza successo, e andando nuovamente incontro alle privazioni e sofferenze patite l’anno precedente, la spedizione consolidò ulteriormente la reputazione di Albertini come esploratore tenace, capace di affrontare sfide estreme senza mai arrendersi.
Accanto a Schiavi, il Presidente del Golf Club Milano, Guido Camera, ha ricordato il ruolo decisivo di Albertini nello sviluppo del circolo, sottolineando come la sua visione abbia contribuito a far crescere il golf italiano e che si ancora espressione di lungimiranza e modernità.
La serata ha visto anche gli interventi di alcuni soci e rappresentanti istituzionali e sportivi che, emozionati, hanno voluto contribuire con loro ricordi o riflessioni personali. Tra loro: Federica Picchi, Sottosegretario di Regione Lombardia con delega a Sport e Politiche Giovanili; Viviana Guidetti, Assessore allo Sport del Comune di Monza; Giovanna Albertini, figlia dell’Ing. Albertini che, insieme alle figlie, ha tenuto a ringraziare in maniera commossa il circolo per la lodevole iniziativa.
Per l’occasione era presente anche Cristiano Cerchiai, Presidente della Federazione Italiana Golf, che – ricordando il lavoro del suo predecessore – ha annunciato importanti appuntamenti futuri per il Golf Club Milano. Il Circolo sarà infatti protagonista a livello internazionale ospitando l’Open femminile nel 2026 e l’Open maschile nel 2028, anno in cui il golf club festeggerà il suo centenario.
Una serata ricca di emozioni, che ha riportato al centro dell’attenzione il valore di una figura chiave sia per il golf italiano sia per la storia delle esplorazioni artiche d’inizio Novecento, sottolineando nel contempo il ruolo del Golf Club Milano come punto di riferimento, e ponte, tra passato e futuro.