Addio a Fuzzy Zoeller, indimenticato campione Masters 1979
Frank “Fuzzy” Zoeller, due volte campione major, è morto mercoledì a soli 74 anni. La causa del decesso del campione americano non è stata immediatamente comunicata. Secondo l’Associated Press, Brian Naugle, il direttore del Insperity Invitational di Houston, torneo a cui avrebbe dovuto prendere parte Fuzzy, ha dichiarato che la figlia di Zoeller lo ha chiamato giovedì per dargli la triste notizia.
Zoeller, il cui soprannome derivava dalle iniziali del suo nome (Frank Urban Zoeller), era conosciuto come uno dei personaggi più affabili del golf grazie alla sua arguzia e al suo carattere pacato.
Nato e cresciuto a New Albany, in Indiana, ha frequentato l’Edison Junior College prima di trasferirsi e completare gli studi all’Università di Houston. Diventò professionista nel 1973, e salì agli onori delle cronache sei anni dopo. Dopo aver vinto il San Diego Open Invitational nel gennaio del 1979, Zoeller partecipò al suo primo Masters, dove fu addirittura protagonista del primo playoff sudden-death nella storia del torneo inaieme a Ed Sneed e Tom Watson.
Dopo che i tre chiusero in par la 10, Sneed e Watson fallirono i loro tentativi di birdie alla 11, mentre il colpo al green di Zoeller si fermò a meno di due metri dalla buca, che poi chiuse in birdie per il suo primo e unico titolo Masters in carriera.
La Green Jacket al primo tentativo
Fu il primo giocatore a vincere la Giacca Verde al debutto assoluto nel torneo dal 1935 (anno della seconda edizione del Masters), anno in cui ci riuscì una leggenda del golf anteguerra, Gene Sarazen. Da allora, nessun altro giocatore nella storia del major georgiano è riuscito a emularlo.
Zoeller vinse anche un altro Slam, lo U.S. Open del 1984 a Winged Foot. Dopo che Greg Norman chiuse in par alla 18 con un putt di ben 15 metri, Zoeller, che giocava dietro di lui e pensava che l’australiano avesse fatto birdie, iniziò a sventolare scherzosamente un asciugamano bianco in segno di resa e di apprezzamento. Un marshall della USGA informò Zoeller che Norman aveva invece chiuso in par, permettendogli così con il birdie di pareggiare il conto e portare il torneo al playoff su 18 buche il giorno successivo.
Zoeller fece birdie nelle prime due buche, mentre Norman chiuse in doppio bogey la 2. Dopo 9 buche aveva già un vantaggio di cinque colpi che alla fine diventarono additirrura otto. Norman, per ricambiare la sportività mostrata da Zoeller il giorno prima, ricambiò il gesto di sventolare un towel bianco quando i due arrivarono al 18, applaudendo sportivamente il successo di Zoeller che conquistò così il suo meritato secondo major.
Le dichiarazioni su Tiger al Masters del 1997
La carriera post-golf di Zoeller fu macchiata da un episiodio spiacevole, alcune infelici dichiarazioni razziste che fece nei confronti di Tiger Woods al Masters del 1997. Parlando con i giornalisti sulla vittoria record di Tiger, Zoeller concluse la sua intervista dicendo: “Sapete cosa dovete fare quando entrerà in club house? Dategli una pacca sulla spalla, fategli i complimenti e ditegli di non servire pollo fritto l’anno prossimo alla cena dei campioni…”. E mentre si allontanò aggiunse: “O il cavolo verde (tipico nell’alimentazione delle comunità afroamericane, ndr), o qualunque diavoleria servano”.
Parlando con Golf Digest nel 2008, Zoeller disse a Guy Yocom: “Suppongo che mi dobbiate chiedere dell’incidente con Tiger ad Augusta. Beh, è stato terribile, la cosa peggiore che mi sia mai successa. Cosa è accaduto come conseguenza? Ho ricevuto minacce di morte sia io, sia mia moglie Diane che i nostri figli. Anche minacce contro la casa. Ho ricevuto centinaia di lettere terribili, quasi tutte anonime, e continuano ad arrivare anche a distanza di anni – ne ho ricevuta una pure questa mattina. Sono passati più di nove anni ormai, e non è ancora finita. Se le persone volevano che io provassi lo stesso dolore che ho inflitto agli altri allora con quelle dichiarazioni, posso dirvi che ci sono riusciti. Ho pianto molte volte. Mi sono scusato in innumerevoli occasioni per parole dette per scherzo, che non riflettono chi sono davvero. Ho centinaia di amici, comprese persone di colore, che possono testimoniare questo. Tuttavia, ho accettato il fatto che questo incidente non scomparirà mai, mi seguirà per il resto della mia vita”.
Zoeller concluse la sua carriera con 19 vittorie e tre partecipazioni in Ryder Cup. Al momento della notizia non è stata comunicata la causa della sua morte. La moglie di Zoeller, Diane, è mancata nel 2021. I due hanno tre figli, tra cui Gretchen, con cui Zoeller giocò al PNC Championship qualche anno fa.
Fonte Golf Digest
Addio a Fuzzy Zoeller, indimenticato campione Masters 1979