Il grande golf internazionale arriva in Maremma. L’occasione ideale per scoprire un territorio unico dove in meno di un’ora di macchina si trovano sei meravigliosi campi tra mare,
terme e natura
Quest’anno l’Open d’Italia si svolgerà sul percorso dell’Argentario Golf Club a Porto Ercole, nella zona meridionale della Toscana, ai confini con il Lazio o, se preferite, nella zona bassa della Maremma. Già, la Maremma: un territorio molto vasto di circa 5.000 km2 che indicativamente parte dal fiume Cecina e arriva ai Monti della Tolfa, nella zona di Civitavecchia.
Un salto nel tempo
È terra antica, di grandi contrasti e grande cultura, che si allunga nell’entroterra a est fino quasi al Monte Amiata e per questo molto affascinante. Visitare questa zona d’Italia è fare un salto nel tempo, dalla preistoria agli Etruschi, dai Romani fino al medioevo, con la famiglia nobiliare degli Aldobrandeschi che influenzarono molto sia la crescita economica sia culturale di tutta la zona. Ma vuole dire entrare in una realtà molto variegata: dalle meravigliose spiagge di Cecina all’Argentario, con isole incredibili come Giannutri e il Giglio, all’agricoltura dell’entroterra sviluppata su sinuose colline, con coltivazioni di ulivi, viti e frutteti, o con la pastorizia, caratterizzata dai celeberrimi pastori butteri, attività storica della Maremma.
Insomma, c’è tutto quello che serve per attrarre l’attenzione su un territorio una volta paludoso e, oggi, meravigliosamente bonificato, variegato e affascinante.
Non si spiega altrimenti perché tanti stranieri ‘altospendenti’ (brutto neologismo della comunicazione moderna, ma rende l’idea), si siano installati qui. Con loro anche l’offerta turistica si è adeguata, non ultimo il golf, che ha visto nascere negli anni numerosi campi a poca distanza gli uni dagli altri, tutti proiettati sul mercato con un’offerta estremamente qualificata.
Partiamo dal campo che oggi suscita maggiore interesse: l’Argentario, l’unica struttura golfista italiana certificata PGA
Si sviluppa su oltre 75 ettari con 18 buche molto mosse disegnate da David Mezzacane e Baldovino Dassù, aggiornato tempo dopo da Brian Jorgensen.
Condizionato dalla brezza di mare, particolarmente nelle buche dalla 12 alla 16 (che peraltro sono quelle più affascinanti per la vista sulla Laguna di Orbetello e la Baia di Talamone), è un percorso par 71 abbastanza facile, ma che diventa decisamente impegnativo soprattutto nel pomeriggio quando il vento si fa molto intenso.
Ma il giocatore di golf oggi vuole molto di più che in passato, per cui l’offerta del complesso è completata dall’Argentario Golf & Wellness Resort, un cinque stelle con ottimi servizi, una cucina legata al territorio, camere di design e un centro benessere veramente affascinante.
A meno di un’ora di guida, ma nell’entroterra, c’è il celebre Terme di Saturnia Golf Club, nel comune di Manciano, in provincia di Grosseto
Il nome fa già capire che le Terme sono state l’origine di tutto. Dal 1919 le Terme di Saturnia, immerse in una natura incontaminata di oltre 120 ettari (70 dei quali dedicati al golf), sono un’esperienza che ha sempre attirato un pubblico interessato al grande potere antiossidante della sua sorgente che alimenta le piscine termali, gli idromassaggi e i vari percorsi di salute.
Una sorgente vera, naturale, che da millenni sgorga in maniera continua permettendo efficaci trattamenti e cure terapeutiche finalizzate all’armonia con il proprio corpo e un’azione naturale contro lo stress. In questo contesto nasce nel 2008 il campo da golf, un percorso 18 buche creato da Ronald Fream con un’attenzione quasi maniacale alla natura, alla tutela dell’ambiente e alle norme di salvaguardia, come il riciclo dell’acqua e un utilizzo particolare di concimi bio: il certificato GEO (Golf Environnement Organisation) è il fiore all’occhiello.
Il percorso di circa 6.300 metri è un par 72, è molto mosso e segue l’andatura fortemente ondulata di tutto il territorio circostante, pur senza dislivelli di rilievo. Zone collinari in pendenza e fairway ondulati si alternano per tutto il tempo. L’offerta è completata da una struttura ricettiva composta di 124 camere e suite, da ristoranti, bar lounge e attività di relax al massimo livello.
Andando verso nord, a circa cento chilometri, troviamo tre campi molto vicini, a poco più di mezz’ora uno dall’altro: Punta Ala, Toscana e Riva Toscana, che insieme creano un’offerta straordinariamente attrattiva per i golfisti
Punta Ala è un percorso storico nel panorama italiano: nato nel 1964 sul territorio del comune di Castiglione della Pescaia, ha immediatamente riscosso un successo internazionale per la straordinaria posizione nella pineta, con il tee della 1 bene in alto e con molte altre buche che permettono la vista sul mare e su Castiglione stessa.
È un classico par 72 creato in mezzo alla macchia maremmana, tra pini, sugheri, querce e lecci secolari. Progettato da Giulio Cavalsani su un terreno di 60 ettari, all’epoca era architettonicamente all’avanguardia. Oggi, grazie a una sapiente cura del percorso, dei green e della vegetazione sul territorio (con un sottobosco sempre pulito), è ancora estremamente attuale. Amato dai turisti stranieri per quel senso di vissuto, di ambiente naturale e incontaminato e per il profumo di natura che si respira, il percorso ha poche zone influenzate dai pericoli dell’acqua, ma in compenso ha molti dog-leg stretti. Il golf trova il suo compimento nel Punta Ala Golf & Wellness Resort, hotel realizzato con molta attenzione alla natura e al benessere della persona: è dotato di camere molto raffinate ed eleganti.
Completano l’offerta una notevole SPA e un ristorante molto curato per un’esperienza di buona tavola a base di pesce, con ingredienti di qualità legati sempre al territorio e alla cucina mediterranea e con il valore aggiunto della terrazza, con un panorama unico, subito dietro alla buca 1.
Una cantina di oltre 200 etichette di vini e champagne saranno il degno corollario di una esperienza indimenticabile.
A una trentina di chilometri, ma leggermente verso l’entroterra toscano, nel comune di Gavorrano, c’è un altro campo celebre, soprattutto in questo caso, tra i golfisti di lingua tedesca presso i quali riscuote un grande successo: il Golf Club Toscana
Siamo in presenza di un resort di vacanza a tutto tondo, dove il golf ricopre un ruolo fondamentale ma dove tutto è costruito per soddisfare le esigenze della famiglia: piscina, tennis, gite e anche la spiaggia riservata, sia pur a una ventina di chilometri di distanza.
La struttura ricettiva è costituita da un corpo centrale con i servizi e da una serie di appartamenti radunati in piccoli blocchi sparsi sulla collina, molti con il proprio posto auto. Arredati in maniera da rispondere ai gusti essenziali dell’utenza che lo frequenta, gli alloggi sono comunque ampi e prospicienti al campo da golf, situato più in basso. Disegnato da Keith Preston nel 1999, il percorso è immerso tra uliveti e cipressi su un terreno, anche qui, assai ondulato delle colline maremmane, con vedute di straordinaria bellezza. Nel 2003 questo par 71 venne indicato come uno dei dieci migliori nuovi campi.
Ultimo arrivato sul mercato del turismo golfistico, il Golf Club Riva Toscana completa l’offerta di questa zona della Maremma
Dopo una lunga e difficile gestazione, il campo è stata inaugurato nel 2022. Disegnato da Giulio Calvasani (lo stesso progettista di Punta Ala) è situato direttamente sul Golfo di Follonica, visibile da ben 12 buche. È un par 72 di circa 6.300 metri che ha superato il periodo di messa a punto e oggi si presenta bene.
Sono numerose le buche in salita o discesa, ma sarete sempre con i piedi in piano. I fairway in bermuda sono molto larghi, circondati da filari di ulivi.
Alla fine di un giro interessante e impegnativo, vi aspetterà un bel resort con camere moderne, elegantemente arredate posizionate sia nel corpo centrale che nel ‘Borghetto’, più riservate, a poco più di 200 metri dal blocco centrale. Un ottimo ristorante con una cucina attenta di mare e di terra, con prodotti locali vi attende per un light lunch o la cena. La spiaggia, convenzionata a cinque minuti di navetta, e un perfetto Wellness Center completano l’offerta.
Per ultimo abbiamo lasciato un circolo che non è proprio nella Maremma, ma di cui vale la pena parlare: il Royal Golf La Bagnaia Resort. Si trova nel comune di Murlo, a 15 minuti da Siena.
Il cuore della struttura è una antica chiesa risalente al XII secolo e una villa realizzata per il Papa senese Alessandro VII. Intorno è nato questo resort di sole 72 camere, con una piscina panoramica e un centro congressi, il tutto in un concetto di lusso moderno. Anche il ristorante è di grande livello, con attenzione ai prodotti locali.
Una vista ineguagliabile, come per tutti i campi che abbiamo trattato in questo articolo, crea il giusto complemento alla struttura. Il tracciato, disegnato da Robert Trent Jones jr., che in Italia ha progettato anche l’Antognolla e Terre dei Consoli (mentre il padre ha realizzato Royal Park I Roveri, Castelconturbia e Castelgandolfo), è un par 71 e insiste su oltre 130 ettari, perfettamente integrato tra le morbide e sinuose colline senesi.
Creato nel 2011, è stato votato come migliore campo da golf d’Italia 2023 nei World Golf Awards.
Dalla lussuosa e impeccabile club house, originariamente un’antica fabbrica di mattoni e dove oggi troverete anche un eccellente ristorante, si vede l’intero percorso, caratterizzato dalla quasi totale assenza di alberi, dove il gioco è reso complicato da bunker grandi e da evitare. I fairway sono molto ampi, in maniera insolita per i percorsi di Trent Jones; in compenso, appena fuori dalla linea ottimale di gioco, c’è un rough quasi da links dove cercare la vostra palla può diventare un problema. Un consiglio finale: prendete il cart. Il campo è realizzato su un territorio enorme e i trasferimenti sono spesso lunghi, particolarmente tra la 10 e la 11. Di giocare ‘sacca in spalla’, meglio non pensarci neanche.