Graeme McDowell, dopo il trionfo nel Saudi InternationalKing Abdullah Economic City, non vede l’ora di tornare a casa. G-Mac ha rivinto sull’European Tour a distanza di cinque anni e mezzo (Open di Francia 2014) e adesso a Orlando ci sarà festa grande. Il quarantenne campione nordirlandese è nato a nientemeno che a Portrush, sede del magnifico campo dell’Open Championship, il 30 luglio 1979. In Florida è atteso dalla moglie Kristin, sposata nel 2013, dalle due figlie e dal figlio nella splendida villa di Lake Nona. E dopo l’abbraccio dei suoi cari, sarà grande baldoria al Nona Blue, ristorante definito “modern tavern”, che McDowell possiede insieme ai due soci Joe Davi e Bill Bona.

“Se a casa mi stanno guardando – ha dichiarato dopo il successo – voglio dire che vi amo tutti. E sono felice di aver dimostrato ai miei bambini che il loro papà è tosto e non un giocatore ‘virtuale’ di golf, da filmati su YouTube. È un momento splendido e davvero speciale. Ho lavorato tantissimo nell’ultimo anno e mezzo proprio per tornare a giocarmi le gare con questi ragazzi e campioni straordinari.”

G-Mac di nuovo fra i primi 50 del mondo

La vittoria in Arabia Saudita (11a sull’European Tour e 16a in assoluto nel grandi circuiti) farà volare G-Mac dal 104° posto del World Ranking al 46°, oltre a regalargli 530.000 euro. E per il momento sarà solo un ricordo quel 262° gradino mondiale, su cui era sceso esattamente un anno fa, il punto più basso della carriera di Graeme dal 2004.

U.S. Open: primo europeo dopo 40 anni

Campione dello U.S. Open nel 2010 a Pebble Beach, e primo europeo a raggiungere quel traguardo dal 1970 (ci riuscì l’inglese Tony Jacklin ad Hazeltine), McDowell aveva comunque interrotto il digiuno di vittorie già l’anno scorso. Il 31 marzo era infatti riuscito a imporsi nel Corales Puntacana Resort and Club Championship, torneo però di seconda fascia nel PGA Tour, che si disputa in concomitanza di un altro appuntamento di maggior rilievo.

“Il mio calendario gare a questo punto cambierà un po’ – ha detto McDowell – Forse andò in Messico per il WGC, forse parteciperò al Masters (dovrebbe restare fra i primi 50 fino a una settimana dal major di Augusta, ndr). Avevo già deciso per una bella vacanza di Pasqua con tutta la famiglia, ma a questo punto potrei dover rinviare il programma.” Ricordiamo che Mc Dowell ha giocato il Masters per l’ultima volta nel 2016 e che fra i successi sull’European Tour c’è anche l’Open d’Italia 2004, disputato a Castello Tolcinasco. G-Mac torna sempre con piacere in Italia e anche lo scorso anno era presente all’Olgiata. Per lui, 15° posto accanto a Justin Rose. Meglio ancora aveva fatto a Gardagolf nel 2018, quinto a cinque colpi dal vincitore Tornbjørn Olesen.

L’amore di G-Mac per la Ryder Cup

Quattro volte inserito nella squadra europea di Ryder Cup (2008, 2010, 2012 e 2014) e vicecapitano nell’edizione 2018, in Arabia G-Mac si è trovato di fronte l’ultimo giorno il francese Victor Dubuisson, suo compagno di doppio nell’ultima apparizione in Ryder, a Gleneagles. La coppia in Scozia aveva vinto entrambi i match di foursome e in più Graeme si era portato a casa anche il punto del singolo, vinto contro un giovanissimo Jordan Spieth. Mentre McDowell ha tenuto duro nonostante un avvio lento, Dubuisson è scivolato in sesta posizione. Un buon risultato comunque per il francese che, oltre a problemi personali e psicologici, ha saltato 32 settimane di gioco nella stagione 2018 per un intervento all’orecchio e poi ha avuto molte difficoltà a recuperare la forma migliore.

La passione sfrenata per i Red Devils

Famoso il tifo di McDowell per il Manchester United, che una volta lo ha portato a saltare la gara sul percorso par 3 del Masters per vedere la sua squadra in Champions League contro il Chelsea. Quella per i Red Devils è una passione che condivide con Rory McIlroy, di cui era amico inseparabile qualche anno fa. Poi ci fu un periodo di allontanamento fra i due, che di recente pare essere stato superato.

Il suo sogno per il 2020? “Vorrei tanto tornare a giocare la Ryder Cup. Ma ci sono molte cose che devono andare al posto giusto fra adesso e settembre. Comunque farò di tutto per qualificarmi o per farmi scegliere dal mio amico e capitano Padraig Harrington.” E se non ce la facesse, G-Mac sarebbe comunque in cima alla lista dei nomi per il ruolo di vice-capitano. Ci potete scommettere.