Lo aveva ripetuto all’infinito Luke Donald, capitano del Team Europe, nel percorso di avvicinamento a questa 45esima Ryder Cup a Bethpage Black. Ai suoi li attendeva una battaglia dura, anzi durissima a New York per strappare agli americani la coppa nel catino infernale del Bethpage Black.

E così è stata, sino all’ultimo sospiro o quasi, anche se nessuno, forse nemmeno lo stesso Keegan Bradley, ci credeva davvero quando sabato pomeriggio lo score recitava alla vigilia dei singoli un pesantissimo Europa 11.5-USA 3.5.

Dopo due giorni di golf stellare da parte degli europei che hanno letteralmente annichilito i rivali, la domenica dei singoli ha ribaltato completamente il torneo, regalando al pubblico di casa il sogno di una rimonta impossibile quanto epica.

Ci sono andati vicini, anzi vicinissimi i ragazzi di Bradley ha ribaltare clamorosamente quanto fatto dagli europei venerdì e sabato. Dopo una partenza che sembrava confermare la tendenza dei giorni precedenti, il tabellone ha iniziato velocemente a tingersi di rosso grazie alle grandi prestazioni degli statunitensi e all’improvviso black out degli europei.

Ci hanno pensato Matt Fitzpatick, Ludvig Aberg e Shane Lowry  a metterci una pezza, ma lo spavento sui volti degli europei era palbabile. I primi due hanno stoppato l’onda americana, Lowry ha invece imbucato il sospirato putt per assicurarsi il 14° punto e così l’automatica conferma della coppa, Hatton invece ha messo la ciliegina sulla torta, ovvero quel mezzo punto necessario per tornare in Europa da vincitori sul campo, una vittoria voluta più che mai per non rovinare quanto fatto di strepitoso nei giorni precedenti

Il Vecchio Continente si riporta a casa la coppa dagli States 13 anni dopo il miracolo di Medinah, con il punteggio finale di 15-13.

Otto punti rappresentavano al via della domenica un valico impensabile da superare anche per i più ottimisti. Le parole della vigilia degli americani non potevano che essere rivolte all’ottimismo, ma più di circostanza.

Poi la Ryder ha regalato a ogni appasionato la sua immagine più bella, quella imprevedibile, avvincente, drammatica e esaltante nello spazio di pochi istanti e colpi.

Complimenti all’Europa di Donald, che entra nella leggenda diventando la quinta squadra continentale capace di sollevare la coppa dall’altra parte dell’Oceano. Ma un applauso va anche agli americani, che hanno regalato ai fan di casa una giornata a cui sono mancati solo pochi centrimenti di putt non imbucati per trasformarsi in qualcosa di epico.

Dallo spavento e dal dramma sfiorato ai sorrisi e agli abbracci sino all’esplosione di gioia. L’Europa torna così a casa con la coppa d’oro al termine di una delle domeniche dei singoli più incredibili mai viste nella storia della biennal sfida.

Perdere non piace mai a nessuno, agli americani, come abbiamo visto tra venerdì e sabato, ancora meno. Ma nell’amarezza della bruciante sconfitta in casa, a Bradley e alla sua squadra resta l’orgoglio di aver provato in tutti i modi a cambiare il corso della storia.

Onore a Donald e ai suoi ragazzi, da stasera eroi dei Due Mondi e meritati vincitori di questa edizione che passerà alla storia come una delle più incredibili dal 1979 a oggi.

Questi gli score finali dei singoli di domenica 28 setttembre della 45esima Ryder Cup