Grazie a quattro birdie nelle ultime cinque buche e un fantastico giro finale in 64, Steven Fisk ha conquistato il Sanderson Farms Championship al The Country Club di Jackson, in Mississippi, seconda gara delle FedEx Cup Fall del PGA Tour.

Per il 28enne di Atlanta passato pro nel 2019  è il primo successo in carriera sul principale circuito statunitense (aveva ottenuto un titolo sul Korn Ferry Tour) e il quarto di un rookie nella stagione dopo quelli di William Mouw (ISCO Championship), Aldrich Potgieter (Rocket Classic) e Karl Vilips (Puerto Rico Open).

Un trionfo dalle forti emozioni quello ottenuto da Fisk, che ha dedicato il primo titolo importante in carriera al padre Christopher, scomparso a soli 59 anni dopo una lunga battaglia contro il cancro.

E il destino ha voluto che al suo fianco, in qualità di caddie, ci fosse Jay Green, il portabastoni di Grayson Murray quando quest’ultimo vinse il Sony Open alle Hawaii nel 2024.

Il giro di domenica in 64 è stato straordinario – ma Fisk al termine ha detto che non avrebbe potuto farcela da solo. “Penso che mio padre mi abbia spinto dentro un paio di putt, forse lui o Grayson. Mi manca tantissimo e so che sarebbe davvero orgoglioso di come ho giocato tutta la settimana e soprattutto oggi, per aver mantenuto la calma e aver fatto le cose che dovevo fare.”

Le origini di Fisk

Nato ad Atlanta nel 1997, Fisk è cresciuto nella vicina Stockbridge. Il padre Christopher, insieme a un’altra famiglia della zona, ha costruito il Rum Creek Golf Course, un executive par 3 con campo pratica dove Steven ha imparato a giocare a 4 anni .

“Credo di aver avuto un campo da golf come parco giochi per tutta l’infanzia – ha detto domenica con il trofeo in mano -. Ha green piccolissimi e rialzati, penso che sia per questo che sono un buon giocatore di ferri”.

Un successo che cambia tutto

Per Fisk è il secondo Top 10 della stagione dopo il quarto posto a Puerto Rico. Aveva iniziato la settimana da numero 135 nella classifica della FedExCup Fall e ora questa vittoria cambia ogni prospettiva.

“Nella posizione in cui ero in classifica avevo davanti ancora tanta strada per recuperare – ha detto -. Tutti noi crediamo di essere abbastanza forti per competere sul PGA Tour e vincere, ma farlo oggi e giocare come ho fatto mi ha convinto che sono davvero pronto per competere alla pari su questo circuito. Ed è una sensazione bellissima.”

Il duello con Garrick Higgo

Domenica è stato un testa a testa serrato con Garrick Higgo, con cui ha lottato per gran parte della giornata. Higgo ha commesso due bogey consecutivi alla 10 e alla 11, ma poi si è ripreso con quattro birdie di fila tra la 13 e la 16.

Il momento decisivo è arrivato quando Higgo ha sbagliato un putt da un metro alla penultima buca, mentre Fisk ha messo l’approccio a soli 60 cm alla 17, segnando il birdie che gli ha dato il vantaggio decisivo.

“Garrick stava giocando benissimo oggi, soprattutto nel finale. Ho detto a (Jay) Green che ci serviva un altro birdie per provare a chiuderla,” ha detto Fisk. “Con il modo in cui Garrick stava giocando nel finale sarebbe stato un testa a testa sino al termine”.

La chiave? Il putting e un buon libro consigliato dal suo psicologo sportivo: “Putting Out of Your Mind” di Bob Rotella.

“Nel secondo o terzo capitolo diceva di concentrarsi veramente sul bersaglio e non preoccuparsi di nient’altro, credere che sarà un buon putt e che avrà una possibilità di entrare – ha spiegato Fisk -. Mi piace pensare che mio padre sapesse perfettamente che questo giorno stava finalmente per arrivare”.

Terzo con -19 ha chiuso il torneo un ottimo Rasmus Højgaard, uno dei dodici reduci dall’epico trionfo del Team Europe a Bethpage in Ryder Cup. Non hanno invece superato il taglio, caduto a -4, i due azzurri impegnati nel torneo, Francesco Molinari (-3) e Matteo Manassero (-2).

Questa la classifica finale del Sanderson Farms Championship