Nel caldo abbraccio delle Bahamas, Hideki Matsuyama ha chiuso la sua stagione esattamente come l’aveva aperta: da dominatore silenzioso. Con un ultimo giro in 64 colpi (-8) e un capolavoro con il ferro 9 al playoff, il giapponese ha superato Alex Noren aggiudicandosi l’Hero World Challenge per la seconda volta dopo l’edizione del 2016.

La sua rimonta è iniziata con l’eagle alla 10 che gli ha permesso di raggiungere Sepp Straka in cima al leaderboard, superare Scottie Scheffler e prendere in mano il timone del torneo. Da quel momento, si è parlato solo giapponese.

Il playoff, però, è durato un battito di ciglia. Matsuyama, re dei ferri, ha piazzato un ferro 9 in asta mettendo la parola fine al torneo di Tiger.

“Era la distanza perfetta per me” ha raccontato Hideki con la calma di chi sa che la vera pressione si vince ben prima di arrivare sul tee di partenza del playoff.

Per Matsuyama è il secondo trionfo in questo evento natalizio dopo quello del 2016, e il ventunesimo successo in carriera. Con la sua tradizionale maglia gialla, partito tre colpi indietro, ha costruito un giro senza sbavature.

Dietro di lui, il torneo si è acceso e spento come un’alba tropicale. Straka, leader dopo 54 buche, ha chiuso con un 68 che gli è valso il terzo posto. Scheffler, inseguitore minaccioso, ha visto la sua corsa incepparsi alla 11 e alla 12 con due bogey consecutivi. Il texano ha comunque siglato un’altra Top 4, mantenendo intatta una stagione da robot del fairway.

Alex Noren è stato invece il degno inseguitore del giapponese. Partito all’inseguimento, ha messo insieme un ultimo giro in 64 colpi infilando un birdie da quasi sei metri alla 18 per raggiungere Matsuyama a -22 e costringere il torneo allo spareggio.

“Tiger mi aveva detto di fare 10 sotto oggi» ha sorriso Hideki. «Non ci sono riuscito… ma sono davvero felice
di aver vinto”

E così, tra il sole che cala sulle Bahamas e un trofeo ancora una volta consegnato da Woods, Matsuyama ha riscritto un finale già scritto dalle sue mani: precise, pazienti, impeccabili.

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