Quel che è certo che Oakmont non ha tradito le attese. Doopo i dieci giocatori scesi sotto par dopo le prime 18 buche di giovedì, al termine della seconda giornata soltanto in tre hanno chiuso in rosso, dopo che il gioco è stato sospeso per oscurità con ancora 13 giocatori in campo.

Sam Burns miglior giro di giornata a Oakmont

A guardare tutti dall’alto è Sam Burns con -3.

Il 28enne californiano, dopo aver perso l’RBC Canadian Open la scorsa settimana alla quarta buca di playoff contro Ryan Fox, ieri ha registrato il miglior giro di giornata in 65 (-5), frutto di sei birdie e un solo bogey.

Implacabile sui green, avrebbe avuto anche la possibilità di scendere ancora di più sotto par, ma un pò di sfortuna e qualche putt mancato nelle ultime buche hanno fissato il suo punteggio a -3 dopo le prime due giornate di gioco.

Il leader del primo giro J.J. Spaun, dopo aver chiuso le prime nove buche in stretto par (due bogey e due par), perde due colpi nelle back nine chiudendo il giro in 72 (+2), che gli vale comunque la seconda piazza a un solo colpo dal leader Burns.

Il terzo giocatore sotto par è Viktor Hovland. il norvegese sembra davvero aver trovato la sua forma migliore e grazie al 68 (-2) di ieri, recupera tante posizioni in classifica, stanziandosi al terzo posto con -1-

Tra i migliori risultati del secondo giro ci sono stati Max Greyserman (67, -3) e Jason Day (67, -3).

La dura legge di Oakmont, tanti big non passano il taglio

Fondato nel 1903 e dopo un recente restyling, il percorso di Oakmont in Pennsylvania sta mettendo davvero a dura prova i migliori giocatori del mondo.

Il primo e illustre protagonista che stava rischiando di uscire anzi tempo dalla gara è Rory McIlroy.

Il Masters Champion 2025, nonostante un brutto inizio di giornata con due doppi bogey alla prima e alla terza buca, continua il suo momento di flessione sia mentale che tecnica dopo il trionfo ad Augusta, ma grazie a un colpo di reni e a una reazione degna del campione qual è, riesce a realizzare tre birdie decisivi, di cui due alla 15 e alla 18 che gli regalano il weekend (+6).

Come abbiamo detto tanti big devono lasciare Oakmont e tornare a casa dopo che il taglio cadrà verosimilmente a +7.

Su tutti il defending champion Bryson DeChambeau (73,77), Ludvig Aberg (72,76), Phil Mickelson (74,74), Justin Rose (77,77), Joaquin Niemann (75,75), Dustin Johnson (75,75), Justin Thomas (76,76) e Shane Lowry (79,78).

Tre azzurri su tre tornano a casa da Oakmont

Dopo i brutti giri della mattina di Andrea Pavan (77) e di Guido Migliozzi (83), che avevano estromesso anzi tempo i due azzurri dal weekend americano, nutrivamo alcune speranze da Edoardo Molinari dopo il primo giro in 76 (+4).

Il birdie della 2 alimentava ancora di più queste speranze, ma i due bogey della 14 e della 16 prima, e quelli decisivi della 1,4,6 e della 8, purtroppo negavano al giocatore torinese e prossimo vicecapitano di Ryder Cup a New York a settembre, di regalarci almeno un azzurro nel weekend di gara.

Nulla è servito il birdie al par 4 della 17.

Storica hole in one di Victor Perez

Da segnalare l’incredibile hole in one alla buca 6 di Victor Perez.

La seconda buca in uno della storia effettuata a Oakmont, la prima risaliva al 1983, ha permesso al giocatore di superare il taglio.  brillantemente (+1)

In tutta la storia dello U.S. Open sono state effettuate 54 hole in one.

Tra i big attardati, che proveranno a rientrare in corsa per il titolo nel moving day di sabato, ci sono Brooks Koepka, Jon Rahm e Scottie Scheffler, tutti e tre a +4.

Quel che è certo che anche con questi distacchi dalla vetta della classifica, questi grandi campioni potranno rientrare in gara senza problemi grazie a un buon terzo giro.

Oakmont è pronto per dare spettacolo, il moving day è alle porte e il 125esimo U.S. Open sta entrando nel vivo… Godiamocelo!

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