Sul percorso Golf Nazionale di Sutri, dove ogni fairway racconta una storia dell’Italian Pro Tour, Aron Zemmer ha riscritto la propria. Tre anni dopo il trionfo del 2022, il 35enne altoatesino è tornato a sollevare il Campionato Nazionale Open, firmando un successo da veterano: solido, strategico e, soprattutto, da brivido. Con un totale di 271 colpi (-17), Zemmer ha piegato la resistenza di un tenace Jacopo Vecchi Fossa, costretto ad arrendersi per una sola lunghezza.
La volata decisiva dell’85ª edizione, la più longeva del golf italiano, atto conclusivo dell’Italian Pro Tour 2025, è stata una corsa a due.
All’attacco del quarto giro, Zemmer ha subito ingranato la marcia con cinque birdie nelle prime dieci buche. Vecchi Fossa, 31 anni, non si è però scomposto. Con tre birdie e nessun bogey ha continuato a rosicchiare terreno, attendendo l’errore del rivale. Errore che è arrivato alla 17, dove Zemmer ha lasciato sul green il suo unico bogey di giornata. Il momento che avrebbe potuto cambiare la storia del torneo, però, è arrivato alla 18, quando il reggiano ha mancato un putt corto che avrebbe forzato il playoff. Un colpo che pesa, come spesso accade quando la pressione si addensa attorno all’ultimo metro di green.
Alle loro spalle, a -10, si sono piazzati Marco Florioli e Andrea Romano, mentre Carlo Roman, brillante 17enne veronese, ha chiuso sesto a -8 e miglior amateur del torneo.
Per Zemmer, che nel 2019 aveva già brillato superando lo Stage 2 della Qualifying School del DP World Tour, questa vittoria è un sigillo di continuità in una carriera fatta di determinazione e pazienza. Da sei stagioni sull’HotelPlanner Tour, dove ha superato le 130 presenze, l’altoatesino ha ritrovato in Italia quella combinazione di feeling e concretezza che spesso fa la differenza quando il gioco si fa pesante.
Alla premiazione, davanti ai vertici FIG, Zemmer ha voluto sottolineare il lavoro “silenzioso” dei greenkeeper: un omaggio dovuto a chi ha reso il percorso un palcoscenico perfetto per un finale così intenso.
Un bis meritato, un Open che continua a scrivere la sua storia e un protagonista che, ancora una volta, ha dimostrato di saper colpire nel momento in cui conta davvero. Come nei grandi tornei: si vince sui dettagli, e Zemmer lo ha fatto con la freddezza dei veri campioni.